Racconti in cui predominano la visività e l'idea d'incontro. Con se stessi, con le persone, con momenti della vita. Narrazioni a volte magmatiche, fisiologiche, a volte visceralmente introspettive.

Poesie che nascono da eventi minimi della vita quotidiana trasformata, in virtù di una lingua esatta e lieve, in chiara, distillatissima musica.

Sandro Soleri mette in scena le sue crudeli ed esilaranti storie armato di un gusto per la parodia e la derisione, da cui nessuno si salva ('Vento largo' è la resa dei conti con il mito di Francesco Biamonti). Così ai racconti si alternano micro-antologie di poesie, falsi epistolari, biografie immaginarie. I suoi personaggi aleggiano all'interno di paesaggi onirici, vivono situazioni allucinate e allucinanti, compiono gesta di estremo delirio (mattanze di sirene, duelli con armi distruttive appena inventate, e così via): ma il tutto è sempre percorso da una vena di stralunata comicità, e le sue trovate si sviluppano, con invenzioni fulminanti e in un crescendo vorticoso, sino alla estreme conseguenze.