Se vuoi sapere chi eri nel passato, guarda chi sei oggi. Se vuoi sapere chi sarai nel futuro, guarda chi sei oggi. Il passato è sempre presente.

Ogni ruga sul mio viso è un capitolo della mia vita: ricordi d'inverni passati tra le montagne, di estati trascorse tra i giardini del borgo e di momenti condivisi con chi ho amato. Sono segni di risate, di emozioni profonde e di sogni che, a volte, hanno richiesto coraggio per essere rincorsi. I capelli, ora intrecciati di fili grigi, raccontano del tempo che passa, ma anche di una forza che cresce dentro di me. Una forza che mi insegnó ogni giorno a vedere la bellezza nell'autenticità, a non nascondere ciò che sono diventata. Questa casa, con i suoi oltre 300 anni, mi ha insegnato che ogni crepa e ogni segno del tempo sono simboli di resistenza, di storia, di identità. E io, proprio come lei, porto con orgoglio la mia imperfezione. Essere autentici è il dono più prezioso che possiamo fare a noi stessi e a chi ci sta accanto. La perfezione non esiste; l'imperfezione, invece, è ciò che ci rende vivi. Con tutto l'amore che posso!

Il coraggio crea la determinazione; la determinazione crea e si immerge nel senso di responsabilità; il senso di responsabilità accresce il coraggio che porterà alla forza per la realizzazione di ogni obiettivo. Alla fine, gli obiettivi sono solo i traguardi che ci aspettano oltre gli ostacoli.

Una trama da romanzo rosa: lei ama lui e vive momenti magici, ma poi lui mostra un secondo volto: è complessato e perverso, tenta di coinvolgerla, con l'aiuto di un'altra, in giochi viziosi, cui lei si sottrae alla fine anche con l'aiuto, non si sa quanto disinteressato, di un amico. Ma il racconto lungo di Lucia Arsì non è un romanzo rosa: tende piuttosto al 'noir', ma senza assassini o sangue.

Cos'è genio? Quanto genio c'è dentro 180 punti di Q.I.? Quanto conta la razionalità in genio, in Universo, in Pluriverso? E quanto genio è Amore?

Quello che affronta questo racconto è il tema di una società che si è arresa alla mediocrità, che ha devastato usi e costumi difficili da mantenere perché costavano fatica, di un appiattimento costante verso il basso che ha reso persino la debolezza un lusso. Quella descritta è una storia che si sviluppa nella nuova 'società' del metaverso, un mondo dove le persone vengono riprodotte a propria immagine e somiglianza ma con dei canoni di vita totalmente diversi da quelli conosciuti oggi. O potrei dire ieri, visto che l'annullamento di usi e costumi, tradizioni e senso civico è cominciato da più di qualche anno. Hanno giustificato tutto con parole e gesti ambigui, travestendo l'intelligenza e la forza della cultura e dell'insegnamento come fossero forzature in nome di tolleranza, rispetto, integrazione.

Chiamare in causa il concetto di identità porta con sé il rischio di addentrarsi in un terreno insidioso, in cui i conflitti tendono spesso a prevalere. La storia della Sicilia, come dei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, si caratterizza per un intrecciarsi di dominazioni e di culture diverse, che hanno dato vita a una realtà meticcia, nella quale è difficile rintracciare un fattore del tutto dominante.

L'intenzione di ricondurre in generale le circostanze, gli eventi o le relazioni, che mi hanno accompagnato nel mio impegno pubblico, hanno orientato la mia mente e la mia penna proprio nei momenti di rilievo, quando gli eventi, pur essendo stati raccontati, non sono stati completamente narrati, o peggio ancora, sono stati spesso distorti o espressi solo dal lato oscuro della storia. Inoltre, credo che porterà eventi e conversazioni di interesse pubblico, inediti e non divulgati.

Dei nobiluomini errabondi

Emma in fuga da una vita che non le apparteneva. Aveva lottato a denti stretti per arrivare dov'era congelando anima corpo e cuore. La sua vita era un copione già scritto in cui gli imprevisti non erano contemplati. Finché un giorno si lasciò convincersi a iscriversi ad un sito di incontri on-line. Tutto avrebbe pensato ma mai e poi mai avrebbe immaginato che da quel momento la sua vita non sarebbe stata più la stessa. Quando sentì per la prima volta la voce di Massimo al telefono capì subito che quell'uomo sarebbe stato o la sua rovina o la sua salvezza. Ben presto diventò entrambi le cose.

Elda ha trovato da sola, poiché delusa dalla vita, la sua essenza di donna e di madre, adottando simbolicamente tanti bambini di un brefotrofio per soddisfare, non tanto il suo bisogno di maternità, quanto per regalare amore e cure a bambini che altrimenti sarebbero privi di qualsiasi forma di affetto. Ed è riuscita con la forza della resilienza a cambiare le sorti della sua vita.

Romanzo in cui la realtà si mescola alla fantasia in modo così delicato da far perdere al lettore la cognizione di ciò che è vero da ciò che non è mai esistito.

'Sui vent'anni, io ero fascista sino alla radice dei capelli. Non trovo alcuna attenuante per questo: mi attirava, del fascismo, quanto esso aveva di peggio... Per effetto di non so quale triste tendenza... e che ancora oggi mi fa dormire con un solo occhio... sui vent'anni io mi vergognavo di ogni qualità alta e nobile e aspiravo ad abbassarmi e invilirmi... Forse a causa della mia gracilità... (e un poco dalle letture...) Io guardavo con stupita ammirazione i coetanei ch'erano più robusti e più idioti... Sentivo in Benedetto Croce l'unico serio pericolo, esistente in quei tempi, per i miei velenosi e ormai piacevoli sogni... Il fascismo, lo reputai una religione...'

Il personaggio principale di questo romanzo è, come lo chiama il protagonista, un tagliacarte iraniano, o almeno le sue fattezze inducono a considerarlo tale. Come spesso accade però, non sempre tutto è come sembra. A causa di quest'oggetto, infatti, tutti i Corpi Speciali della terra, tutte le forze militari del globo, tutte le forze politiche del mondo dovranno affrontare qualcosa che di terreno non ha assolutamente nulla. Una lotta che farà riflettere il lettore sulle reali priorità della vita in ogni pianeta.

Il sogno di un paradiso terrestre sulla terra, è sempre stato il pio desiderio di quanti cercano di concludere la propria vita in bellezza. Ma come ci sentiremmo se il destino o il karma avessero riservato a noi la conclusione che hanno riservato al nostro protagonista?

Nel racconto sono presenti i valori che ancora oggi, come allora, animano i Carabinieri di ogni ordine e grado, sia nell'espletamento di doveri istituzionali sia nell'agire sociale. Certo il mondo è profondamente cambiato, figure connotate da 'eroismo quotidiano' come quello di Salvatore, non ci sono più, ma un certo modo di agire a tutela della collettività è nella storia dell'Arma ed è tuttora un elemento qualificante dell'essere Carabiniere.

n questo lavoro l'autore prende in esame il ruolo e i criteri difensivi che le fortificazioni hanno avuto tra il XVI ed il XX secolo, con la loro evoluzione, prima come baluardo contro le scorrerie saracene, fino all'ultimo conflitto mondiale. Le fortificazioni spagnole, concepite con criteri difensivi e con le prestazioni delle artiglierie dell'epoca, erano però destinate al declino e, infine, all'abbandono nel XX secolo, sia per il mutare della situazione politica nell'area mediterranea, sia per la stessa evoluzione della difesa e delle armi ad esse destinate. Sicché, nel tardo Ottocento, vennero in parte demolite, come nel caso di Siracusa. Malgrado questa politica, oggi si possono incontrare numerose torri nel loro antico aspetto, collocate sia in zone rurali che in centri abitatati della provincia.

Quante vite bisogna vivere per conoscere se stessi? Qual è il significato di Vita? In quale dei mondi paralleli a questo stiamo veramente vivendo? Quale epoca ci guarda e di rimando viene guardata da noi in questo momento? Cos'è Morte? Chi è Morte?

Il libro di è una cascata di notizie sulla vita di Antonio Pucci e della sua famiglia. C'è il ricordo della baronessa Ninetta, 'che comandava su tutto e su tutti', c'è l'ultima corsa alla Targa con il terzo posto del 1966, l'abbandono delle competizioni, l'ingaggio della Casa di Stoccarda come capo collaudatore del reparto corse. C'è il passaggio del timone ai figli Giulio e Gianfranco, la lunga amicizia con Ninni Vaccarella. Ritroviamo tutti quei nobili che avendone le disponibilità economiche, divennero appunto 'Gattopardi, piloti e gentiluomini', da cui l'appellativo anche di 'Gattopardo volante' in abbinamento al barone Antonio Pucci.

Nel corso dei millenni lo spirito umano ha dato vita ad un'infinità di culture e di civiltà, ciascuna con la sua visione del cosmo, il suo peculiare rapporto col sacro e il particolare significato che ha attribuito all'esistenza umana. In questo almanacco è raccontato tramite brevi articoli storici il variegato mosaico delle culture umane. Una raccolta di articoli dal taglio molto letterario nei quali confluiscono storia, arte e mito, nella convinzione che, come scrisse il filosofo romano Julius Evola, 'il mito non si oppone alla storia, ma la integra, ne rivela la dimensione in profondità'.

Le lingue antiche non sono morte. L'autore mette in connessione la lingua greca con con quella italiana.

Intorno alla metà dell'Ottocento, i periodici siciliani sono in grande fermento a causa dei sentimenti liberali che si andavano diffondendo. Non è un caso, infatti, che proprio nel 1848-1849 vi sono rivoluzioni in molti luoghi della penisola italiana (celebri, ad esempio, le Cinque Giornate di Milano, della Prima Guerra d'Indipendenza), tra cui proprio Palermo e Messina. A questo crescente interesse per le idee politiche si affianca una riscoperta culturale di ordine letterario e filosofico. Quanto asserito si riflette sulla prolifica produzione editoriale siciliana. A Messina, escono diversi giornali di questo tipo (seppur con pochi numeri) come Il caduceo e il successivo L'estro.

Se, dopo aver apprezzato le pagine di Roberto Monaco, i lettori si sentiranno spinti a scoprire un'opera a loro sconosciuta, o a riascoltare un capolavoro con orecchie nuove, o anche solo ad aprire il web per cercare quell'aria o quella sinfonia su cui hanno letto qualche considerazione interessante, le Conversazioni liriche avranno raggiunto, presso un pubblico più ampio, lo scopo per cui sono nate al Teatro Baretti o nelle aule universitarie: divulgare una conoscenza alta ma non sussiegosa del teatro d'opera, è essenziale perché questa forma d'arte continui a vivere e ad essere amata.

Gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso hanno visto il protagonista di questo racconto, lo stesso autore Giuseppe Rossitto, giocare, ma anche lavorare nelle campagne di Noto, nel borgo di Castelluccio, dove i nonni si erano trasferiti nel periodo della Riforma Agraria cominciata nel 1950. Volontariamente o involontariamente il racconto autobiografico diventa un'altra cosa o, meglio, al racconto autobiografico si aggiungono altre cose. Per cui mentre Paolo narra la sua vita, mentre da bambino diventa adolescente e giovanotto nelle campagne iblee, l'excursus personale diventa la testimonianza di un'epoca, gli anni cinquanta e sessanta appunto, in un angolo della Sicilia in cui volenterosi braccianti e contadini tentano di uscire dalla povertà, fra riforme agrarie e lotte bracciantili fino ai fatti di Avola del 2 dicembre 1968.

Il 16 marzo 1924, proclamando l'annessione di Fiume, Benito Mussolini segnò l'ultimo atto della vicenda insorta un quinquennio prima con l'occupazione militare della città che era stata negata all'Italia nella Conferenza di pace seguita alla Prima guerra mondiale e che aveva sfidato, oltre alle potenze alleate, il governo esitante a sostenerne le ragioni. Precorrendo i movimenti di massa del successivo decennio fu anche considerata una prova generale del nascente partito fascista per averla appoggiata in termini di un possibilismo politico e dell'esservi stati adottati simboli e motti che diverranno usuali nel Ventennio.

Essendo un manoscritto in dialetto, si è resa indispensabile la trascrizione realizzata rimanendo fedele al testo, sia nelle parole ormai non più usate, sia nell'uso degli accenti, usati in forma diversa rispetto all'uso comune. Si è cercato, inoltre, di aggiungere la trasposizione in italiano per renderlo comprensibile ai lettori dato che contiene espressioni in dialetto siciliano ormai in disuso. La curatrice ha creato un piccolo vocabolario siciliano-italiano riguardante termini estrapolati dal testo, per dare la possibilità a chi legge di capirne il significato.

Attraverso il racconto di alcuni casi da lei seguiti, l'autrice propone le vie alternative per gestire le relazioni familiari nei momenti più difficili, trovando punti di equilibrio che favoriscano la serenità dei minori.

Avola 1375. Il paese che ospitava il castello del Barone Federico Orlando d'Aragona, signore e padrone di un feudo copiosamente abitato da gente mite dedita alla campagna e alla pastorizia, si ribella. Gaetano Gubernale scrive il racconto storico 'Federico D'Aragona ovvero 'La rivoluzione avolese del 1375'. Un delitto annunciato, una rivoluzione che sconvolge gli assetti socio politici dell'intera Sicilia, un re poco incline al governo. Dall'analisi degli eventi emerge un dato che accomuna i protagonisti legati alla nobile famiglia di Aragona. Il 1296. Un anno che unisce re Federico III di Sicilia, suo figlio Orlando Federico e suo nipote Federico Orlando. In appendice è riportata la ristampa anastatica del manoscritto inedito di Gaetano Gubernale.