'Venezianissime' racconta la storia di Venezia attraverso gli occhi delle donne che ne hanno segnato il passato e ne guidano il futuro. Sette capitoli tematici intrecciano storie individuali e collettive che rivivono oggi nelle calli e nei campielli di Venezia e incarnano l'anima vibrante della città.

Sono passati più di mille e seicento anni da quel 25 marzo del 421, mitica data della sua fondazione. Durante questi sedici secoli Venezia è stata al centro di innumerevoli eventi, intersecando la Storia e tessendo infinite storie, dando i natali o l'ospitalità a migliaia di personaggi, lasciando una testimonianza indelebile con la sua forma di governo, unica come la sua forma urbis. Dai gloriosi tempi della Serenissima a oggi, la sua storia - nei suoi eventi più solenni come nella cronaca spicciola - è talmente ricca di accadimenti che per ogni singolo giorno dell'anno se ne possono rievocare svariati. Questo almanacco si propone di citarne il più possibile, per far sì che la loro memoria non vada perduta

Gianni Demarco è stata una figura fondamentale del panorama artistico veneziano dagli anni '60 ai primi anni '90, un gallerista che ha collaborato, e sostenuto, praticamente tutti gli artisti della città lagunare diventandone un imprescindibile punto di riferimento. Il volume curato dai nipoti Stefano e Alessandro, contiene le testimonianze di alcuni dei tanti frequentatori della sua galleria: la Galleria il Traghetto.

Andrea Barina, Giovanni Benzoni, Pietro Benzoni, Roberto Bianchin, Giancarlo Carnevale, Maurizio Crema, Francesco Erbani, Gianni Fabbri, Stefano Ghesini, Daniele Goldoni, Alberto Madricardo, Franco Mancuso, Antonio Marchiori, Aldo Mariconda, Paola Padoan, Leopoldo Pietragnoli, Giampietro Pizzo, Floriana Rizzetto, Anna Santagiustina, Mario Santi, Giuseppe Tattara, Anna Urbani, Giancarlo Vianello, Marco Zanetti, Giuliano Zanon nel condividere questo «Tolettino» vi hanno scritto accomunati dalla consapevolezza che il 2021 era l'anno delle scelte possibili e necessarie per la rinascita di Venezia, mettendo in opera quanto di sensato e utile si è maturato negli ultimi decenni. Oltre, adesso è oggi ancora più allarmato e allarmante, data la dilagante non percezione della decomposizione in cui si trovano Venezia e i suoi abitanti. Il curatore sente di dover ripetere «Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Il 25 maggio 1922 nasceva a Sassari Enrico Berlinguer. Questa testimonianza ripercorre la presenza di Berlinguer a Venezia a partire dal 1973 con il Festival nazionale dell'Unità. Si ricordano gli appassionati incontri al Petrolchimico con i lavoratori di Porto Marghera in occasione dei referendum sul divorzio e sull'aborto. Si rievoca l'entusiastica partecipazione del Segretario alla Festa nazionale delle donne, quando scandì l'importanza della presenza innovatrice della donna, decisa a liberarsi da secoli di oppressione, di mortificazione, di violenza. Lautore descrive alcuni momenti di Berlinguer non pubblici: la visita ai frati all'isola di San Francesco del deserto, o l'indimenticabile notte del Redentore con l'acqua alta. Ne emerge un personaggio riservato ma affabile e semplice, non condizionato dai comportamenti tipici della personalità di potere. Forse era per questo che godeva dell'affetto dei militanti, ma anche della simpatia di coloro che non condividevano le sue idee politiche.

Venezia come luogo che induce a immaginare spazi di creatività e rigenerazione.