Le protagoniste di questo libro sono giovani migranti cresciute a Bologna, e le loro "narrazioni" (scritti, interviste, autobiografie). In modo per lo più allarmistico ed emergenziale, oppure compassionevole, si parla troppo spesso di immigrazione senza lasciare spazio alle parole vive e lucide dei migranti stessi. Questo libro parla di crescita, di donne, di migranti, di Bologna e dell'Italia di oggi.

Al tempo stesso saggio teorico e testo teatrale vivissimo, "Il sogno del corpo" è una riflessione sull'evoluzione della concezione del corpo stesso dai primi studi anatomici all'era tecnologica. Vesalio, Diderot, ma anche De Sade ed il mostro di Düsseldorf sono i protagonisti, attorno ad un tavolo anatomico, di discussioni sull'anatomia, sulla ricerca e sul corpo, che, comunque concepito, rappresenta l'ossessione comune, il mistero da svelare, la verità da sviscerare. Celli ci conduce, attraverso questi ed altri personaggi, a scrutare i diversi modi di "concepire/riscoprire" il corpo nella storia, fino a quella che oggi sembra essere una nuova sociologia della sofferenza. In appendice un breve saggio su "Arte e scienza. La metafora nell'anatomia".

Un manuale per imparare a comunicare con i segni, a giocare con le parole, per rendere il nostro messaggio sempre più efficace, per diventare dei bravi fumettisti o pubblicitari, o almeno provarci! Dalla lunga esperienza dei due disegnatori che tengono da tempo corsi di formazione per le aziende e lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado, un vademecum pratico e divertente per grandi e piccoli che non manca di stupire con la loro ironia e la loro bravura di illustratori.

«...Il pallone con la cucitura, il giocare a "zacagno", la radio sempre accesa in cucina, il portafoglio lasciato crudelmente cadere sul marciapiede, con una cordicella, il teatro dei burattini a Porta San Mamolo, il cortile dell'Annunziata e il parroco, le figurine e i coperchini... È sufficiente smuovere la cenere con un bastone per scoprire con stupore che il fuoco è ancora lì, vivo, acceso, con tutti i nomi, i muri, le atmosfere di allora...» (Andrea Mingardi)

«Cosa accade quando è concesso uno scampolo di vita, 50 minuti in più di non - morte? Quando, mentre il corpo è steso sul tappeto, qualcuno entra in casa e si mette a rovistare nei cassetti?» Le possibilità per il protagonista non sono molte: guardare, disperarsi, pentirsi o anche riderci sopra. L'inganno è sempre in agguato: quando il tempo è finito, nell'istante in cui si vede la vita alle spalle, tutto può ricominciare. Il racconto delle ribellioni di un uomo, delle sue ossessioni, delle passioni di successi e cadute, che lascia una consapevolezza ritrovata post-mortem: «Mi hanno fregato».