"Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta", "La barca", "I granchi": tre racconti disegnano, sullo sfondo dell'estate infinita, percorsi dell'infanzia dove l'identità e il cambiamento si susseguono come nuvole in cielo.

Quattordici racconti. Storie di vite giovani, l'amore, i giorni, le speranze. Storie che hanno la voce della paura e della follia sullo sfondo della televisione accesa. Storie di solitudini remote, stanche, serene. Storie come istantanee ad altissima definizione, struggenti, surreali, improvvise. Confezionate come quadri d'artista con una scrittura così colorata, così nera, così impetuosa, che corre insieme al lettore, d'un fiato, fino all'ultima pagina.