In queste pagine si racconta l'esperienza di Joice, un ragazzo del Mali che, pur lasciando la sua terra e i suoi affetti e dopo avere affrontato pericoli, sacrifici e incertezze, diventa parte di una comunità viva che lo accoglie pienamente, fino a ritrovarsi un uomo, che realizza serenamente la sua esistenza. "In questa storia vera c'è un approdo che è molto più di un porto sicuro e che si rivela più solido e al contempo più morbido e accogliente di una spiaggia in terra ferma: il mondo della scuola". (Giovanbattista Tona)

Una microstoria letteraria, quella di Capizzi, analizzata da una prospettiva trasversale che unisce contestualizzazione politico-culturale e riflessione filologico-interpretativa. Un'indagine che focalizza un piccolo borgo dell'entroterra siciliano, geograficamente ed economicamente isolato, vocato all'attività agricola tipica dei Nebrodi, controllato dalle ricche e nobili famiglie dei possidenti, in un secolo di divisioni sociali, scontri di classe e lotte intestine. Da tale contesto si sviluppano i motivi artistici alla base dell'esperienza letteraria dei baroni capitini vissuti nel corso del XIX secolo: i poeti del Verna così, con la loro scrittura, restituiscono attimi di vita vissuta, stralci di eredità municipale, appartenenza elitaria, attivismo politico, prestigio sociale, forme e stilemi letterari originali. Attraverso lo studio di testi tratti dalle raccolte edite e dai manoscritti inediti di Palazzo Russo-Larcan (questi ultimi filologicamente trascritti per la prima volta) si origina un racconto ricostruttivo che riporta alla luce i nomi di Nicolò Russo, Filadelfo Russo, Natale Gullo, Erasmo Ferrauto, Ruggiero Larcan, Girolamo Larcan e altri. (...)

La storia "du Vapuri", il vaporetto "fantasma" che giace da oltre un secolo e mezzo sul fondale adiacente la spiaggia di Gliaca di Piraino, un piccolo villaggio di pescatori, non venne mai scritta, ma unicamente raccontata. "U cuntu", suscitando curiosità e mistero, venne tramandato ai bambini dai vecchi pescatori di generazione in generazione, i quali, oltre a trasferire le proprie conoscenze personali, arricchivano la storia con episodi di fantasia, alimentando una miriade di racconti differenti e generando il più delle volte vere e proprie favole.

La raccolta di poesie in lingua siciliana dell'autrice Luigina Destro, vuole essere un omaggio al dialetto siciliano, alla sua intensità e alla sua forza espressiva che ne fanno uno strumento di comunicazione potente ed immediato. La lingua siciliana, lingua del cuore per antonomasia, permette di mantenere vive le tradizioni, coltivare la ricchezza linguistica, la diversità antropologica e l'amore per le proprie radici.

Una dolorosa trafila di ammazzati ritorna e si concentra ora, ne «I Cani di Didyme», in un nuovo volto dell'enigma Sicilia, quello di Martin, il protagonista, che potrebbe essere una giovane vittima di mafia. In una vicenda, frutto della fantasia dell'autore, alimentata, come nella Spoon River Anthology, dal colloquio con una persona scomparsa, è proprio questo sospetto il pungolo che, misterioso, si profila dietro il testo. Questo fertile, variegato racconto lungo, è dominato dall'idea di una giustizia messa sotto scacco da depistaggi e pressioni che agiscono nell'ombra, e fanno sì che il risarcimento giunga tardivo, inadatto a colmare l'urlo di dolore di chi è stato spazzato via, cancellato da un terrore orrendo e invisibile.

La poesia è espressione dell'animo, forza del pensiero, ricerca di sintesi, è la forma di arte fra le più nobili. Il poeta è il custode dei moti dell'animo, sentimenti ed emozioni, è colui che glorifica la poesia al punto da farla divenire espressione artistica suprema. Nella raccolta dal titolo "Cercami in una poesia" l'autrice esprime pensieri, sentimenti, emozioni e il proprio mondo interiore allo scopo di coinvolgere il lettore e fargli dono di momenti di spensieratezza e di evasione dalla realtà.

La parola "favola" deriva dal latino fabula ovvero parlare, raccontare ed è lo strumento che l'autrice di «Sogni per bambini» ha scelto per portarci nel suo mondo e raccontarci di sé. Questa raccolta è un metodo autobiografico creativo, del tutto personale, oserei dire quasi cucito su misura per l'autrice; un'autobiografia fantastica ma che nel profondo vuole raccontare il vero e fa emergere l'essere dolce, raffinato e sognatore dell'autrice. Scegliere di raccontarsi attraverso le immagini fantastiche della favola ha aiutato l'autrice a volgere uno sguardo alla sua storia e al suo passato con dolcezza mentre lascia al lettore la libertà di fare esperienza, di cercare i propri significati e le proprie costruzioni attraverso la potenza dell'immaginazione e della fantasia, attraverso immagini universali adatte a grandi e piccini.

"...Imparate la storia dei nostri antenati, sicuramente vi aiuterà a riflettere su quello che la vostra mente è capace di elaborare avendo nel vostro essere l'ardimento e la cultura di questi popoli. Voi siete il futuro, avete il compito di farne buon uso e di questo ne sono certo. L'augurio è che questa mia estrema sintesi su mille anni di storia serva come stimolo per suscitare la curiosità di approfondire le nostre origini e far sì che qualcuno di voi, in futuro, possa scrivere altri quaderni".

Questo testo nasce dall'esigenza di creare un'approfondita e vasta conoscenza storico-letteraria dei paesi del Sud del mondo. Si propone come uno strumento per educare le nuove generazioni ad avere una visione decentrata del pianeta, affinché vengano abbattuti pregiudizi e miti culturali.

Rocco Di Romano è un povero ragazzo di campagna. La sua misera vita lo spinge a cercare fortuna nella grande città. Dopo tante vicissitudini, il ragazzo diviene un uomo di successo. Grazie alla sua grande passione, la bicicletta, incontra Casimiro Piccolo e fra i due nasce un'amicizia destinata a durare nel tempo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio su invito della Baronessa Teresa, Rocco e la sua famiglia si trasferiscono a Capo d'Orlando, dato che la loro casa palermitana era stata distrutta dai bombardamenti. Rocco va tutti i pomeriggi a Villa Piccolo e porta con sé la nipotina. La Villa diventa casa per la bambina e i Baroni sono per lei soltanto amici affettuosi e premurosi che la coccolano e la riempiono di attenzioni. Le sue memorie e i suoi ricordi ci mostrano Agata, Casimiro e Lucio sotto una luce nuova e ne rivelano la grande umanità.

Cura e Rispetto della Politeia. La seconda edizione del progetto didattico Tyndaris Agorà Philosophica - Festival della filosofia e della cultura classica per una cittadinanza consapevole ha proseguito nel suo intento di costruzione di un lessico civile guidando studenti e docenti nella esplorazione di altri due termini chiave della tradizione filosofica, dalla ricca stratificazione semantica: Cura e Rispetto / Epiméleia e Aidós. Dopo Logos e Politeia, Cura e Rispetto sono sembrati la naturale prosecuzione di una mappa concettuale ideale della cittadinanza, che vuole offrire alle giovani generazioni gli strumenti teorici per fondare un'autentica e consapevole partecipazione alla vita politica, nel senso più proprio e antico del termine.

"Ero piccolo e gracilino, avevo cinque anni e i miei mi chiamavano "cacanidu", che in gergo sta a significare appunto quella dimensione minuscola."

Parigi, una donna, un clochard. Una donna, cuore poeta, è invitata da un personaggio enigmatico, adombrato di mistero, a soffermarsi e a scrivere sulla solitudine e sul clochard... "figura poetica", dice, anch'essa. "Lungosenna".

"Esternare, vergando sul nitido foglio cartaceo, il proprio modo di sentire, in composizioni dotate di ritmo e musicalità, è per me un forte impegno ed un vero piacere. Rende la poesia, nella sua concisione, idea chiara ed anche enigmatica di ciò che si sente nel proprio animo e di quel che si raccoglie nel territorio tra natura ed esistenza."

In questa breve silloge vi sono varie composizioni in versi, derivate da ispirazioni collegate nel tempo e nei luoghi ed intrise anche di fantasia, proiettata nella reale esistenza quotidiana di un divenire continuo in logico sviluppo reale.

Il carrettiere canta, mentre compie la propria azione lavorativa, nelle giornate assolate o nelle lunghe notti afose d'estate, per le strade carrabili o stradoni, andando isolato o in gruppo o ancora in lunghe file, con i carichi di prodotti vari.

L'arte poetica è melodia ed esprime uno specifico significato perché accosta le parole secondo particolari leggi di versificazione nel decorrere del proprio evolversi e realizzarsi. Scrivere in poesia significa cogliere ed esternare le vibrazioni e le cadenze dei vocaboli per trasmettere messaggi vari che, come la musica, evocano stati d'animo ed emozioni in maniera molto incisiva e con immediato effetto.

Età di lettura: da 6 anni.

Attraverso un excursus storico, sociologico e criminologico, si vuole mettere in evidenza quanto poco considerata sia stata la donna nei tempi e come questo piuttosto che annientarla, l'abbia destinata a divenire un essere particolarmente capace di compiere gesti anche più orribili di quelli compiuti dagli uomini. La donna, infatti, ha acquisito una capacità di sopportazione e una soglia del dolore talmente alte, tali da renderla una pianificatrice perfetta ed un'attendista d'azione, a dir poco eccezionale. Ma questa capacità sviluppatasi nei secoli, di fatto, non è mai stata presa in considerazione come materia studio o di valutazione a sé, anzi la donna ha sempre beneficiato e beneficia tutt'oggi di un favor , sociale, psicologico ed anche giuridico, frutto dell'atavico senso di inferiorità e protezione che ad elle si doveva. In questo libro si vuole dimostrare quanto di più sbagliato vi sia nell'attribuire alla donna un ruolo marginale, e come spesso si sbaglia a considerare la donna come malata di mente se uccide o commette atti di pedofilia o di stalking. Le donne a differenza degli uomini fanno prevalere la razionalità nella commissione di omicidi che invece se commessi dagli uomini sono nella maggior parte dei casi puro istinto e scarsa logicità e pianificazione. Si sono affrontati temi quali la criminalità, la sociologia, la criminologia, il profiling, le donne serial killer e le forme di amore tossico, non tralasciando il ruolo delle madri che uccidono i figli e del ruolo delle donne nella criminalità organizzata. Tutta l'opera è improntata sui fatti che connotano

"I versi sono di gioia, di dolore, di balenii sentimentali, di sprazzi di natura, di tormenti interiori che vengono accennati e non sempre sviluppati, di memorie personali e di dominio pubblico che trovano spazio nella nostra comunità. Il libro, arricchito da un'appendice è dedicato al Dirigente Scolastico prof. Antonino La Mancusa, mio cugino, prematuramente scomparso, col quale abbiamo condiviso l'evolversi di tutta una vita. Lui era un leader, pur nella sua grande modestia, e la sua improvvisa scomparsa ha aperto un'enorme voragine difficile da colmare. La sua morte improvvisa per me, per i familiari e per gli amici ha fatto mancare quei punti di riferimento basilari senza i quali ogni individuo si sente smarrito e orfano di una guida sicura."

"Salire sempre più in alto fino a toccare il cielo" racconta le storie di uomini e donne che vivono in una piccola cittadina lambita dal mare, dove la natura risplende nella sua immensa bellezza, tanto da sembrare un paradiso in terra. In un luogo così meraviglioso, tuttavia, non sono immuni dal dolore, alle prese con una lotta costante con sé stessi e con la quotidianità, con una sofferenza che logora le loro esistenze ma non riesce a sedare il desiderio di rinascita e di felicità. "Il piccolo ascensore" che sale verso il cielo è l'inizio del catartico percorso e mostra, forse, la via della salvezza, chissà...

Raccolta di 7 racconti.

«L'idea di iniziare a scrivere un libro mi venne in piena estate. A mare osservai una bambina mentre giocava con il suo papà. Si sentivano le loro forti risate, si schizzavano l'acqua addosso e camminavano liberi sulla spiaggia. Ebbi, così, modo di riflettere, tra il rumore delle onde e il frastuono delle risate, generate dal papà e dalla figlia. Il mare suscita in noi l'accensione del senso di libertà che tutti ritengono essere probabilmente il vero scopo dell'esistenza, forse prioritario a quello della felicità e della serenità. La libertà è uno dei doni più preziosi e un diritto essenziale che ogni essere umano possiede e, oggi, più che in qualsiasi altra epoca storica, è un tema e un valore fondamentale della vita umana, che sta a cuore a tutti, non solo alle persone di cultura.» (l'autrice)

"Sono lapislazzuli questi pochi versi, come tra le pietre più preziose, introspettive e curative, pur essendo tenaci, potenzialmente pericolose se scagliate dentro le emozioni, possono contenere dentro il loro proprio nome l'immobilità di una malattia e al tempo stesso la leggerezza del cielo nel loro colore intenso".

Il tuo tesoro ti sta chiamando ad aprirti e riconnetterti con l'universo in tutte le sue forme. L'aspetto femminile dell'universo sta salendo per ristabilire l'equilibrio nel mondo. Risponderai alla chiamata per ricevere una guida? Chi potremmo diventare se sapessimo come reclamare il nostro vero potere? Interpretazione sorprendente ed elegante di 45 carte ispirazionali ti aspettano per mostrarti il loro potere riposizionandoti sul giusto cammino. Florentina Dulgheriu si offre di guidare la tua freccia e ti esorta a confidare nel potenziale illimitato del tuo tesoro, unendo il mondano già conosciuto cioè la tua realtà e il femminile sconosciuto mentre ti guida in un viaggio di auto potenziamento e manifestazione fruttuosa.

«"Scriverò un libro..." Mi ritrovavo spesso a ripetere questa frase, ma confesso che ero proprio io la prima a non crederci. E invece, complici la pandemia e il pensionamento, nonché il consiglio e l'affettuosa insistenza di qualche collega, mi sono ritrovata a farlo nel tentativo di riorganizzare la ripartenza e il prosieguo della mia vita futura ripercorrendo quella già trascorsa e soprattutto il periodo magico e indimenticabile dell'infanzia. E ho goduto, con emozione e dolce nostalgia, nel raccontarmi ricordando personaggi, avvenimenti, oggetti e luoghi di allora. Questa mia raccolta di versi vuole essere un omaggio a tutte le persone care della mia vita, a quelle parimenti care che ho incontrato sulla mia strada, al mio amato paese, Ficarra, dove sono nata e cresciuta, a Sinagra che mi ha accolta con gioia e dove dal 1990 vivo con la mia famiglia.» (l'autrice)