Luigi, un anziano docente di letteratura italiana e latino di origine istriana, si innamora in età avanzata di una sua ex allieva e trascorre gli ultimi anni della sua vita rincorrendo il suo sogno fra alterne vicende, nell'incertezza di riuscire a far comprendere all'amata la forza del suo amore. Il tormentato pensiero di essere ricambiato di pari sentimento, lo fa riflettere sui valori della vita, ritrovati grazie ad amicizie sincere e alla grandezza della musica. È nel corso di un ricovero ospedaliero e della successiva convalescenza che penserà di dare il suo contributo personale per il miglioramento delle condizioni di vita di giovani sfortunati, offrendo loro aiuto materiale e culturale. Pensa e realizza, infatti, un progetto di grande valore sociale che coinvolgerà alcuni suoi amici, impegnati con lui a creare un circolo virtuoso nel quale primeggeranno i valori dell'amicizia e della solidarietà. La storia di Luigi si svolge in un periodo molto difficile per l'umanità, attraversato da una terribile pandemia e da un inatteso evento bellico, che metteranno a dura prova le certezze acquisite in anni di benessere e di tregua.

L'autore, Carlo Piombo, con non poca fantasia, ha immaginato dei dialoghi fra Gabbris e Sergio fra le tante cose che i due amici intellettuali si sarebbero forse detti nei numerosi incontri avvenuti fra loro lungo le vie di Rovigo, in quelle lente interminabili passeggiate condotte fra le antiche mura. È stato tutto inventato? Mah, al lettore immaginare il contrario, tanto era grande il loro amore per il bello e, in particolare, per la loro città.

Questa pubblicazione nasce dal desiderio di dedicare un piccolo tributo a Sergio Garbato, persona speciale che tanto ha fatto ma, soprattutto, tanto ha detto e scritto per il suo territorio. Gran parte degli eventi culturali realizzati in Polesine negli ultimi 50 anni lo hanno visto protagonista sia come ideatore/curatore, attento al più piccolo dettaglio, che come giornalista/critico, dal piglio ironico e arguto. Non vi è stata mostra, spettacolo o avvenimento per i quali non abbia messo a disposizione le sue doti di studioso, esperto d'arte, di musica e affabulatore. In particolare ogni manifestazione di questa provincia è stata da lui curata con slancio e generosità a cominciare dagli anni '70 quando fu il lungimirante ideatore e regista dell'Estate Teatrale in Polesine a proseguire negli anni successivi fino all'ultima rassegna teatrale realizzata a fianco del "servizio cultura", pochi mesi prima della sua scomparsa.