Lei sogna, lei cerca di capire, lei cerca di capirsi. Quando si cresce senza essere amati come si vorrebbe, la strada degli errori è la più facile da percorrere. Così arriva una figlia inattesa ed un conseguente matrimonio che si rivelerà più che sbagliato. Saranno anni di disperazione in cui la sola luce è proprio la bambina.

Brunella Gregorutti ci porta in un viaggio gustoso e affascinante tra i ricordi di quando era ragazza e le ricette tradizionali della sua famiglia. La nonna nella casa istriana provvista di windofen per cucinare le verze e i capuzi, la mamma con il suo impareggiabile strudel, il ritorno a Fiume e la diffidenza degli slavi, la ricetta abruzzese "delle Virtù". Episodi di vita semplice che nascondono la forza e la determinazione di una donna, di un'intera famiglia, esodata dalla sua terra natale e capace di trovare altri luoghi da poter chiamare "casa", nuove tradizioni da imparare e soprattutto nuove ricette delle quali fare tesoro.

"Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro. E se tu guarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso vorrà guardare dentro di te..." (Nietzsche, "Al di là del bene e del male"). Ci sono testi che si spalmano sulla pelle come la melma, quasi a plasmarsi sulle proprie fattezze. Ti penetrano quasi nei pori e la loro essenza ti arriva lentamente, ma così in profondità da non abbandonarti più. Nell'immediatezza del racconto breve, Orlando Codecà non tralascia i dettagli e scrive, sembrerebbe quasi di getto, di incubi o forse visioni - chi può dirlo - di un'umanità ai confini... ma un confine molto vicino alla nostra prossimità.

Questione di forza maggiore. Immobilizzata in un letto d'ospedale a causa di una frattura, Serena inizia a chattare per distrarsi. È così che conosce Gianni. È così che lentamente inizia un gioco di condivisione che mette a confronto le loro culture, anche piuttosto superiori alla media, dato che lui è un magistrato e lei una professoressa. Lui però è sposato, mentre lei è vedova. Pur iniziando a provare l'uno per l'altra uno strano, assurdo e travolgente sentimento, condito anche da una buona dose di piccantezza, si renderanno conto che il solo mondo in cui la loro storia può sbocciare e fiorire è quello virtuale.

Teo è una persona molto curiosa, da anni ascolta i racconti degli anziani su uno strano mondo e uno specchio che comunica con esso, racchiuso fra le mura di una casa che si crede stregata; un giorno decide quindi di entrarvi, con la speranza di scoprire se tali storie siano vere o frutto della fantasia dei vecchi del villaggio. Il suo intuito, unito a un coraggio fuori dal comune, guideranno Teo attraverso mirabolanti avventure, in luoghi magici e densi di pericoli. Farà amicizia con nani e folletti, conoscerà maghi e stregoni, incontrerà orchi e draghi. Rischierà la vita, tutto per riuscire a prendere una chiave magica.

Ettore, comandante dell'esercito di Wilusa, sta per condurre i suoi in una battaglia sanguinaria e senza esclusione di colpi per respingere gli invasori del regno di Arzawa, provenienti dal sud. Tra la ricerca di alleanze e gli accordi per il bottino, si incontrano tutti i personaggi più noti delle leggende greche, impegnati in uno scontro dal tragico epilogo. Antonio Campani racconta la ben nota guerra di Troia attraverso un punto di vista innovativo. Senza mai perdere l'epicità dei personaggi descritti da Omero, cala il racconto in un contesto più realistico e concreto, immergendolo nelle reali località storiche che sono state associate al mito.

Nelle stalle o nei cortili, riunioni quotidiane per raccontare, discutere, commentare, canzonare. E sentirsi tutti amici, anzi, una grande famiglia. Marcaria è un piccolo paesino del nord e, a giudicare dalla nostalgia e dalla tenerezza con cui lo ricorda, Antonio Marastoni non deve averlo mai dimenticato. Lì è nato, lì ha trascorso l'infanzia e la giovinezza e le cose che più gli sono rimaste nel cuore sono le serate trascorse tutti insieme, alla fine delle pesanti giornate di lavoro. Deliziosamente farcito da espressioni in schietto dialetto lombardo, aneddoti che celebrano una vita semplice ma ricca di calore, dopo gli orrori della guerra e prima che la fretta e il consumismo si impossessassero di tutti.

De Gasperi è stato un uomo fondamentale per la nascita e la crescita della nostra Repubblica. Gianluca Brigatti ci permette di apprezzarne appieno il valore, conoscendo i retroscena, i conflitti interiori e le profonde riflessioni che hanno accompagnato la scelta di indire un referendum e di costituire, infine, la Repubblica Italiana. Un saggio interessante che inizia con una chiara contestualizzazione storica e si sviluppa attraverso molte fonti autorevoli, ruotando attorno alle gesta e alla vita di un uomo straordinario. Una lettura fondamentale per accrescere l'amore e il rispetto per la nostra patria.

Farmi sull'albero la mia capanna e respirare quell'aria fine dei trenta metri lassù per aria, come in attesa se piano piano mi rivenisse una traccia: l'uomo, le origini. Primi arboricoli. Ricostruirne le sensazioni ed emozioni sin dalle origini, con il colore dei giorni a tripudiare nell'alto in una gamma infinita dai rossi cremisi del primo sole fino alle lame di ghiaccio verde nelle serate algide e l'irruente comparsa dei gialli-fuoco nel primo scorcio dei terremoti.

Distaccandosi con forza dal pensiero che il famoso giornalista Roberto Saviano esprime nel suo libro "Vieni via con me", Bruno Tomasich scrive una sorta di "risposta aperta", in cui si fa portavoce di un punto di vista molto diverso. Una critica aspra rivolta soprattutto a coloro che si ergono a baluardo di un movimento ideologico, come può esserlo il comunismo, per poi ritrattare e cambiare bandiera in base alle necessità o alle convenienze del momento. Un agguerrito excursus che ripercorre gli eventi più significativi della storia italiana, analizzandoli con uno stile pungente e spesso velato di ironia.

L'uomo Marco, il suo Io, i suoi sentimenti, i fatti più rilevanti e significativi della sua esistenza si concentrano, si delineano, si autodefiniscono in ogni pagina del libro. Si contrappongono, delicatamente e con una dovizia descrittiva, efficace e nel contempo pungente, due aspetti, due risvolti psicologici dell'autore, il Marco furibondo, ostinato e convulso nelle sue sofferenze e il Marco protettivo, affettuoso e amorevole, che s'innamora, che erge questo amore al fine primo e ultimo della sua esistenza e si scopre capace di vivere senza distruggere e autodistruggersi. Il lettore assiste ed è inevitabilmente compartecipe di un viaggio dell'Io che, arrivato ad un momento o a un traguardo esistenziale, rallenta il passo e si ferma.

In un futuro non meglio precisato, negli abissi dello spazio interstellare, l'astronave Mandragola, con a bordo centosessanta astronauti, segue la sua rotta verso Alfa e Beta Centauri, per portare a termine una spedizione esplorativa di questi sistemi. È un viaggio che dura decine di anni, affrontabile solo grazie a una tecnica di ibernazione a cui sono sottoposti, a rotazione, tutti i componenti dell'equipaggio; una sorta di sospensione vitale che permette loro di invecchiare solo di uno o due anni, ma che allo stesso tempo può mettere a rischio il loro equilibrio psico-fisico.

Non illudiamoci di poterli incontrare: i protagonisti dei racconti di Leonidas Michelis sono umani, ma non possiamo racchiuderli in questo mondo. Storie delicate e sognanti, raccontate come si racconterebbe una fiaba a un bambino, nella penombra di un piccolo lume, o sotto il lucore della luna. I personaggi sono eterei, profondi, forse distanti, addolorati o malinconici, in cortocircuito tra presente e passato. Stanno contemporaneamente in tempi diversi della loro vita, giacché il presente non può non essere condizionato da quanto è già accaduto e che in qualche modo continua ad accadere.

In una notte buia e tempestosa, Marc Dark riceve una visita molto particolare: è la Morte, che si materializza nella sua camera. La Dama Nera gli propone di scegliere tra due opzioni, ovvero se morire davvero, così come aveva desiderato, oppure continuare a vivere e trasformare quella notte in un sogno. Marc, indeciso, chiede piuttosto di abbandonare il corpo e, né vivo né morto, di seguire la Morte durante il suo lavoro. Avrà così occasione di imparare molte cose riguardo le persone e il mondo.

Un serial killer, mosso dalla volontà del "Suo Signore", si aggira nei vicoli della città eterna convinto che la tortura sia l'unica strada che conduca alla purificazione. La prima vittima è frate Agostino, colpevole di aver amato una donna. Sul caso indaga il capitano Alessandro Bauceri, efficiente e determinato a rivelare il volto dell'assassino. Tra misteriosi acronimi, opere d'arte, identità nascoste e improvvisi colpi di scena, la verità sembra diventare troppo lontana e oscura.

Uno sguardo sulle vicende italiane nel periodo fra il 1848 e il 1915, dal punto di vista di una famiglia romagnola che ha avuto la ventura di vivere in prima persona quei primi gloriosi anni della Storia d'Italia. Un periodo rivissuto, in particolare, con gli occhi del giovane forlivese Ezio Marabini-Regnoli (nato nel 1861, contemporaneamente alla nascita dell'Italia come Stato nazionale indipendente) che quegli anni li avrebbe vissuti fin dall'inizio con intensa partecipazione, lasciando a futura memoria un segno indelebile della sua personalità: a un tempo romanticamente sognatrice e concretamente attenta a uno sviluppo per quanto possibile "democratico" della vita politica italiana.

Attraverso le parole di Valerio Caddeo si respira un'aria che sa di salsedine, di terra e sale, di vento e mare. Siamo in Sardegna, Costa Ovest. Tra le viste mozzafiato ed un'acqua cristallina, tra una notte di tempesta e qualche avventura, è come se fosse la terra stessa a raccontarsi attraverso la voce dei personaggi. L'autore li fa parlare, li colora, li caratterizza con tantissime sfumature e sfaccettature. Ogni loro pensiero sembra avvinghiarsi alla nostra attenzione, alle nostre emozioni. Scivolano via le storie d'amore, le battaglie contro i pesci più difficili da pescare. Ma soprattutto... c'è in gioco un tesoro nascosto. Mai trovato, o forse mai cercato. Ed eccoci catapultati in un romanzo d'avventura.

Si dice che l'Italia sia sempre più povera. L'attuale contingenza economica mette infatti a dura prova la nostra capacità di risparmio. Ma sulla base di un'esperienza maturata in vent'anni di lavoro nel settore finanziario, l'autrice cerca di dimostrare come l'atteggiamento usato dalle persone nei confronti del denaro e la conseguente capacità di risparmiare, siano troppo spesso legati a un'errata gestione del patrimonio personale.

"In una società Occidentale che viaggia a ritmi vorticosi e che tutto assorbe nel rumore e nel tritacarne ansioso della produzione ad ogni costo, quasi più nessuno si ferma un attimo a pensare. Pensare nel senso più ampio e autentico del termine: riflettere sul significato del tempo, sugli affetti che sfuggono di mano perché non coltivati, sui ricordi che stanno svanendo, sullo scopo ultimo delle nostre azioni, sugli obiettivi che ci eravamo posti e abbiamo inesorabilmente smarrito senza capire dove e quando."

Sofia è una giovane ventenne, orfana di madre e costretta a convivere con l'improvvisa sparizione del padre, la prima delle tante mancanze che nella sua vita costituiscono la più angusta delle costanti. Di giorno fa la commessa in un negozio di fiori, e nutre nei confronti di Michele, il figlio della proprietaria, sentimenti ambivalenti. La sua più grande passione è la scrittura, che alimenta al calare del sole grazie a un blog che tiene in rete, specchio della sua anima e riflesso dei suoi desideri più reconditi: in sostanza l'unico modo che conosce per esprimere se stessa.

Non è possibile, leggendo la prima raccolta di Annamaria Chillè, prescindere dalla componente estremamente femminile, dalla riflessione muliebre sulla vita e sull'anima che l'autrice porta avanti in queste pagine. Come due occhi di donna che profondamente, intensamente scrutano il mondo, allo stesso modo questa "Il vuoto dell'anima" si caratterizza con cambi repentini di registri linguistici, talvolta melanconici, altre volte onirici, altre volte infine romantici, fino ad arrivare ad uno schietto realismo, in un intimo viaggio di una donna alla ricerca dell'affermazione della propria identità e in qualche modo desiderosa di riscatto da una vita che pur gravida, sa essere anche molto amara.

Sorgono, un paesino alle pendici del Gennargentu, popolato, come molti, dai personaggi più particolari e caratteristici che ci si possa aspettare di incontrare. In questa raccolta, Mauro Murgia riunisce tutte le dicerie e gli aneddoti che riempiono la storia della sua terra natale. Dalla donna "Pio Pio" che ha escogitato un metodo infallibile per procurarsi brodo di gallina tutte le sere, al nobile decaduto alle prese con le angherie dei ragazzi, dall'attaccamento morboso di un vecchio al suo asino ai metodi di pronto soccorso che oggi sarebbero definiti "impropri". Un assaggio della Sardegna pura, con il sapore antico delle tradizioni ed il profumo schietto delle espressioni dialettali.

Mauro è già sull'altare e sta per pronunciare il fatidico "Sì" quando qualcosa dentro di lui lo spinge ad abbandonare la sposa, Veronica, che non ama. In fuga dalle rappresaglie della famiglia di lei, incontra per caso Leyla, una ragazza dolce la cui bellezza è turbata dalla presenza di un'orribile malformazione congenita. Tra i due nasce subito un legame particolare, che supera l'importanza dell'aspetto estetico. Una unione sulla quale veglia un fedele angelo custode che li aiuterà a superare tutti i problemi che seguiranno la fuga di Mauro.

I temi dominanti dell'opera, che in alcuni casi è caratterizzata da uno stile volutamente ermetico, sono i seguenti: la difficoltà di trovare una tematica originale per una letteratura del terzo millennio; la ricerca di una possibile trama in un'introspezione di tipo psicoanalitico, volta a far emergere gli intimi legami fra pulsioni di morte e pulsioni erotiche, soprattutto in un individuo nella cui psiche è profondamente radicata la spiritualità cattolica: strettissimo è il rapporto, nonostante l'apparente antiteticità, fra i desideri omosessuali dalla forte tendenza masochistica del protagonista e il misticismo cristiano, entrambi - il masochismo e il misticismo - volti all'annullamento del sé.

Venticinque piccoli scrigni sempre tesi alla positività. Queste poesie non richiedono una difficoltosa opera interpretativa, non la pretendono nemmeno, chiedono solo di essere accolte nel cuore con la stessa semplicità con cui sono state scritte. Sono un monito al dovere di essere felici.

Passa una canzone di De André, alla radio, mentre lui guarda fuori dalla finestra dell'hotel. Lei, bellissima, dorme ancora. È quello il momento in cui i ricordi riaffiorano e Valter si concede di abbandonarsi ad essi, lasciando che fluiscano nella sua mente e da lì sulla carta. Lo sguardo si volta indietro, al passato, alla fine degli anni sessanta, quando i giovani si sono ribellati ad una società ingiusta, combattendo per cambiarla. Erano anni movimentati, che spostavano le persone ed alzavano voci e mani. Lui li ha vissuti tutti.