Immaginate tanti operai che indossano una tuta blu, lungo una strada che porta alla fabbrica. Una fabbrica in cui due persone, anche se vicine, non riescono a vedersi a causa della polvere. Immaginate giovani madri che nell'ora di pausa, con la tuta impolverata, allattano i propri figli. Pensate ora di entrare in quella fabbrica e di leggere quotidianamente annunci mortuari di persone che non arrivano ai 50 anni: oggi Carlo, domani Giuseppe e tanti, tanti altri. Qui si racconta la storia di Casale Monferrato, comune in provincia di Alessandria, divenuto un simbolo di lotta a livello mondiale. Da città dell'amianto a città che ha liberato l'Italia dall'amianto, a colpi di sit-in, proteste, denunce e petizioni.

In un sogno, Luna vede dei cuori colorati librarsi su di un fuoco. All'improvviso viene svegliata nel mezzo della notte dal bussare sul vetro della finestra. È un cuore dorato che la conduce nel Paese dei Sogni, dove apprende di essere una delle Kruselings. E c'è di più! Il Paese dei Sogni è in pericolo. Notte dopo notte i Cenciosi emergono dal Lago dei sogni, creando scompiglio ovunque. Per salvare il Paese dei Sogni, le Kruselings devono scoprire l'origine di questi incubi. Le Kruselings sono le Custodi dei Sogni. Con i loro poteri magici e l'aiuto degli amici animali, mantengono il Paese dei Sogni al sicuro dagli incubi. Età di lettura: da 6 anni.

I ragazzi ci hanno fatto entrare. Hanno aperto la porta e ci hanno fatto entrare. Hanno segnato il tracciato scrivendo il loro pezzo, la loro short story, perché qualcuno leggesse, perché qualcuno ascoltasse e desse eco a una visione. Hanno mostrato maturità, creatività, capacità di vivere e restituire le realtà con le sue molteplici (e a volte difficili) sfaccettature, con forza, garbo, coerenza, elevatezza di valori e di visione. E soprattutto sono stati coraggiosi, scegliendo di cimentarsi con una lingua che non è la loro. Aiming high: senza paura di sbagliare e accettando la sfida di ridisegnare il proprio immaginario con altre parole, altri suoni. Qualcuno ha saputo caratterizzare i personaggi, altri invece hanno trovato un'originale linea narrativa. Piccoli e grandi, ciascuno con il proprio stile. E con il dono di riuscire a suscitare pensieri ed emozioni che nel quotidiano spesso rimangono sotto traccia. La loro lettura è stata lezione di vita.

Una piccola tela, che mostra i segni dell'età nelle minuscole cadute di colore, nella tensione più lenta sul telaio, nella patina che attenua la lucentezza dell'olio, perfino nelle simmetriche crepe a margine alto, prodotte dall'intervento di un non troppo accorto corniciaio. [...] Mai sottoposto a restauri, puliture, indagini diagnostiche, per scelta dei proprietari, il dipinto, nonostante il secolo e mezzo di vita, conserva ancora oggi intatte freschezza d'invenzione e perizia di esecuzione, che inducono a ritenerlo opera del grande maestro di Modigliana, Silvestro Lega. L'entusiasmo dell'inatteso ritrovamento, temperato da una giusta dose di razionale incredulità, mi ha spinto, da storica dell'arte, a procedere ponderatamente nell'avanzare l'attribuzione. Sul recto mancano firma e data; sul verso, nella traversa bassa del telaio, due macchie d'inchiostro sbiadite, che potrebbero corrispondere a delle iniziali, sono illeggibili. L'attribuzione, pertanto, appare impresa ardua. Non impossibile, tuttavia, quando, come in questo caso, è la bellezza stessa dell'opera a parlare agli occhi e al cuore di chi la osserva.