Dodici racconti di quotidianità.

Nel tempo storico in cui tutto è vissuto in maniera superficiale, dalle relazioni all'intrattenimento, dalle riflessioni di carattere filosofico alla politica fino ad intaccare anche la scienza, la vita e la morte; nel tempo storico in cui si privilegia la forma al contenuto, il pronunciare tante parole per dire poco, urge che la nuova generazione (confusa e scoraggiata dal mondo che riceve in eredità dalla vecchia) vada oltre, comprenda le allusioni e i messaggi impliciti nascosti in ogni discussione quotidiana - soprattutto quelle brevi - e comprenda l'universalità della poesia, capace di avere infiniti significati per ogni verso. Memorie confuse del nuovo tempo è un manifesto di poetica, una prefazione lunghissima di ciò che verrà, una lettera al passato ma soprattutto volta al futuro, un viaggio quasi psicotico nella paura, nella speranza, nel bisogno di evolvere spiritualmente piuttosto che unicamente dal punto di vista fisico. Pochissime parole per dire tutto, con ossequioso rispetto nei confronti del lettore, vero protagonista dell'opera.

Rubinia è un libro double face, una silloge poetica e di racconti che raccoglie "i disagi e i dialoghi dell'anima di ieri e di oggi del poeta" e "ospita" percorsi di un viaggio contemplativo dell'esistenza, nella consapevolezza che frammenti di "ricordi, veli di malinconie, profondità dello spirito, luci e ombre, speranze e illusioni, parole dette o non dette" sono sostanza autentica della natura umana. Anche nel più profondo degli abissi, la poesia conduce "all'armonia" dell'anima e "svela un percorso alternativo dell'esistenza", che, seppure frastagliato, orienta anche nelle notti senza luna. Il poeta difficilmente si spoglia dei suoi vestiti, tanto trasparenti da mostrare le ossa e la linfa del cuore, bagnati da lacrime ancestrali e sporchi del sudore del male del mondo, ma in Rubinia si spoglia, "lascia per terra i suoi vestiti" e "si riveste" dei panni assai variopinti dell'autore di racconti brevi, un tempo chiamati "novelle" per rappresentare "Storie di donne". Un viaggio dove "tutto si fa amore" e Adelina, Sara, Giorgia, Valentina e Aisha, in una narrativa commovente che evoca immagini nitide, in una piccola ma immensa storia, raccontano sentimenti umani e labili.

E se un giorno scomparisse l'amore nella vita degli umani? Come sarebbe il mondo? «Ed io, di fronte a un tale evento cosa farei, andrei forse a cercarlo dentro e fuori di me? Immagino di mettermi in viaggio come "Il Matto" dei tarocchi, alla ricerca di una mappa del cuore che mi indichi la via!». Il libro attraverso le "parole" dell'inconscio, ascoltate e trascritte dall'autrice, intraprende un viaggio interiore attraverso gli Arcani maggiori dei tarocchi quali archetipi per eccellenza. Il protagonista del viaggio "Il Bagatto" attraverserà le dimensioni dell'esistenza: Terra (esperienza dell'anima sulla terra attraverso il corpo), Anima (l'anima si eleva attraverso la consapevolezza di essa), Spirito (il riconoscersi attraverso l'anima come parte dello spirito in connessione con la terra), fino ad arrivare all'unità delle parti che costituiscono la percezione di sé come uno nella sua interezza, quale individuo libero di essere nel mondo.

La storia racconta del destino di due giovani, Roberto e Michelle, incontratisi in un momento particolare della loro vita. Quell'incontro si rivela determinante, ma a causa di alcuni dolorosi imprevisti e di decisioni sbagliate dettate dal desiderio di proteggersi a vicenda, quella magia della sorte verrà messa a dura prova diventando per i due protagonisti desiderio e sofferenza. Entrambi, opponendosi al fato che già aveva tracciato per loro un percorso diverso e meno arduo, finiranno soltanto per allungare un cammino già scritto. Riusciranno a rincontrarsi? Lasciamo l'ultima parola al Destino.

Dicono che finché qualcuno conosce, e canta, le tue canzoni, tu resterai accanto a lui. È così che una storia d'amore, accompagnata dalla propria originale colonna sonora, resiste attraverso il tempo. Nella Napoli dei primi decenni del secolo scorso si dipanano parallele le vite di Giulia ed Erasmo. Entrambi lottano per vivere da protagonisti il proprio tempo in un mondo in rapido cambiamento, l'una cercando la propria emancipazione nel lavoro, l'altro scontrandosi, come tutti gli Italiani, con la quotidiana paura di perdere la propria dignità sotto il regime. Dopo un incontro combinato, i loro due universi paralleli - così diversi, fatti di culture, speranze ed entusiasmi completamente opposti - a sorpresa si toccano profondamente. Ma intanto sta arrivando la guerra, e il mondo attorno a loro sta per cambiare davvero. Tra qualche lacrima e qualche sorriso, "Ovunque sei, se ascolterai" racconterà al lettore che l'amore - non solo quello tra le persone, ma l'amore in ogni sua forma, quello per il proprio paese o i propri ideali, ma anche quello per i libri - può salvarci davvero da qualunque tragedia.

In questo libro, oggetti dimenticati prendono vita, parlano e raccontano storie sorprendenti, piene di sogni e sentimenti. Ogni racconto è nato dalla fantasia di bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Pietrafitta, Piegaro e Tavernelle, situate nei comuni di Piegaro e Panicale. Con creatività e delicatezza, danno voce a pupazzi, penne, libri, orologi, velieri e tanti altri oggetti speciali. Ogni pagina è un invito a guardare il mondo con occhi nuovi e pieni di meraviglia. Le storie parlano di amicizia, rispetto, ecologia, coraggio, bullismo, tempo e memoria. Ogni parola è scelta con il cuore e lascia un segno. Questo libro è il frutto di un laboratorio creativo che unisce scrittura, emozione e immaginazione. Leggendolo, scoprirete che anche gli oggetti più semplici nascondono grandi avventure. E che la fantasia dei bambini è capace di accendere la magia ovunque.

Scorci di vita, sentimenti, passioni, paure, risate, animi curiosi, buoni propositi, ricordi d'infanzia, case sugli alberi e grandi sogni. Quasi tutte le poesie contenute in questo libro sono state scritte d'inverno, davanti al camino acceso, in compagnia di una penna e delle note di un vecchio giradischi. Sono state scritte da chi ha conservato nell'animo il profumo, le speranze e i sogni della fanciullezza. Molti componimenti sono autobiografici, legati a fatti e ricordi d'infanzia, finestre aperte su momenti vissuti. Altri scritti nascono dal desiderio di un mondo più pulito, più buono, più giusto e suggeriscono comportamenti che potrebbero renderlo migliore. Le rime si rivolgono ai bambini, ai ragazzi, perché loro sono la parte migliore dell'umanità, e perché sono proprio loro che potranno cambiare il mondo. Nel bene o nel male... e sarà nel bene se noi adulti sapremo indicare loro la strada giusta, che porta verso la piena coscienza di far parte di un Tutto che va amato, rispettato e protetto.

Il pensiero... l'esplicarsi della mente in varie forme, nitide, talvolta offuscate, ma pur sempre espressione del proprio essere che a volte non riesce a esternarsi, per paura o convenienza... Il coraggio di confrontarsi e mettersi a dura prova non possiamo che trovarlo contando solo sulle nostre forze. È forse il compito più arduo dare un senso al dolore, ma dobbiamo vivere nella convinzione che tutto ciò che nuoce, può anche aiutarci a combattere le paure e a rivelarci per come siamo, senza dover necessariamente cercare un consenso. Il chiudersi in noi stessi ci porterebbe solo all'incomprensione, alla solitudine, la libertà si raggiunge anche accettando i nostri difetti e capendo veramente chi siamo. In questo secondo libro Claudia ha voluto trasmettere la voglia di accettarsi per quello che si è, vivendo serenamente con "l'altro da noi". Emozioni che si possono provare ripensando ai bei momenti trascorsi nell'adolescenza, oppure il ritrovarsi davanti a bellezze naturali, sia paesaggi, sia animali, ci fanno amare intensamente il mondo, dove a volte ci sentiamo "travolti" dalle delusioni.

La verità dei deserti è l'esplorazione della mancanza e il disvelamento della carenza che si frappongono a strati nella vita dell'uomo. Partendo dal nucleo centrale del dettato poetico, il dolore privato per la malattia del padre, culminata con la perdita del genitore,  l'autrice s'inerpica, col peso dei corpi e della storia, in un percorso di meditazione lucido e asciutto per salvare la "verità", disseccando il resto. L'attraversamento è un pellegrinaggio in luoghi dell'anima inospitali e dimensioni claustrofobiche, dove il respiro del tempo si arresta e produce miraggi illusori di luoghi e persone, parvenze sospese nella profondità delle stagioni. Nei deserti del tempo, della senilità del padre, della sua mancanza, l'autrice indaga una voragine frontale e orizzontale con una versificazione lucida, sincera e mai stucchevole, dove domina lo smarrimento che è urlo e vertigine. La parola diventa il sentiero di un universo prosciugato che si rende visibile grazie a un paziente lavoro sotterraneo, una parola scorticante, che rimuove, purifica e disseppellisce, per restituire e domare la vastità del silenzio con un ritorno e la permanenza della poesia.

Il libro racconta il viaggio di Katalin, una giovane donna ungherese cresciuta in Italia, che decide di tornare in patria per riscoprire le proprie radici e l'origine del celebre vino Tokaji. Attraversando le colline del Collio friulano e quelle del Tokaj ungherese, Katalin si immerge in un mito secolare, portando alla luce legami culturali e vinicoli che uniscono due terre. Tra paesaggi suggestivi e antiche tradizioni, il racconto intreccia storia personale e memoria collettiva in un percorso di riscoperta e appartenenza.

Questa raccolta di racconti nasce dai sogni burrascosi che caratterizzano fin troppe notti dell'autrice: hanno diversa lunghezza, ambientazione, genere, andando ad abbracciare i gusti più disparati. Si alternano vicende brevi a storie più elaborate, monologhi a dialoghi serrati, ambientazioni surreali e vita di tutti i giorni; la suspense e il colpo di scena fanno da padroni, e con essi l'autrice cerca di lasciare il lettore in uno stato inquieto di interdizione e confusione. Ispirati ai lavori surreali di Dino Buzzati, orrorifici di Stephen King, con un pizzico della fantascienza di Philip K. Dick, la loro volontà è quella di inquietare, sconvolgere, a volte far riflettere. Ma questi racconti hanno anche l'obiettivo più caro all'autrice, ciò che ritiene debba essere il fine universale di tutte le opere letterarie: intrattenere.

Livia, la protagonista, racconta la sua vita in un intreccio tra presente e passato, attraverso immagini lontane con le quali rivive i momenti della sua infanzia felice e della sua adolescenza, circondata dai suoi cari. All'inizio è spaventata da quelle immagini che ricompaiono all'improvviso e prepotenti perché la disorientano e non riesce a comprenderne il motivo, portandola ad una continua analisi della sua vita presente; poi invece le aspetta perché grazie a esse può rivivere momenti felici insieme a persone a lei tanto care, ritenendosi fortunata per quella seconda opportunità. L'accompagneranno in questo viaggio nel tempo la figlia Viola e l'amica Laura, le persone più importanti del suo presente. Il lettore può riconoscersi nelle righe di questo libro, ognuno può fare propri i momenti descritti e riviverli attraverso la lettura. È un libro fresco ed essenziale nella forma e nel contenuto, ma che può dare emozioni importanti a chi vorrà leggerlo.

Lia è una donna che per trent'anni è vissuta accanto a un uomo crudele e glaciale che le ha inflitto ogni genere di violenza fisica e psicologica. Una sera, mentre è in attesa che il marito rientri dal lavoro, sente bussare alla porta di casa e si trova di fronte un ispettore di polizia, Giuseppe Cafiero, accompagnato da un poliziotto in divisa, che le comunica che il marito è stato ucciso. Superato il primo momento di disorientamento, Lia si rende conto di essere finalmente libera: ha 52 anni, ma è consapevole che non è ancora troppo tardi per poter tornare a vivere. Così la sua esistenza comincia lentamente a fluire. Soprattutto comincia a conoscere persone nuove, come il suo affascinante vicino di casa John Westmoreland, un professore universitario di origini inglesi con il quale comincia a stringere una singolare amicizia; ma, cosa ancora più importante, finalmente conosce l'amore vero proprio grazie a Cafiero, l'Ispettore che sta seguendo il caso. Ma Lia non è destinata a essere felice...

"Il segreto di Laura Manni" racconta la storia di una stilista, Alba Cantas, che lavora all'estero e ogni volta che torna in Italia, soggiorna in una villa di alcuni amici di famiglia, in un arcipelago toscano. Arrivata nell'abitazione non trova nessuno ad aspettarla, tranne un misterioso individuo, di cui non riesce a vedere il viso perché coperto da una maschera africana, che con indosso dei guanti di plastica, sta rovistando tra le cose di casa. Nascosta nell'abitazione per non farsi vedere, Alba scopre il diario che Laura teneva nascosto in cantina, dove aveva scritto le sue ultime memorie prima di scomparire. Tramite il diario, con l'aiuto di un detective, di una sua amica esperta di opere d'arte e il fidanzato di una farmacista collega di Laura, risolveranno il mistero.

Sul pianeta Lubion vive una Confraternita di volpi, capitanate da Arbax. Esse hanno il compito di preservare le specie viventi dal caos e dal disequilibrio cosmico dominante sulla Terra. Comunicano fra loro con la telepatia e spesso su Lubion offrono rifugio ad altri esseri viventi terrestri per proteggerli, sperando nella rinascita del Consiglio delle Specie. La volpe che per prima tentò questa impresa fu Ottox. Egli costituì una grande alleanza fra il genere umano e animale, il mondo magico, minerale e vegetale. Ma per lui non fu semplice mantenere nel tempo questo equilibrio, così dopo aver impegnato tutte le sue energie si arrese, decidendo di concludere la sua vita terrena rifugiato nel suo bosco. Oggi Arbax vuole ripercorrere il luminoso sentiero di Ottox. Sceglie un maestro yogi e un suo allievo in rappresentanza degli esseri umani, uno sciame d'api e una tartaruga per il mondo animale, un unicorno, una strega, una fata e uno gnomo per il mondo magico. Vegetali e minerali offrono loro ossigeno e luce. Il Consiglio delle Specie è pronto per il pianeta Terra che verrà.

La piccola Dolly è in cerca di cibo per sua nonna, a letto per via della fame, lungo le strade di una città fantasma. Quando l'anziana le confessa che non sopravvivrà all'alba di domani, la nipotina le prometterà di andare alla Città Dei Mille Colori, dove desidera trasferirsi con la nonna per una vita migliore, e tornare con del cibo. Nel cammino incontra due bambini che gozzovigliano e che rifiutano di dargli un po' del loro cibo, riferendole di provenire da Civico 24, un'abitazione a cui sua nonna ha sempre raccomandato di non avvicinarsi. Ma la curiosità ha il sopravvento e una volta al portone, incontra un uomo che le promette cibo a patto che aiuti altri bambini a servire un sontuoso banchetto. Imbattendosi in angoli disagianti dell'abitazione, presto Dolly fa una scoperta sconcertante: le prelibatezze servite provengono dalla macellazione dei commensali stessi, a loro insaputa. Dopo aver recuperato vero cibo presso l'anfitrione, col quale sua nonna ha un misterioso legame, trova il portone d'ingresso sigillato. Dolly entrerà in un luogo occulto, dove affronterà una figura sinistra a nascondino, con la speranza di recuperare la chiave e tornare dalla nonna prima dell'alba.

Fiori è la seconda raccolta poetica dell'autrice, parla d'amore e musica e comprende tutte le poesie scritte nell'anno 2022. Il testo della canzone "Via del Campo" di Fabrizio De André è stato d'ispirazione per una poesia che poi ha dato il titolo all'intera raccolta. Una parte delle liriche racconta i drammatici e dolorosi fatti familiari del 2021 che hanno portato l'autrice a chiedere il supporto di uno psicologo per essere aiutata nell'elaborazione del suo trauma. L'immagine della propria anima descritta dall'autrice è quella di un giardino fiorito che un giorno subisce una tremenda devastazione a causa di un evento tragico, seguito da una scioccante rivelazione che sconvolge la realtà e porta a mettere ogni cosa in discussione. Attraverso la poesia Eva "canta" tutte le sue emozioni, tutti i suoi pensieri, la poesia è la sua vincente arma creativa, la sua risposta energica e positiva. "Fiori" rappresenta un pass per l'eternità e la testimonianza di un vissuto e percorso di crescita personale dell'autrice.

L'erba delle streghe è la scoperta dell'amore, e delle sue difficoltà, di due giovani di tanti anni fa: narra come questa difficoltà, intesa come dono completo all'altro, sia dovuta al fatto che l'amore rimane un sentimento meraviglioso quanto pericoloso. Ci si deve avvicinare ad esso con 'timore e tremore', come ci avvicinavamo al Sacro. L'amore diventa infinito, come termine di paragone di tutti gli amori successivi, affrontati con 'il cuore protetto da un filo spinato', come raccontano i cantautori. Non è la storia di uno, ma è la storia di tutti. Amore, amicizia, tradimento hanno storia antica anche nella letteratura. L'Erba delle streghe non ha pretese di grandezza. È una storia semplice di giovani amanti, ma racconta anche il territorio sociale e ideologico che fa da contorno alla loro storia, quando si sentiva prossima una rivoluzione totale che non c'è mai stata. È una storia semplicissima, valida cinquant'anni fa e valida oggi, che forse fa piacere leggere.

Il protagonista del romanzo è Marco Bellini, un ex tuffatore dalla piattaforma che per lo stile del suo gesto atletico, ma anche per il carattere particolarmente schivo, a suo tempo si era guadagnato il soprannome di "Martin pescatore". L'uomo, in un racconto che si alterna fra presente e passato, compie una lucida, spietata ricostruzione della propria vita. E narra di quando, poco più che ventenne, incontra Laura, un'intraprendente ragazza facente parte di un'agiata famiglia. Ma l'amore che nasce fra i due giovani si spezza quando, una terribile notte, Marco non riesce a difendere la giovane dalla cieca ferocia di cinque assalitori. Il protagonista, allora, cercherà conforto nella vendetta. Ma sarà tutto vano, in quanto finirà soltanto preda di forti sensi di colpa. E così, prostrato, si chiuderà in sé stesso. Poi l'incontro con la giovane e misurata Anna, tanto distante dallo stereotipo delle odierne trentenni, e con sua figlia Silvia, una bambina davvero unica che fin da subito manifesta una spiccata simpatia nei suoi confronti. Ecco che il destino sembra quindi offrirgli una nuova possibilità...

Un uomo anziano rammenta gli avvenimenti che ha vissuto in giovinezza. Mentre ascolta il nipote domandare a sua figlia il permesso per andare in campeggio con gli amici, gli torna alla mente il ricordo di un'avventura che ha vissuto quando era ragazzino. All'epoca abitava in una borgata di montagna e insieme a suo fratello, suo cugino e un loro amico vivevano immersi nella natura. Le giornate passavano veloci tra scorribande in bicicletta e bagni nel fiume ed è proprio in un affluente di quest'ultimo che si imbattono in qualcosa di inaspettato. Insieme a loro si uniscono alcune villeggianti della loro età e una ragazza più grande che avrebbe dovuto controllarli, invece presa dalla curiosità finisce per unirsi a loro. Pensano di aver scoperto un passaggio segreto sotto il fiume, convinti che li porti a un tesoro iniziano a esplorarlo, invece riemergono in un altro mondo, diverso dal nostro sotto molti aspetti, da cui impareranno tanto, trovando un tesoro molto più importante. Solo due di loro però, una volta tornati, porteranno con sé quegli insegnamenti per il resto della vita.

Il libro è impostato come una piccola opera lirica o più precisamente, un atto unico in sette scene: inizia con l'ouverture, prosegue con le scene (capitoli) e termina con il finale. I lettori entreranno nel mondo del melodramma, frequentando impresari, librettisti, cantanti e primedonne; vivranno le giornate frenetiche del giovane Rossini che per mancanza di tempo diventava ladro di sé stesso frugando nei vecchi spartiti; conosceranno i suoi gusti musicali, la stima che nutriva per i colleghi (Bellini si nasce, non si diventa), l'opera che avrebbe voluto scrivere (Il matrimonio segreto di Cimarosa), la grande passione per gli autori tedeschi e soprattutto per Mozart (l'ammirazione della mia giovinezza, la disperazione della mia età matura, la consolazione della mia vecchiaia). Entreranno nelle sue case conoscendo ospiti illustri (Giuseppe Verdi, Alessandro Dumas, Gustavo Doré, Giulio Ricordi, i principi Poniatowski e von Metternich), apprezzando la sua conversazione e il suo talento per le imitazioni e infine...si siederanno a tavola, ovviamente, a tempo di musica! Buon appetito!

Si può cambiare città all'improvviso, senza neanche un preavviso? Mafalda, una ragazza dai modi poco signorili, decide di fare il grande passo e parte, lasciando così la sua terra d'origine: "eredita" un mini-market a forma di esagono, dove si può acquistare un po' di tutto. Proprio in quel locale trascurato da tempo, la ragazza si rimbocca le maniche e trova un modo geniale per dare finalmente un senso alla propria vita. Così inizia il suo viaggio verso il mondo libero e, tra fatiche e sacrifici, trova un equilibrio. La svolta avviene quando riesce a trasformare un sacchetto d'immondizia in un "lingotto d'oro" e inizia la sua produzione di "gioielli" raccogliendo i rifiuti nei posti più inimmaginabili della città. L'incontro inaspettato con un cane, dall'animo umano, arricchisce il mondo della vagabonda. Da lui apprende straordinarie lezioni di vita e prova emozioni mai nate in contesti semplici. Dopo una sofferenza insopportabile, per Mafalda quel chiosco di Brooklyn diverrà l'unica vera sua rivincita.

Luca, un ragazzo della periferia romana, si sveglia legato, nudo e prigioniero in un posto a lui sconosciuto. Scoprirà di essere stato rapito e di essere alla mercè di Christian, suo compagno di scuola, che lo incolpa di avergli rubato la ragazza dei suoi sogni e che racconta di agire grazie all'aiuto di Dario Cubri, noto a tutti come "Il Ladro di Tempo", un serial killer che aveva terrorizzato la cittadina con dei rapimenti seguiti da omicidi ai danni di alcune ragazze, e che tutti credevano morto. Christian afferma di aver portato Luca proprio in quello che era il posto dove il "Ladro di Tempo" rinchiudeva le sue vittime e di aver stretto con lui un patto: il killer lo aiuterà a vendicarsi di quelli che reputa i torti subiti e in cambio la sua folle opera omicida potrà riprendere da dove si era interrotta, grazie a Christian. Ma è tutto vero? O è soltanto la fantasia di qualcun altro?

Nella poesia di Rosaria Chiarello non c'è metrica né rima, non esistono regole. Parole che scorrono fluide attraverso l'anima, sinossi di una vita ferma nel cuore e sulla sua pelle, cicatrici che le fanno ancora male. Si legge nella sua poesia il ponte del dolore "fossilizzato" che realizza in sogni e nella sola fonte ed unico suo fulcro di vita... l'amore. Nuda e senza vergogna, descrive le sue emozioni, sentimenti reali che si inoltrano dentro parole di verità, miseria umana e speranza. La sua poesia evidenzia il superfluo e ciò che manca. Il tutto e il niente. Il ritrovarsi sempre, morte e rinascita di quell'istante oltre la vita stessa.

C'è un bambino nella pancia, ma è ancora senza sesso, senza padre, senza nome: è il figlio di Giulia, che dopo la perdita improvvisa del proprio compagno trova rifugio dal dolore sull'isola di Murano, in una casa ormai senza padrone e piena di storie sepolte dalla polvere. Col trascorrere delle settimane, Giulia impara che niente è mai come sembra e che se in tutte le storie d'amore sono nascosti dei segreti, a volte è necessario superare la paura per venirne a conoscenza senza esserne sopraffatti: per fortuna, accanto a lei, c'è sempre il mare - il mare della laguna come il mare della Puglia, uguale e nello stesso tempo diverso, familiare e sconosciuto proprio come quel figlio che porta in grembo. In un viaggio introspettivo intimo e delicato, attraverso il dolore distillato con pazienza lungo i capitoli brevi ma in grado di tenere il lettore inchiodato al testo nella continua scoperta di una nuova verità, Giulia imparerà a vivere senza perdersi nel rimpianto ma aggrappandosi il più possibile ai propri sogni, fino a trasformarli in nuovi progetti e in meravigliose realtà.

"Mi è piovuto addosso" è una raccolta di pensieri accompagnata da fotografie che lasciano libero spazio all'immaginazione. Luce e oscurità, sono parte integrante di un'esistenza che va analizzata facendo i conti con la propria profondità d'animo; nel consapevole coinvolgimento di una realtà vista in tutte le prospettive, anche quelle più nascoste. L'opera è lo specchio di una percezione intima e personale, seguendo una scia decadente e a tratti quasi pessimista, dipinta attraverso una prosa libera. Il volume ha uno scopo mirato, quello di dare luce a tutto ciò che apparentemente sembra non averne. La scelta dei "protagonisti", i quali hanno ispirato direttamente la stesura dell'opera, è una sorta di protesta a un sistema reale molto spesso non inclusivo e che tende a emarginare. Ci si trova di fronte a un omaggio a tutti coloro che non si sentono illuminati dai riflettori della società e che continuano comunque a resistere con coraggio. L'autrice ha voluto dare sfogo alle sue profonde emozioni, dettate da una forte sensibilità ed empatia, nei confronti di ciò che la circonda.

Questa è la storia dell'amicizia nata fra due esseri speciali, invisibili ai nostri occhi, che si incontrano e attraversano una complicata avventura. Diversi ma complementari: una piccola e quasi indifesa, l'altro decisamente grande e potente. Lei ha la curiosità di una bambina e lui sembra avere le infinite conoscenze per soddisfarla. Un tocco leggero, un sorriso e la comprensione che nasce spontanea è destinata a una breve vita, ma il legame si è creato e non si scioglierà tanto in fretta. Ognuno per le proprie capacità supporterà l'altro fino alla fine del racconto. C'è un segreto che si svela semplice e talmente incredibile che pare impossibile. Sembra... ma il mondo è più complesso di come lo intendiamo noi terrestri: difficile, complicato, a volte terribile, la serenità pare un miraggio e spesso lo è. L'amicizia, per fortuna di frequente, aiuta a risolvere anche i problemi più grandi. Ricordiamolo: non siamo soli in questo nostro cammino, cerchiamoci.

«Ho scritto questo libro in un momento molto doloroso della mia vita e, proprio per questo, può apparire discontinuo e contraddittorio. Sono spezzoni di vita quotidiana, di minuti, di attimi, di momenti da me vissuti e incastonati in un pensiero fisso che non riesce a darmi tregua. Fondamentale è per me la parola Amore, in tutte le sue forme e in tutte le sue sfaccettature; un mondo senza amore non avrebbe motivo di esistere, tutto ruota intorno a questa semplice parola ma di colossale valore. Ed è proprio la delusione di avere perso una parte di quell'amore che regolava e regola il ciclo della mia vita, che mi ha spinto a mettere nero su bianco molto di quello che la memoria è riuscita a ripropormi e che mi sono trovata a dover correggere proprio a causa di questo fulmine a ciel sereno che mi ha definitivamente fatto sentire la persona che non sono, e a prendere consapevolezza che l'amore che viene dato non sempre viene ricambiato con altrettanto entusiasmo e altrettanta sincerità e purezza d'animo». (l'autrice)

Elena è una ragazza diciassettenne costretta a vivere una vita abbastanza monotona in un ospedale psichiatrico, alla fine degli anni Trenta. Riversa le sue speranze su qualsiasi novità le giunga. Riesce a trovare la sua libertà grazie a Federico, il nuovo arrivato, e al suo amico Roman e con la loro compagnia potrà scoprire un mondo intero che non smetterà mai di sorprenderla ma allo stesso tempo di incuterle timore, insicurezze e paranoie. In questo loro viaggio avranno l'opportunità di fare la conoscenza di molte nuove persone, che lasceranno impressi nelle loro vite degli atteggiamenti, modi di fare e pensare che a lungo andare si riveleranno utili per poter affrontare ciò a cui i tre andranno incontro. In questo suo percorso riuscirà a rendersi conto dell'importanza di essere in grado di salvarsi da sola ma anche di poter contare sul supporto dei suoi amici. Sarà capace anche lei di non isolarsi da tutti, lasciando da parte la sfera emotiva e godersi lo spettacolo che la vita ha da offrirle.