E' la storia dell'infanzia di una bambina, del suo rapporto con la madre, personificazione dell'ordine, con il padre guardiacaccia, gran narratore di storie, con il fratellino e soprattutto con la natura e gli animali. Il romanzo racconta il progressivo distacco della bambina da tutto ciň che ama che accompagna il passaggio dall'infanzia all'adolescenza.

La prima storia gay della letteratura russa, scritta nel 1906 da Kuzmin (1872-1936), poeta e romanziere che abbracciň la causa della Rivoluzione ma visse gli ultimi anni della sua vita emarginato ed isolato.

Il libro propone i testi della poetessa ceca Jana Cerna, inediti per piů di 30 anni e pubblicati per la prima volta a Praga nel 1990. Nei suoi versi l'erotismo č lieve e scanzonato, mentre nella lettera all'amante si arriva a toni pornografici tali da lasciare a bocca aperta anche i lettori piů spregiudicati. Il frammento di prosa 'Clarissa', qui pubblicato, č invece uno scritto biografico che parla di una situazione del tutto sconvolgente nella realtŕ storica degli anni Quaranta e Cinquanta. Si parla di una persona povera e disadattata, costretta vivere in fogne, soffitte o letti, in cambio dei dovuti favori. In appendice sono riportati testi sull'autrice e il brano 'Beatnik a Praga' di Peppe Mauro Notturna.

'Le fiche si cuciono su misura, e al sarto gli si dice, Mi ci metta una fodera di seta, e non metta bottoni, Tanto la porterň slacciata, Si cuciono quindi cosě, come la biancheria da uomo'. Se nei versi di Jana Cerná l'erotismo č lieve e scanzonato, nella lettera all'amante si arriva a toni pornografici tali da lasciar a bocca aperta anche i lettori piů spregiudicati. Ciň che stupisce poi č come questa prosa pornografica sia cosě bene amalgamata con le riflessioni filosofiche ed esistenziali della stessa autrice.

Il libro esibisce una vasta gamma di registri, di storie, di aspirazioni. C'č un erotismo festoso; c'č un'assoluta passione per la vita, per le sue sorprese; c'č la voglia di denaro e di successo come ansia di riconoscimento; c'č la tristezza della vita come delusione e solitudine: c'č una festa di immagini e di poesia.

Molti conoscono la tenera storia del giovane Milos, ferroviere in una stazioncina dell'Europa centrale, per averla vista in un film che vinse l'Oscar nel 1966. Milos, Charlot boemo, diventa adulto tra i propri insuccessi amorosi e gli scintillanti successi del capo-manovra Hubicka (che stampa timbri sulle chiappe della telegrafista), tra il ricordo del nonno che voleva fermare i tank con l'ipnosi e quella bomba, quella 'cosina' che lui, Milos, deve infilare nel treno dei nazisti.

Cassandra, la veggente figlia di Ecuba e di Priamo, racconta il tramonto e la rovina della sua cittŕ e si affollano alla memoria la traversata dell'Egeo in tempesta, l'arrivo a Troia delle Amazzoni, i delitti di Achille la bestia, la rottura con il padre Priamo accecato dal meccanismo inarrestabile della guerra, la vita delle comunitŕ femminili sulle rive del fiume Scamandro, l'amore con Enea.

Ruprecht, lanzichenecco che aveva partecipato al Sacco di Roma e alle prime pericolose spedizioni nelle giungle del Nuovo Mondo, uomo razionale del suo tempo, formatosi ai dibattiti sulla Riforma, sui libri di Erasmo da Rotterdam, Pico della Mirandola, Copernico, non riesce, nonostante le sue qualitŕ di avventuriero e di umanista, a opporsi ai fascini paralleli di Renata, donna di morbosa sensualitŕ, e del Diavolo. Travolto dall'amore per Renata e da un'attrazione crescente per il mondo dell'occulto, Ruprecht va alla deriva attraverso scene di possessione, sabba, incontri col Maligno, processi d'inquisizione, duelli d'onore, visite ai grandi dotti del suo tempo, tra cui Agrippa di Nettesheim e il dottor Faust, nello scenario favoloso di una Colonia cinquecentesca.