In paesi immaginari della Sicilia si svolge una guerra di mafia che coinvolge Turi 'un mafioso a sua insaputa' solo perché figlio del capo cosca. Cresciuto lontano dal padre e educato con sani principi viene rapito dal padre che ne vuole fare il suo erede. Alla prima prova fallisce la missione è il padre lo isola in una vecchia stalla. L'unica sua compagnia è Trinacria un cane pastore abruzzese con il quale condivide l'esilio. Tra i due si instaura una muta complicità che li aiuta nell'isolamento. La situazione per una serie di accadimenti per i due si complica tanto da far sospettare Turi addirittura di parricidio; il Giudice Silvestri non crede nella sua colpevolezza e riesce a dimostrarne l'innocenza. Sarà proprio lui che aiuterà il giudice a risolvere l'intrigo.
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