Stefani è il giornalista che ha dato il nome alla nota agenzia di stampa; questo repertorio da lui pubblicato nel 1855 comprende 22mila voci sugli Stati sardi.

Entrambi docenti di Botanica nell'Università di Sassari, gli Autori presentano uno studio accurato delle specie meno note tra quelle che fanno parte dei boschi, delle macchie e delle garighe dell'isola.

Dei ben cinquemila cognomi individuati dagli elenchi telefonici l'autore, noto studioso della lingua e della civiltà di Sardegna, dà notizie derivate da una ricerca linguistica e storica a un tempo.

Il testo offre tutti gli elementi necessari per conoscere e una guida pratica per visitare la fortezza edificata dai Fenici per controllare i traffici del Sulcis.

La guida si apre con notizie generali di carattere storico-geografico e presenta poi un itinerario di visita che tocca monumenti e musei di Sant'Antioco e dintorni.

Il testo tratta della scoperta e del restauro del celebre monumento al Sardus Pater; segue la guida per visitare il monumento, posto in una valle presso Fluminimaggiore.

La trattazione vuole essere un riesame sistematico di tutta la monetazione relativa all'isola che ci è pervenuta per il periodo della dominazione romana.

La guida si apre con notizie generali di carattere storico-geografico e presenta poi un itinerario di visita che tocca monumenti e musei di Sant'Antioco e dintorni.

Come le altre opere della collana anche questa si apre con notizie generali di carattere storico-geografico e presenta poi un itinerario di visita che tocca monumenti e musei di Sant'Antioco e dintorni.

Il fascicolo cui si riferisce il titolo è quello processuale che riguarda il protagonista, Lampu, un giovane che ha conosciuto droga, furto, emarginazione; il libro ne segue passo passo la vita, dalla nascita.

L'autore ripercorre la storia degli scavi, iniziati dal Taramelli nel 1909, e descrive poi in un dettagliato itinerario la grande area sacra che comprende un tempio a pozzo, recinti vari e numerose capanne.

L'interessante fonte sacra, posta a breve distanza dalla statale che unisce Bitti a Nuoro, è descritta qui, con l'aiuto di foto e disegni, dall'archeologa che ha diretto i lavori di scavo e restauro.

L'autore passa in rassegna la storia del monumento, tra i più noti dell'isola, e ne descrive la struttura insieme a quella del villaggio circostante.

Lilliu - che lo ha scoperto e scavato - e il giovane archeologo Zucca descrivono in questo volume uno dei complessi nuragici più grandi e importanti tra quelli conosciuti.

Lilliu - che lo ha scoperto e scavato - e il giovane archeologo Zucca descrivono in questo volume uno dei complessi nuragici più grandi e importanti tra quelli conosciuti.

L'autore passa in rassegna la storia del monumento, tra i più noti dell'isola, e ne descrive la struttura insieme a quella del villaggio circostante.

Uno strumento pensato per chi opera nell'edilizia e per gli enti locali che la regolamentano, l'opera - utilmente realizzata per schede - offre un quadro dettagliato di tutte le norme in vigore.

Il testo conduce in visita alla grande necropoli in territorio di Alghero ben 38 tombe -, informando anche sulle campagne di scavo e sui reperti rinvenuti.

Il discorso sull'antica città viene introdotto con notizie sulla Sardegna punica e quindi con la storia del sito e le vicende degli scavi; viene quindi l'itinerario, il tutto affiancato da foto e disegni.

Acquaro, che ha al suo attivo molte pubblicazioni e ha diretto numerosi scavi, tra cui quelli del tofet di Tharros, dà qui un quadro dettagliato delle produzioni d'arte e d'artigianato dei Punici.

Il volume presenta la città punico-romana di Nora: a una serie di notizie generali segue un dettagliato itinerario per la visita.

Il volume presenta la città punico-romana di Nora: a una serie di notizie generali segue un dettagliato itinerario per la visita.

Il volume presenta la città punico-romana di Nora: a una serie di notizie generali segue un dettagliato itinerario per la visita.

Ristampa di un'opera che nel 1935 aveva rappresentato un importante lavoro di studio e illustrazione delle forme dell'artigianato tradizionale in Sardegna.

Pettazzoni è stato il primo a rappresentare scientificamente un quadro degli antichi culti in Sardegna: da qui l'opportunità di riprodurre questo saggio del 1912.