In questo libro viene messa a disposizione una conoscenza e una possibilità di intervenire - con semplici esercizi - sulla direzione che prende, o ha preso, la nostra vita. Tutto cambia e noi possiamo decidere come e quando cambiare. Possiamo scegliere e ad aiutare il nostro processo di trasformazione liberandoci da ciò che ci imprigiona. Non è nulla di esoterico o magico. Si tratta di cambiare sé stessi e di avere la forza e la costanza di insistere anche quando sarebbe molto più facile lasciare perdere e continuare il solito tran-tran quotidiano. Ognuno di noi vive qualcosa che vorrebbe cambiare e ognuno di noi ha la chiave per farlo. Basta cercarla. Naturalmente gli ingredienti necessari sono l'amore per sé stessi, la pazienza, la costanza, l'accettazione, la resilienza, la volontà, l'azione e la fede. Gli strumenti di questo libro permettono di acquisire una conoscenza su questi meccanismi e forniscono strumenti per iniziare il cambiamento.

"Voci di con...tatto" è un agile volume che si propone di raccontare attraverso le voci dei suoi protagonisti il valore del progetto e l'importanza di una rete territoriale forte, costituita dai servizi pubblici, dal tessuto imprenditoriale locale e soprattutto dal privato sociale quale elemento cardine dell'inserimento lavorativo.

La Suite I per cello solo appartiene alla musica immortale di J. S. Bach . Da qui l'idea di elaborare una trascrizione per tuba sola che si potesse collocare in un registro ideale per il taglio in mi bemolle della stessa.

"La Tuba in una mano" è un agile volume che si propone di avvicinare i giovani e quanti amano la musica alla conoscenza di questo meraviglioso strumento. Una lettura gradevole, ricca di storia e pedagogia, che fa percorrere al lettore un itinerario nuovo, quasi pionieristico. L'intento è quello di dare giusta risonanza ad uno strumento considerato per troppo tempo il "parente povero degli ottoni". Oggi non lo è più e sempre più spesso si propone al grande pubblico nella veste di solista

Il libro, come recita il sottotitolo, racconta come si caratterizzava e si svolgeva la vita contadina degli anni '50 lungo la valle dell'Ete Vivo. I primi cinque capitoli inquadrano l'ambiente dal punto di vista storico-geografico, mentre gli altri descrivono le varie fasi dei lavori agricoli e i diversi momenti della vita in famiglia e nella comunità. Il nome degli oggetti e degli strumenti usati e le diverse utilizzazioni sono scritti in corsivo e in dialetto; in dialetto sono anche i tanti modi di dire, i proverbi, le filastrocche e i canti, così come le didascalie delle centonovantadue fotografie che illustrano contestualmente il testo. L'autore descrive un mondo che non c'è più, ricostruendolo con grande fedeltà e ricchezza di elementi e di dettagli, ma, soprattutto, con grande amore.