L'anarchismo in Italia (1945-1960)
Book (italiano):
Studioso dell'anarchismo italiano dall'età giolittiana al fascismo, nel suo ultimo lavoro Fabrizio Giulietti affronta le vicende del movimento libertario nel delicato passaggio del secondo Dopoguerra. Il contesto è quello dell'impossibilità di una svolta rivoluzionaria e del trionfo dello Stato democratico, ma anche di un'Italia che, nel corso del conflitto, a nord e a sud, aveva vissuto due esperienze diverse che caratterizzarono la ricomposizione stessa del movimento. Difatti, nel Meridione gli ambienti libertari, in particolare grazie all'iniziativa della redazione della rivista «Volontà», proposero un approccio innovativo, dal taglio culturale ed educativo, svincolato da una rigida concezione classista che, invece, contraddistinse i gruppi che andarono ricostituendosi al Nord, maggiormente legati al movimento sindacale e alla dimensione politico-organizzativa. Ciò che più si evidenzia fu la difficoltà dei libertari a ricollocarsi in un mondo diviso in sfere di influenza e in una realtà italiana nella quale, a sinistra, era netta la predominanza del Partito comunista. Gli stessi sforzi di «Volontà», volti a una ridefinizione teorico-pratica capace di confrontarsi con la questione istituzionale in un'accezione non solo negativa, resteranno confinati in una pur preziosa dimensione teoretica, ma senza ricadute effettive nella società italiana. Si rileva così una chiara cesura tra la diffusione dell'anarchismo prima dell'avvento del fascismo e il suo radicamento in età repubblicana. Nonostante la presenza di personalità di una certa levatura e autorevolezza e un accurato imp
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