Il primo volume del saggio 'I numeri per la crescita personale' di Natascha Galatolo Gervasoni esplora la numerologia come strumento di sviluppo personale e introspezione. La numerologia, che si concentra sull'interpretazione dei numeri presenti nella nostra data di nascita e nel nostro nome di battesimo, è in grado di rivelare aspetti nascosti della nostra personalità e del nostro cammino nella vita. Il libro non si limita a presentare la numerologia come una teoria, ma la trasforma in una vera e propria guida pratica per il lettore, invitandolo a esplorare se stesso attraverso il significato dei numeri che lo caratterizzano. Natascha, infatti, condivide la sua esperienza personale e professionale, raccontando come questa disciplina l'abbia accompagnata nella comprensione delle sue sfide e l'abbia aiutata a evolversi, sia come persona che come professionista. Questa guida offre strumenti pratici e intuizioni profonde, rendendo la numerologia accessibile a chiunque desideri migliorarsi e affrontare la vita con maggiore consapevolezza. È un invito a scoprire il proprio potenziale e a creare una vita ricca di significato e felicità.

Ci sono storie che si insinuano delicatamente nell'anima del lettore, come il profumo di un glicine in fiore che avvolge e seduce. L'albero di glicine di Daniela Di Nuzzo è una di queste: un romanzo che mescola indipendenza e fragilità, sogno e realtà, amore e mistero in un intreccio avvincente e suggestivo. Elisa è una giovane donna che, dopo una dolorosa rottura con Edoardo, decide di prendere in mano la propria vita e trovare la propria strada. Roma diventa il palcoscenico del suo nuovo inizio, con un appartamento all'ultimo piano che le regala una sensazione di libertà e un piccolo rifugio tutto suo. A farle compagnia c'è la fedele Rebecca, il suo cane, e una figura tanto enigmatica quanto affascinante: la contessa, proprietaria della casa e appassionata coltivatrice di glicini. Tra le due donne nasce un legame profondo, quasi materno, un filo invisibile che si dipana lungo la narrazione, intrecciando presente e passato, sogno e memoria. Ma la vita di Elisa viene presto turbata da un'ombra inquietante: un uomo misterioso compare nei dintorni del suo appartamento, insinuando dubbi e paure nella sua quotidianità. Il suo nuovo fidanzato, Paolo, minimizza le sue preoccupazioni, ma Elisa sente che dietro quegli incontri ripetuti si cela un segreto troppo grande per essere ignorato. E proprio quando le domande iniziano a prendere forma, un invito a cena dalla contessa le offre i primi indizi per decifrare l'enigma. Venezia, città che custodisce il passato della contessa, diventa per Elisa una tappa fondamentale per la scoperta della verità. Sarà qui che il passato riemergerà,

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Ars Voluptae. Antologia erotica 2025

Ci sono storie che si intrecciano come fili sottili, leggeri ma resistenti, capaci di legare passato e presente, generazioni lontane e cuori apparentemente distanti; 'La felicità è un filo sottile' di Beatrice Rossi Bianchi è una di queste. Quando la protagonista riceve in eredità un cofanetto contenente due chiavi, non sa ancora che quelle piccole reliquie la guideranno verso un viaggio nell'anima di sua nonna Marta. Attraverso lettere colme di ricordi, emozioni e segreti mai rivelati, la giovane si immerge nella vita di una donna straordinaria, vissuta in un piccolo paese della Toscana, scoprendo le persone che l'hanno accompagnata nel suo cammino e gli eventi che l'hanno segnata. Ma, soprattutto, attraverso quelle pagine sbiadite dal tempo, riesce a vedere con occhi nuovi anche sua madre, comprendendo il dolore nascosto dietro un'apparente freddezza. Questo libro è un ponte tra generazioni, un racconto che insegna il valore della comprensione e dell'amore, anche quando sembrano celati dietro il silenzio. È un invito a riscoprire le proprie radici, a guardare il passato con occhi nuovi e a trovare il coraggio di vivere la propria libertà, anche quando sembra fragile come un filo sottile

Questa antologia è il frutto di un concorso letterario che celebra la Giornata Mondiale della Poesia, un appuntamento annuale che invita tutti a riflettere sul potere delle parole, sulla loro capacità di toccare l'anima e di renderci più consapevoli della nostra umanità. Ogni poeta presente in queste pagine ha risposto con la propria voce, unica e inconfondibile, alla chiamata di Calliope, musa della poesia, e ci regala versi che sono un omaggio all'intensità delle emozioni che ci attraversano. I temi affrontati sono molteplici e profondi, e ogni poesia in questo libro è un frammento di vita, una testimonianza del mondo interiore degli autori. Come affermava Paul Valéry, 'La poesia è l'espressione di un sentimento che non può essere tradotto in parole ordinarie'. E proprio in queste pagine troverete il tentativo di trasformare in poesia ciò che è inafferrabile, il mistero di ciò che non si può raccontare, ma che solo l'arte sa far emergere.  

Tante le cromatidi sintattiche all'interno della silloge, alcune tra le più antiche del pensiero umano, altre venate di tinte specificatamente contemporanee: Amicizia/Tradimento, Speranza/Disperazione, Patria/Guerra, Spiritualità/Aridità, Moralità/Like, Amore/Odio. L'autore sembra salire su una giostra vorticosa in cui il dualismo si confonde e il grigiore della solitudine azzera perfino il senso di appartenenza a un genere che è faticoso definire 'umano', fino a gridare: 'La Natura è madre?'. Tutto sembra perduto; perfino il dolore per la perdita di persone care viene sentito come una beffarda conseguenza dell'abominio umano e anche le lacrime si esauriscono lasciando il posto a un rancore sordo perché inerme. 'Allora come alba senza giorno, come seme che non germoglia quelle parole diventano macigni, una seminagione senza frutto, parole vuote che bruciano sogni'.  La Speranza però non smette mai di pulsare profonda e salvifica.

Il sussurro delle conchiglie

Quante volte ci siamo guardati allo specchio e ci siamo sorpresi davanti all'estraneo che ci accompagna silenziosamente? Quante volte ci siamo sentiti inadeguati nei nostri 'ruoli', così lontani dalla propriocezione ideale di noi stessi? In questo suo primo romanzo dal sapore metabiografico, Monica Colonna racconta essenzialmente la storia di un essere umano, del suo bisogno profondo di difendersi dall'altra umanità, a costo di rimanere solo con se stesso. Una donna, cento donne, infinite donne racchiuse nel bolo spirituale di un'esistenza apparentemente riconoscibile, ma che non ha davvero connotati certi, se non quelli di una determinazione all'esistenza, che va difesa oltre ogni convenzione, inclusa quella di essere madre. Partendo dal ruolo forse più radicato nella storia umana e femminile, quello materno appunto, percorrendo episodi di vita 'vissuta', soffermandosi sul significato di parole come canto e arte, la protagonista del romanzo racconta le tappe di un'esistenza in continuo e propulsivo divenire, nonostante e oltre il dolore che l'accompagna quotidianamente. L'arte, il teatro in particolare, diventa il modo più vero di sentire la forza vitale, in un gioco di specchi dove verità e finzione giocano al rimbalzo fino a confondersi in ununicum virtuoso. La bambina, la figlia, la donna, l'artista, la madre sono i volti di un unico personaggio volutamente senza nome, che ama, soffre e spera come ogni altro personaggio di questa storia senza tempo e senza fine.

Il bianco. Il colore della paura: il bianco dei camici, il bianco asettico delle piastrelle, il bianco 'vertigine nel vetro', quello della carne pallida e quello fosforescente, prima dell'operazione, di una lampada al quarzo. E, fuori, un paesaggio invernale e livido, i cani morti nella neve e quelli che, in agonia, battono i denti. Ciò che è fecondo sembra appartenere alla sera, all'oscurità pullulante di fiori, ai riflessi marini della luna, a quella 'eredità di ombre' sospinta nel fondo di un cuscino. Impenetrabile chiarore contro il quale la voce non può nulla e le frasi si formano altrove: oltre quella 'manciata di luce / che annega', oltre quei 'sentieri sbiancati come solchi'. Non può nulla. Si riduce a segmento, mormorio, intermittenza. C'è una voce che domanda e c'è una voce murata nel suo dubbio. Queste due voci sono la stessa. Sono, appunto, la voce di questa poesia, il suo tono inconfondibile. Lontana sia dalla profezia assoluta e impersonale sia dai grumi privati nascosti in un diario o esibiti in un flusso di coscienza. È una voce netta, scandita con esattezza e tuttavia sempre in un bilico estremo, in una sensazione di pericolo, circondata da presagi, avvertimenti. Ma proprio in tali lembi, in tale stato d'allerta, esce più veritiera e capace di incidere: offre una nudità troppo inerme e coraggiosa perché ci sia concesso di eluderla.

Sam Goretti è un personaggio paradossale. Un po' imbranato, un po' ingenuo, ma in realtà è un uomo autentico, che si rivela in tutta la sua genuinità quando le situazioni lo richiedono. Quasi cinquantenne, alto all'incirca un metro e ottanta, magro, anzi, secco, ma con due bellissimi occhi verdi. Decide di andare in vacanza proprio quando l'estate sta per finire e il resto del mondo rientra dalle ferie estive, manifestando così il suo desiderio di distinguersi dalla massa, il suo anticonformismo. Durante le sue scorribande regala il nulla a nessuno, ma dona tanto a chi si rivela (naturalmente ai propri occhi) una persona autentica, spontanea e ricca di umanità. Sam non ha familiari e non viene detto da quale città provenga, lasciando così al lettore la facoltà di immaginare il luogo natio più adatto all'individuo Sam. A un certo punto della sua vita, quest'uomo tranquillo e fortemente abitudinario, decide di intraprendere un viaggio-vacanza, con la scusa di andare a trovare dei parenti che non ha mai visto e a cui, in realtà, non è legato da un qualsivoglia rapporto di parentela. L'insolito viaggio si trasformerà in un vero e proprio percorso di formazione, alla fine del quale Sam si trasformerà nell'uomo che, in fondo in fondo, ha sempre desiderato essere. Durante il tragitto gliene capiteranno di tutti i colori.

La violenza di genere è una ferita aperta che lacera la nostra società, colpendo vite e sogni, soffocando voci e speranze. Ogni giorno, molte donne, in ogni angolo del mondo, subiscono abusi, sopraffazioni e ingiustizie che le privano della loro libertà e dignità. La Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, che celebriamo il 25 novembre, non è soltanto un'occasione per riflettere, ma un richiamo urgente a contrastare e a prevenire questa tragedia che, ancora troppo spesso, rimane nascosta nel silenzio. L'antologia Feminae, realizzata da Arteta Edizioni, nasce con l'obiettivo di dare voce a questo dolore, di trasformare il silenzio in parola, il buio in consapevolezza, e di fare dell'arte uno strumento di cambiamento e riflessione. Questa raccolta, composta da poesie e racconti, è il frutto di un concorso letterario aperto a tutti coloro che hanno voluto condividere, attraverso la scrittura, il proprio sguardo su una realtà drammatica e attuale. Le opere qui contenute raccontano le storie di chi ha vissuto la sofferenza, la paura e la solitudine, ma anche di chi è riuscito a trovare la forza per rialzarsi, per gridare 'no' e per credere ancora nella possibilità di un domani migliore. I partecipanti, vincitori di questo concorso, hanno espresso con parole potenti e profonde la loro solidarietà, il loro dolore e la loro speranza, contribuendo a creare un'opera che non è solo letteratura, ma testimonianza e denuncia.

'L'erotismo, in tutte le sue forme, è un potente motore della creatività umana, capace di suscitare emozioni profonde e di esplorare le sfumature più intime dell'animo umano. In occasione della giornata mondiale dell'eros, che celebriamo il 31 luglio, è con grande piacere che presentiamo questa antologia letteraria, un compendio di poesie e racconti che abbracciano il tema dell'erotismo con eleganza, sensibilità e passione. L'eros è un tema antico quanto l'umanità stessa, presente nei miti, nelle leggende e nelle storie di tutte le culture. È un filo invisibile che collega gli amanti di ogni tempo e luogo, un linguaggio universale che trascende le parole. In queste pagine, troverete un caleidoscopio di emozioni, un mosaico di esperienze che spaziano dall'erotismo più delicato e poetico a quello più audace e travolgente. Come un bacio rubato sotto la luna piena, o un sussurro tra lenzuola di seta, l'erotismo è un'arte sottile che ci invita a lasciarci andare, a esplorare i nostri desideri più profondi e a celebrare la bellezza dell'incontro tra due corpi e due anime. Questa antologia è un invito a immergersi in questo universo, a lasciarsi trasportare dalle parole e a riscoprire la magia dell'eros.'

I testi sono stati ispirati dalle esperienze personali della scrittrice, da ricordi e suggestioni. Il filo conduttore dei suoi racconti è il sentimento dell'empatia, della malinconia e la ricerca di un legame con le dimensioni dell'esistenza, sia terrene che spirituali, storiche e sociali. Utilizza il colore viola come simbolo di transizione e metamorfosi esistenziale, risultante dall'unione del rosso, simbolo di amore e passione, e del blu, rappresentante saggezza e pensiero. Riflettendo sulla sua infanzia, si chiede cosa desiderava essere da bambina e cosa è diventata ora, osservando i cambiamenti nella realtà circostante. Desiderava essere come Giotto, imparando l'arte dal padre durante la guerra, e forse essergli più simile. Ora conserva il suo ricordo e si lascia guidare da lui più docilmente rispetto al passato. Ha scelto la sua professione come un naufrago sceglie uno scoglio, ma col tempo ha riconosciuto il dono e le opportunità che essa le ha offerto per entrare in contatto con l'anima delle persone e le risorse dello spirito umano nei momenti di sofferenza e speranza. Ha infuso queste esperienze di condivisione nella sua scrittura, che considera una compagna ritrovata e amata.

Se riflettiamo sul significato profondo dei racconti fiabeschi, disvelandolo dal candore di fonemi e ritmi cantilenanti, immediatamente smettiamo di sorridere, sentendo la forza di gravità della nostra età adulta. La presa di coscienza della nostra innata fragilità, in tutte le sue tonalità, dal bianco onestà al nero cupidigia, ci aggredisce, svegliandoci dal torpore in cui ci rintaniamo per spirito di sopravvivenza. Rileggere una favola allora, con attenzione, in silenzio o a voce alta, dedicandola al proprio sé bambino che dorme ormai da troppo tempo, è un'opportunità per rinvigorire il sé adulto e tornare a sorridere. Il racconto favoloso ci mostra un'altra dimensione, dove lo scontro tra il bene e il male è necessario per il superamento di un limite sempre sormontabile, e dove il male non vince mai davvero. C'insegna che siamo fragili, ma questa è la nostra forza, e non dobbiamo mai rinnegarla; ogni essere, naturale o leggendario che sia, è necessario al tutto.

L'amore come stato esistenziale primario è il sentimento che ci divora le viscere, la mente.  È un'ossessione deliziosa, intrigante, di cui non si può fare a meno. È una malattia cronica, senza una terapia davvero efficace, subdola perché trasforma le fiamme vivide della passione in un fuoco inarginabile e devastante. Rimangono solo ceneri azzurre di un fiore raro, una specie di Sacro Graal difficile da trovare, pericoloso da raccogliere, mortalmente sapido. Nei suoi brevi capitoli di una storia ancora in divenire, l'autrice utilizza termini e concetti in una sorta di loop verbale che oltre ad una forma espressiva personale, sembra risuonare come un beat ritmico, percussivo, che riporta forzatamente l'attenzione sulla pulsazione del cuore e sull'ossessione che la mantiene vivida. Ogni incipit, ogni parola ripetuta più e più volte si assembla con le altre simili creando l'ultimo (o il primo) capitolo di questo racconto lirico su un fiore color azzurro mare.

A volte tutto prende la forma di immagini, di istantanee, di momenti e della loro descrizione, cercando proprio di celebrare il presente, per quanto difficile possa sembrare, una sorta di ricerca nel tempo del qui ed ora. Altre volte è solo uno sguardo al passato e alla sua eredità. Molto lontana dalla ricerca di eroi o di slanci emotivi, spesso si allontana dalla speranza per accogliere anche il senso di sconfitta nel quotidiano, nella ricerca di una serenità non nello straordinario ma nell'ordinario se non addirittura nel banale. Le emozioni e le immagini si cercano, si completano, e volte quasi si contraddicono. Il linguaggio usato cambia molto, spesso quasi ad indicare persone diverse, nella ricerca di un posto e di una sperimentazione personale in continua evoluzione.

'I germogli di Calliope' è un concorso di poesie progettato e realizzato dal team della Arteta edizioni che ha voluto fortemente dare voce alle emozioni degli autori presenti nell'antologia. Cos'è la poesia? La poesia è una forma di arte che crea componimenti dettati dalla voce della nostra anima. La poesia è l'espressione delle nostre emozioni, è un mezzo per trasmettere i propri pensieri più profondi. La poesia è amore.

L'umanità ha da sempre cercato di comprendere se stessa e il mondo attraverso le grandi menti e gli spiriti più straordinari che hanno plasmato la storia. In 'Biototemgrafie', un'opera in due volumi, si esplora il legame mistico tra queste figure iconiche e i loro 'animali totem' o 'di potere' che incarnano le qualità distintive di ciascuna di esse. Ogni capitolo associa un animale totem a una personalità storica, evidenziando come le virtù e le sfide affrontate da questi grandi leader rispecchino le caratteristiche simboliche dei loro corrispondenti animali. L'opera non è solo un'esplorazione storica e mitologica, ma un invito a un viaggio interiore, dove i lettori sono guidati a riflettere sulle proprie qualità nascoste e a risvegliare il potere interiore che risiede in ognuno di noi. Attraverso meditazioni guidate e riflessioni personali, il libro si propone di trasformare il lettore in ascoltatore, con l'obiettivo di condurlo verso una comprensione più profonda di sé e del proprio posto nell'universo. 'Biototemgrafie' è un faro nel viaggio verso la scoperta del sé, intrecciando storia, spiritualità e archetipi universali, e svelando il potere latente che attende di essere risvegliato in ciascuno di noi.

'Biototemgrafie: Volume II' continua l'esplorazione del legame mistico tra grandi figure storiche e gli animali di potere che incarnano le loro qualità distintive. Mentre il primo volume ha esaminato personaggi celebri attraverso il simbolismo degli animali totemici secondo la tradizione sciamanica, questo secondo volume si concentra su altri animali di potere, leggendari archetipi che hanno influenzato l'immaginario collettivo fin dall'infanzia. Ogni capitolo associa un animale di potere, come il Gufo o il Leone, a una figura storica iconica, come Galileo Galilei o Coco Chanel, per esplorare le loro virtù e sfide. Questi accoppiamenti offrono nuove prospettive sulla creatività, la resilienza e la leadership, e invitano i lettori a riflettere su sé stessi e sul loro percorso di crescita personale. Oltre a esplorare storia e mitologia, il libro guida i lettori in un viaggio interiore attraverso meditazioni guidate e audio associati a ogni capitolo, favorendo il risveglio della forza interiore e della saggezza intuitiva. 'Biototemgrafie: Volume II' è un invito a scoprire gli animali-guida che ispirano le grandi anime della storia e ognuno di noi, illuminando il percorso verso una profonda comprensione di sé e del proprio potenziale.

Nel cuore di questo racconto autobiografico si dipana la storia coraggiosa dell'autore che abbraccia le sfide del bullismo, della dipendenza dall'amore e dalla droga, e l'arduo cammino verso l'accettazione di sé durante il processo di transizione di genere. Con una sincerità commovente, l'autore rivela il sostegno inestimabile della sua famiglia, un faro di amore e comprensione che lo accompagna lungo il difficile cammino della vita. Tra le pieghe della narrazione emerge la tragica perdita del padre e la malattia debilitante della madre, che gettano l'autore nell'abisso della depressione. Tuttavia, è proprio in quei momenti di oscurità che l'autore trova la forza interiore per affrontare le proprie paure e inseguire i propri sogni con determinazione. Questo libro è un inno alla resilienza umana, un richiamo a non perdere mai la speranza e un invito a credere fermamente nella propria capacità di trasformare la sofferenza in forza e la vulnerabilità in coraggio.

Nicholas Briggs, professore di chimica nucleare all'università, decide di prendersi un periodo di pausa e ritorna nella casa dove è cresciuto, a Lake Cowichan sull'isola di Vancouver in Canada. Ha intenzione di dedicarsi alla ricerca e agli studi, cercando anche di riappropriarsi della libertà persa a causa dei troppi impegni. L'incontro con il vecchio amico George lo mette difronte a interrogativi che sconvolgono la sua esistenza. La sua razionalità è messa a dura prova da un episodio che non può essere spiegato scientificamente. La vicenda si intreccia con l'indagine di due detective, Roy e Michael, amici da tempo, che si ritrovano a investigare su una serie di omicidi che li conduce proprio in quella cittadina. Le indagini e la chimica si fondono per creare un thriller dai risvolti inaspettati, dove passato e presente si uniscono in un giallo in cui tutto sembra confuso e disordinato, un mosaico da comporre valutando con precisione ogni tassello. Ma siamo sicuri che tutto possa essere spiegato con razionalità?

Il racconto ha avuto origine molti anni fa, inizialmente intitolato 'Ferretto'. Durante la scrittura, l'autrice si rese conto che Ferretto non avrebbe potuto realizzare il proprio desiderio in quanto costruito in ferro. Con il tempo, nacquero i personaggi, a ciascuno dei quali venne attribuito un ruolo, ma il protagonista rimaneva ancora nascosto nella mente dell'autrice. Un giorno, mentre doveva acquistare un regalo per la sua nipotina appena nata, trovò l'ispirazione per il suo libro, creando Frappetto: un bicchiere dolcissimo con dentro una risorsa magica e meravigliosa per il futuro. L'autrice si è divertita a scrivere e inventare, illustrando i personaggi attraverso il disegno e immedesimandosi nella mente dei bambini in ascolto. I personaggi, pur condividendo il desiderio di essere riutilizzati diventando qualcosa di bello, aspirano fermamente ad aiutare Frappetto a realizzare il suo dolce desiderio, contribuendo così a realizzare anche il sogno dell'inventore Crispino, un innovatore nel campo dello sviluppo sostenibile. Età di lettura: da 6 anni.

'L'isola che non c'è' di Amalia Palma è un racconto che affonda le radici nell'anima, esplorando la complessità della vita e dell'interiorità umana. In un mondo dove spesso si giudica senza comprendere, dove le apparenze mascherano realtà più profonde, l'autrice ci guida in un viaggio che va oltre la superficie, nell'intimità di una struttura di igiene mentale. Qui, la protagonista, un'operatrice, si confronta quotidianamente con storie di sofferenza e di lotta. La trama si snoda attraverso l'esperienza di una donna che, pur affrontando le ingiustizie e le difficoltà di un sistema che troppo spesso non riesce a comprendere la fragilità umana, trova una fonte di forza nelle persone che incontra: gli ospiti della struttura. È proprio attraverso di loro, con le loro storie spesso silenziose, che la protagonista sperimenta attimi di felicità genuina e profonda. Amalia Palma ci conduce attraverso le sfumature più intime e complesse dell'animo umano, regalandoci una storia che non solo ci tocca, ma che ci fa guardare oltre le apparenze, verso ciò che davvero conta: la connessione, la comprensione e la forza che si cela in ciascuno di noi. Ci invita a guardare oltre la superficie e a scoprire che, anche nei luoghi più oscuri, può nascere la luce. La forza di questa storia risiede nella sua capacità di raccontarci che, nonostante tutto, l'essenza della vita è fatta di connessioni umane autentiche, di fiducia, di resilienza e di quella bellezza che emerge nei momenti più inaspettati. Un racconto che ci parla di come, in un mondo che spesso ci sembra distante e impenetrabile, l'amore