La favola di una vita che, con memorie semplici ma quanto mai preziose, intende esaltare il valore dell'infanzia e allo stesso tempo un mondo magico del passato. Un omaggio alla terra natale realizzato nell'affettuoso ricordo di una donna che ricerca nell'infanzia quel 'Paradiso perduto', che tanta importanza riveste nella costruzione di una personalità adulta solida e capace di affrontare la vita. Un ritorno a quelle piccole tradizioni familiari e locali che costituivano le ritualità care alla fanciullezza, a quei personaggi che vivono ancora nella memoria di molti, al rivivere quei tempi e rivedere luoghi e volti. Un invito a valorizzare, in una magica cornice, il passato per superare e vincere le difficoltà del presente in un'ottica futura.

Il racconto di Francesca trae spunto dalla vita di Salvo, suo figlio amato e adorato. E' difficile immaginare lo strazio di una madre, di un padre, di un fratello, il sopravvivere a tanto dolore, alla perdita di un figlio. Ma Francesca trasforma le sue ferite in feritoie, squarci di luce, attraverso i quali, raggi di sole attraversano la sua vita trasformando il dolore in speranza, in certezza di un Dio che va oltre la morte, che vince con la resurrezione. La vita continua in un'altra dimensione, dal percorso terreno ad un percorso celeste dove non esiste dolore, sofferenza, morte.

È una delle tante giornate di lavoro quella che trascinerà vorticosamente il protagonista verso la Svizzera e con una nuova identità. Quel giorno, nel finire il proprio turno di lavoro in aeroporto, troverà una busta a lui misteriosamente recapitata. Da lì una serie di rocambolesche situazioni terranno il lettore con il fiato sospeso e, contemporaneamente, descrizioni minuziose e vibranti di ambienti e persone lo trascineranno all'interno del romanzo come dentro un quadro impressionista.