Un libro di racconti basato su vicende e personaggi diversi e appunto strani.

Scrivere un romanzo interseca diversi piani, può trarre spunto dalla realtà o da una suggestione di fantasia, a completarne la caratterizzazione è il contesto e il periodo storico nel quale è ambientato. Talvolta la storia è 'occasione di indagare su fatti realmente accaduti, smarriti nell'oblio raggiungendo lettori che in genere non amano leggere saggi o approfondimenti storico giuridici. È così che 'Nove millimetri di memoria', mentre dipana la sua storia d'amore ed avventura, riporta all'attenzione la storia vera di una agente inglese paracadutata in Veneto a supporto della Resistenza e rivaluta la partecipazione dei giovani universitari patavini alla lotta di liberazione dal nazifascismo. Il racconto diventa l'occasione di trattare con delicatezza temi come la malattia e la vecchiaia, argomenti che spesso ci spaventano, di cui non si parla volentieri e che possono diventare veri e propri tabù.

È la scoperta delle forze e delle bellezze che la natura mostra a chi sa riconoscerle. È un modo diverso di vivere la montagna, rispettandola e sentendola 'viva'. Soprattutto in questi anni nei quali è stata assoggettata alla logica del consumo di massa e il senso antico del limite troppo spesso viene violato dall'inciviltà antropocentrica.

26 percorsi tra natura e storia per scoprire luoghi e personaggi della cultura fiabesca del popolo cimbro che ha popolato per centinaia d'anni l'Altopiano dei Sette Comuni e non solo.

Graphic novels su Paesaggio.

Un adulto che, bambino durante la seconda guerra mondiale, torna alla casa materna nel tentativo di riannodare i fatti legati agli eccidi operati dalle bande fasciste e naziste, dove tra gli altri persero la vita i suoi genitori e le vendette avvenute dopo la liberazione al suo paese natale.

Nelle nostre terre Cimbre, la Baatarlant, la 'terra dei padri', i nomi dei luoghi rappresentano molto di più che semplici indicazioni topografiche. Essi condensano valori di natura, storia e cultura di spazi vitali definiti. Sono il racconto di esperienze, descrivono disegni della mano dell'uomo stratificati nei secoli dalla verità. Il tòpos riguarda la complessità di quanto indagato in questi anni sulle relazioni ricorrenti tra nomi - luoghi - territori. Ciò che ad un certo punto più mi ha spinto a pubblicare è stato qualcosa di inaspettato, il riscontro diretto, palpabile tra gli individui, di un diffuso e crescente interesse verso l'origine e il senso dei luoghi che abitiamo, che più sentiamo nostri. C'è dunque un nuovo bisogno, è nel camminare guardando con occhi diversi al paesaggio, ai segni dell'uomo, ai nomi come veri 'fossili viventi' di senso. Non di rado scopriremo che questi segni sono custoditi negli stessi nostri cognomi. I toponimi sono 'fotografie' della nostra nostra identità. Lo scopriremo inoltrandoci insieme «in d'ögnarn taaldar», tra le nostre valli o tra le pagine di questo piccolo quaderno.

Tre Grafic Novels ambientate in territori diversi, tutte orientate alla tutela del territorio e del paesaggio.

La fiaba, presso il popolo, aveva il valore, si può dire, di una 'preghiera'. Quando il destino era troppo duro, la vita troppo ostile, l'uomo spontaneamente ne creava il racconto dove si ipotizzavano possibili 'soluzioni'. Riprendiamoci questo valore della fiaba e impariamo ancora a darci delle speranze e a darle, soprattutto, a bambini e ragazzi.

Un libro che documenta un progetto realizzato in Benin che ha coinvolto una ventina di ragazze e ragazzi aderenti del Movimento dei bambini e giovani lavoratori nella raccolta di proverbi delle rispettive Comunità. I Proverbi beninesi sono raggruppati sotto il nome del bambino o giovane lavoratore che li ha raccolti presso la propria Comunità. Le pagine dispari contengono le illustrazioni della disegnatrice Valentina Franceschini e i testi nella lingua originale così come sono stati riportati dalle ragazze e ragazzi che hanno partecipato al progetto. Va tenuto conto che i testi originali, trascritti spesso in alfabeto fonetico, possono recare imprecisioni o qualche errore. La Redazione ha deciso di inserirli così come sono stati trasmessi, a testimonianza del valore e dell'impegno profuso dai ragazzi.

Il racconto del viaggio fatto nell'anno 2006, in un momento di grande cambiamento della mia vita in cui, ad un certo momento, decisi di partire. Con lo zaino in spalla, senza una meta e un tempo preciso con solo una certezza: volevo spingermi fino alle alte montagne, le Ande per poter incontrare gli indios quechua e l'antica cultura inca. Il racconto scorre veloce tra il presente del viaggio fatto di intensi incontri ed avventurose esperienze e i ricordi di un passato ancora vivo, ricco di significato, portando il lettore ad assaporare emozioni forti in contatto con una natura selvaggia ed incontaminata riscoprendo l'essenzialità delle cose ed il valore dei rapporti umani. Grazie a quella gente semplice e forte, agli occhi lucenti e fieri dei bambini ho potuto incontrare nuovamente la vita nella sua espressione più vera e riscoprire il Divino.