È ammissibile un'amicizia tra un sacerdote e una donna? Sì, secondo don Cesare Angelini e Angela Arrigoni. 'Una vera e propria amicizia, che fa tanto bene', la definì Angela, sconfinata e senza equivoci, che non si lasciò influenzare dai pregiudizi e dai luoghi comuni della provincia di quell'epoca: si era a Pavia negli anni Venti quando i due cominciarono a frequentarsi e a scriversi. E continuarono per quasi cinquant'anni, facendo prevalere il primato dei loro princìpi etici, insieme a sensibilità e intelligenza, sul conformismo e il moralismo. Perché soffocare i sentimenti e far tacere le emozioni? Si chiedeva il sacerdote: 'Bisogna forse giustificare il sentirsi vivi? il sentirsi in vibrazione? in intonazione con le cose e i doni che Dio ci ha messo vicino?'. In questa documentazione, costituita da una sessantina tra lettere e cartoline indirizzate all'Arrigoni e da poesie e dediche, si ritrovano la raffinatezza e la delicatezza dello stile di Angelini ma anche si vengono a conoscere, oltre a brani di pura letteratura, aspetti ignoti della personalità e dell'emotività di uno dei maggiori intellettuali italiani del Novecento. Per informazioni: libro.angelini@libero.it
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