Lazzaro di Franca Canitella Lazzaro è un nome che evoca immediatamente la rinascita, la forza di ricominciare, la luce che illumina il cammino anche nei momenti più bui. In questo libro, Franca Canitella ci conduce in un viaggio ricco di emozioni e riflessioni, accompagnandoci lungo i sentieri della vita con un tenero meticcio di Maremmano e Terranova. Attraverso una serie di racconti che portano il nome di diversi personaggi, ogni capitolo ci trasporta in una nuova esperienza. Lazzaro, scegliendo la libertà di una vita da randagio, ci insegna il valore della forza di vivere, affrontando sfide, scoprendo legami profondi e intrecciando storie di vita con altri cani e con gli esseri umani che incrocia lungo il cammino.

Rosaria Maria Marino dedica alla grande cantante Mia Martini un omaggio profondo e completo. Con un approccio che unisce emozione e documentazione, l'autrice esplora la vita di Mia Martini, raccontando non solo la sua carriera musicale ma anche gli aspetti più intimi della sua personalità e del suo percorso umano. Il volume è arricchito da interviste esclusive con le sorelle e le amiche che più hanno condiviso la vita di Mimì, offrendo uno spunto inedito per comprendere meglio la sua complessità e il suo impatto nel panorama musicale. Oltre alle parole, il libro include una selezione di foto e dipinti inediti che raccontano la vita dell'artista testimoniando l'amore e la stima nutriti nei suoi confronti.

Un patri e un figghiu uniti di 'nu ligami di tenerezza speciali, 'na unioni ca addiventa chiù forti pirchì puvata dâ morti dâ mamma dû picciriddu. 'Paporsu, un amicu speciali' stimula l'immaginazzioni, la fantasia, e ti porta a ragiunari. Un amicu pò èssiri puru immaginariu e senza vita, ma si riesci a purtari un pocu di felicità a nu picciriddu tristu chi ha persu la sò mamma, allora vali quantu un amicu veru. Tommy è in vacanza cu sò patri, e un trunco d'abbiru pò tranquillamenti addivintari Paporso, Mammursa, o chiddu ca la fantasia d'un picciriddu suggerisci. 'Stu libru si ricorda ddi mumenti fantastichi ca tutti nuàutri tinemmu nei nostri ricordi, quannu, stesi supra 'na spiaggia o supra un pratu, avemu datu forma a li nuvoli, cu chiddu ca la nostra fantasia dicìa, o forsi di chiddu di cui aveamu bisognu in chiddu mumentu. E allura, comu pi magia, 'na nuvola pò addivintari un cavallu ca ni porta a idei di libbirtà, o un trunco d'abbiru ranni pò addivintari 'Paporso'. Un libbru liggeru e di granni risonanza puetica. Versione siciliano con versione italiana a fronte. Età di lettura: da 6 anni.

Nell'originale e intenso libro di Gioann Pòlli 'Il re di pietra' seconda edizione Aurea Nox, 2023, con la partecipata testimonianza di Grazia Velvet Capone e l'appassionata prefazione di Alberto Fortis, questa profonda interazione si fa evidente: la Montagna e il Lago sono i due interlocutori privilegiati dell'Autore e hanno generato in lui quell'imprinting che lo rende un personaggio unico nella sua indipendenza e autonomia creativa. Già da queste due testimonianze che introducono il libro, la prima di un'artista completa e coraggiosa ricercatrice del profondo e la seconda di un cantautore geniale che ha impresso una traccia indelebile nel panorama della musica italiana, comprendiamo di trovarci davanti a un testo anticonvenzionale, che non procede nelle modalità consuetudinarie, ma che sa condurci a investigare dimensioni più interiori, raccontando non solo vicende personali, ma anche le particolari congiunture che caratterizzano determinate epoche e luoghi. Prefazione di Alberto Fortis

«Con la sua ultima fatica letteraria, Sergio Pettinelli si conferma fine scrittore, talentuoso e padrone della tecnica narrativa, abile nelle descrizioni di ambienti e atmosfere e nella caratterizzazione dei personaggi. Il suo tratto personale lo rende riconoscibile già dalle prime battute attraverso le quali ci immerge subito in una dimensione fantastica eppure presente, con tanto di coordinate geografiche e storiche. Andando nel dettaglio del testo, non posso non dire che questo è un libro molto più complesso di quel che appare: coraggioso, sfrontato, audace e potente. Certo, le atmosfere appaiono orwelliane, il tono e gli intenti allineati alle moderne 'teorie del complotto'. Tuttavia, non possiamo negare che questo fantasioso scritto offra spunti di riflessione non indifferenti, davvero sorprendenti per la loro pertinenza agli stringenti tempi attuali. Il linguaggio stimola l'immaginario gnostico, lasciando correre il pensiero ai padroni del mondo fenomenico e materiale che costituiscono la 'matrix lilithiana' e che cadono sotto il nome di Arconti. Dunque, ne possiamo dedurre che politici, governanti, magistrati e personalità religiose mondiali non sono che burattini animati dai demiurghi gestiti dagli Arconti. Rodolfa, personaggio chiave, diviene così la vera protagonista della vicenda e come il filo d'Arianna conduce l'essere umano fuori dal labirinto, lontano dal mostro che lo abita. '...Se ci si arrischia a lavorare l'anima collettiva dell'umanità quanto più si dovrebbe invocare e raccogliere con la maggiore cura per riversare su di essa quello spirito Paracleto di

«Con la sua ultima fatica letteraria, Sergio Pettinelli si conferma fine scrittore, talentuoso e padrone della tecnica narrativa, abile nelle descrizioni di ambienti e atmosfere e nella caratterizzazione dei personaggi. Il suo tratto personale lo rende riconoscibile già dalle prime battute attraverso le quali ci immerge subito in una dimensione fantastica eppure presente, con tanto di coordinate geografiche e storiche. Andando nel dettaglio del testo, non posso non dire che questo è un libro molto più complesso di quel che appare: coraggioso, sfrontato, audace e potente. Certo, le atmosfere appaiono orwelliane, il tono e gli intenti allineati alle moderne 'teorie del complotto'. Tuttavia, non possiamo negare che questo fantasioso scritto offra spunti di riflessione non indifferenti, davvero sorprendenti per la loro pertinenza agli stringenti tempi attuali. Il linguaggio stimola l'immaginario gnostico, lasciando correre il pensiero ai padroni del mondo fenomenico e materiale che costituiscono la 'matrix lilithiana' e che cadono sotto il nome di Arconti. Dunque, ne possiamo dedurre che politici, governanti, magistrati e personalità religiose mondiali non sono che burattini animati dai demiurghi gestiti dagli Arconti. Rodolfa, personaggio chiave, diviene così la vera protagonista della vicenda e come il filo d'Arianna conduce l'essere umano fuori dal labirinto, lontano dal mostro che lo abita. '...Se ci si arrischia a lavorare l'anima collettiva dell'umanità quanto più si dovrebbe invocare e raccogliere con la maggiore cura per riversare su di essa quello spirito Paracleto di

'Racconti di Luce e Tenebre' di Guido Guidi Guerrera ripercorre la maestria narrativa dell'autore, naturale fin dagli esordi, sottolineando l'eleganza e la maturità presenti nei suoi primi scritti. Stupisce, infatti, la profondità dei racconti giovanili e si nota anche un'evoluzione tematica e concettuale nel corso delle opere. Originario delle città di Messina, definita dallo stesso scrittore l''Avana siciliana' Guerrera riesce a mettere bene in luce le dualità tra luci e tenebre presenti nella sua stessa città natale ed è evidente come queste dualità si riflettano nella sua stessa scrittura, amalgamando una sofisticata cultura alla forza popolare delle sue radici messinesi. I nove racconti presentati coprono una varietà di temi e atmosfere, mostrando diverse sfaccettature della scrittura e dell'immaginario dell'autore. Di là da venire ci sarebbe stata anche la preziosa amicizia del conterraneo Franco Battiato presente per tutta la vita di Guido G. Guerrera con il suo ruolo di amico e mentore. L'impegno giovanile di Guerrera, come evidente in queste pagine, fu premiato dal suo talento la cui costante crescita risulta evidente nella sua opera omnia.

Racconti di Luce e Tenebre' di Guido Guidi Guerrera ripercorre la maestria narrativa dell'autore, naturale fin dagli esordi, sottolineando l'eleganza e la maturità presenti nei suoi primi scritti. Stupisce, infatti, la profondità dei racconti giovanili e si nota anche un'evoluzione tematica e concettuale nel corso delle opere. Originario delle città di Messina, definita dallo stesso scrittore 'L'Avana siciliana' Guerrera riesce a mettere bene in luce le dualità tra luci e tenebre presenti nella sua stessa città natale ed è evidente come queste dualità si riflettano nella sua stessa scrittura, amalgamando una sofisticata cultura alla forza popolare delle sue radici messinesi. I nove racconti presentati coprono una varietà di temi e atmosfere, mostrando diverse sfaccettature della scrittura e dell'immaginario dell'autore. Di là da venire ci sarebbe stata anche la preziosa amicizia del conterraneo Franco Battiato presente per tutta la vita di Guido G. Guerrera con il suo ruolo di amico e mentore. L'impegno giovanile di Guerrera, come evidente in queste pagine, fu premiato dal suo talento la cui costante crescita risulta evidente nella sua opera omnia.

Bethel, Capoclan celta, ha incarnato una profezia dando vita a un Semidio, Jarlath. La vita della donna è stata scossa da amore ed esperienze mistiche, tanto che al momento di abbandonare la vita viene trasfigurata in un salice. Il salice, tormentato dal ricordo della donna, subisce numerose mutazioni grazie alle quali riesce a comprendere ed accettare la propria situazione, fino a staccarsi dal mondo materiale e confondersi col tutto, in attesa di una nuova rinascita. Ogni protagonista attraversa la propria guerra personale e la consapevolezza maturata sarà determinante per le sorti della battaglia finale. Un romanzo profondamente intimista, che offre riflessioni preziose e sensibilizza verso il legame dell'uomo con le proprie radici.

Le poesie sono un invito ad apprezzare la Vita, la più grande opera d'arte del Mondo. Un giornaliero buongiorno rivolto in particolare a tutte le persone che hanno il dono della sensibilità e che riescono a cogliere le umane sofferenze. Questa silloge è una testimonianza del fatto che la Vita è un dono unico, da non sprecare, ma da rispettare. Le nostre vite sono composte da tempo riservato a noi stessi e agli altri ai quali dobbiamo sempre porgere un gesto di affetto, amore, speranza.

'Un pugno di cristalli' è un racconto che esplora la forza interiore di più donne, tra cui Anna, il cui coraggio è un faro luminoso nel buio delle avversità. La storia di Anna è un viaggio emozionante attraverso le sfide e le tragedie che la vita riserva a noi tutti, con un susseguirsi di momenti intensi e riflessioni profonde. Lucia Santucci dipinge con maestria il mondo interiore di Anna, mostrandoci il delicato equilibrio tra fragilità e resilienza, tra speranza, annullamento di sé e disperazione. L'autrice riesce anche a descrivere con efficacia le forme della violenza più cruda e della più completa abiezione morale: comportamenti che vanno oltre ogni limite di umanità, manifestando un'aggressività estrema e selvaggia, senza alcuna considerazione per la dignità umana o il rispetto per gli altri individui. I protagonisti si trovano a combattere contro una violenza che colpisce con ferocia e senza alcuna pietà, lasciando dietro di sé un impatto devastante non solo sulle vittime, ma anche sulla società nel suo complesso.

'Il mio Cammino' di Alessandro Manna è un coinvolgente testo scritto sotto forma di pièce teatrale che traccia il viaggio di crescita interiore di un individuo attraverso l'incontro con la coinvolgente personalità di una donna di nome Fiore. La storia si svolge come un dialogo intenso e profondo tra il protagonista e Fiore, che funge da guida spirituale e mentore nel percorso di auto-scoperta e trasformazione interiore del protagonista. Attraverso questo incontro, il lettore è immerso in una serie di conversazioni ed esperienze che conducono il protagonista a esaminare la propria vita, affrontare nuove sfide personali e scoprire nuove prospettive sulla felicità, la realizzazione personale e il significato della vita. Il libro offre un viaggio emozionante e stimolante che esplora temi di crescita personale, consapevolezza e saggezza attraverso una narrazione teatrale coinvolgente.

Il 22 giugno 2022, un mese dopo la pubblicazione del suo primo libro 'Il re di pietra. Oddéi' Gioann Pòlli riceve un pacco senza mittente con dentro un quaderno di appunti. All'interno la firma di Gwyddyon Kalenos e un simbolo particolare il 'triban', il simbolo druidico /I\. Sulle prime, come è naturale, lo scrittore pensa a uno scherzo di qualche buontempone che conosca il suo interesse profondo per la materia celtica. Poi, iniziando a sfogliare il quaderno, si comincia a chiedere, 'se queste pagine sono vere, perché proprio io?' Nessuno aveva prima di quel momento mai sentito il nome Gwyddyon Kalenos che potrebbe significare in celtico antico 'Saggio portatore di chiavi'. In queste pagine un druido parla di sé stesso e del proprio mondo iniziatico cercando nel divulgatore e scrittore Gioann Pòlli, ascolto e forse una cassa di risonanza. Prefazione di Elisabetta Tagliati

Il libro illustra un'analisi spietata e contagiosa, una empatia e una fratellanza universale con gli ultimi, i diseredati, gli afflitti, i disabili, gli immigrati e gli ammalati. Tutto ciò che esiste ha per lo scrittore un senso ermeneutico, nessun avvenimento straordinario passa inosservato sul suo taccuino. Sovente i personaggi dei suoi racconti, come nella vita reale, sono portatori di energia pura, si spingono avanti dove la vita li vuole, offrendo esempi di coraggio e vitalità. Le storie di cui si parla sono somiglianti alle nostre personali, così ricche di giustificazioni per traguardi mai raggiunti. Sono storie di grande umanità, storie di paure e sogni, storie di coraggio e amore, debolezze e fragilità, tutto raccontato in una realtà quotidiana che si attraversa a fatica, spesso senza grandi illusioni. Specchiandoci in quei volti, forse sorrideremo a quell'umanità che tanto ci somiglia e apriremo le braccia per tutte quelle vite, accomunate dallo stesso destino, il nostro stesso destino, nella gioia e nel dolore.

La magia di Aurea Nox si manifesta immediatamente nel suo simbolo avvolgente, una duplice spirale che abbraccia entrambi i lati, trovando la sua essenza in un centrale Punto di Unione. Comprenderlo richiede più di semplice conoscenza: è un invito all'istintiva intuizione, un viaggio nei recessi dell'anima e delle categorie di tempo-spazio-energia che permea la nostra esistenza. Questo simbolo, come un'impercettibile oscillazione, ci invita a fluire tra le sue sfumature, a cedere al sogno e ad abbracciare il messaggio che si cela tra le sue linee. È un richiamo chiaro al potere dell'anima, un invito a comprendere i veri scopi dell'umanità unita nel suo nucleo vitale alla Terra, come sostanza vitale che permea le nostre vite. Nelle pagine si respira l'essenza dell'interdipendenza, del 'tutto' che ricorda il sistema in rete, la connessione indivisibile che lega ogni essere umano e il pianeta che ci accoglie: la Terra sacra che, come ogni altro pianeta, aspira alla sua giusta sacralità, alla sua elevazione spirituale.

I controcanti di Sabina Camani, raccolta di racconti che si distingue per la sua poesia intrinseca e il suo antideologismo rassicurante è composta da storie preziose, ispirate alla semplicità e alla definitiva energia del bene, che catturano le emozioni umane in una trama tessuta con delicatezza. L'elemento comune nei racconti è l'ascolto, l'accettazione e l'abbraccio. Non si invoca un potere divino, ma l'amore stesso diventa la forza sovversiva che conferisce significato. Le storie esplorano la vitalità incontenibile e l'indomabile volontà di gioia, anche nelle sfide e nelle perdite. L'amore si manifesta anche nelle figure animali, simbolo di cura e del legame profondo. Attraverso esperienze di perdita, dolore e riscatto, i personaggi imparano a chiedere aiuto e a trovare significato nelle relazioni umane. La raccolta si conclude con un tocco di gioia, ripetuto in quarta di copertina, in cui il déjà vu diventa un riflesso di riconnessione e gratitudine. L'essenza di questi racconti trova eco nelle parole di Khalil Gibran, sottolineando che l'amore empatico è l'unico vero motore di libertà, capace di elevare lo spirito umano al di sopra delle leggi e delle convenzioni.

L'autrice ha speso notevoli energie creando, con un effetto di forte ego-nostalgia, una saga, una fiaba conflittuale dove si trasforma il tragico in filastrocca, con immagini pazzesche che si ripetono senza sosta con un effetto di gioco e leggerezza. L'uso di una ripetitività totemica di terminologia e sostantivi aggiunge una forte esasperazione del ritmo narrativo diventando quasi una legenda nascosta come inchiostro simpatico tra le righe, un viatico che diventa un sortilegio e un atto di magia. L'elemento che funge da comune denominatore a questi racconti è la stessa vita dell'autrice, il suo essere fragile come fine seta e al contempo una guerriera che non rinnega le proprie cicatrici e risorge tra ardenti braci come fenice. I personaggi che si intrecciano in questi viaggi sono quasi tutti frutto di fantasia, tanto quanto le ambientazioni. Sono state resuscitate scene di vita vissuta sin nel più piccolo dettaglio di un tempo che fu e antiche epoche profondamente legate alle tradizioni locali piemontesi. Un viaggio verso l'ignoto, oltre il tempo e al di là dei confini; attraverso una favola con mondi arcani, tra personaggi smarriti tra le pagine di libri antichi.

Antonio De Cristofaro sogna una notte di incontrare Lucrezia Borgia, la quale gli chiede di scrivere la sua storia. Con grande dedizione, comincia a studiare la vita della nobile Lucrezia Borgia per ben dieci anni, al fine di creare un libro denso di emozione, storia e verità. Lo scrittore compie un accurato studio e ricerca sui documenti storici e sulle numerose lettere che la duchessa scrisse durante la sua esistenza. La figura storica di Lucrezia Borgia è sempre stata oggetto di grande fascino e mistero a causa del suo coinvolgimento in vari tumultuosi eventi del Rinascimento italiano. Lucrezia (1480-1519) era una figura di spicco durante il Rinascimento e faceva parte di una delle famiglie più potenti e influenti dell'epoca, la famiglia Borgia. Antonio De Cristofaro svela il vero volto della carismatica e bionda nobildonna, il suo libro è un viaggio nel meraviglioso Rinascimento italiano.

Il libro ha valenza territoriale e biografica/generazionale e si rivolge a cultori delle tradizioni celtiche e nordiche e a coloro che amano leggere biografie di vita vissuta con risvolti di genere introspettivo e speculativo. Composto da 34 tracce o capitoli che trattano di vita vissuta ma anche di argomenti simbolici rappresenta anche un innovativo esperimento di scrittura. Infatti, le tracce che iniziano ogni capitolo sono parte integrante di un interiore flusso di coscienza a due voci, un flusso creativo a più livelli che si completa proprio nel profondo relazionarsi della scrittura, iniziato con piccoli input da una delle voci e gestito e vissuto dall'autore. Si alternano riflessioni, visioni, esperienze, spunti e pensieri, iniziative, idealità e visioni che, nel bene o nel male, hanno mosso punti di vista alternativi rispetto a quelli ufficiali e mainstream. Un ritorno alle radici del territorio e, al tempo stesso, al fascino di un viaggio negli spazi infiniti, la cronaca di una riscoperta di ciò che conta per il futuro passando da ciò che si è stati nel passato. Prefazione di Alberto Fortis.