L'educazione (im)possibile. Orientarsi in una società senza padri
Book (italiano):
Maleducati. Trasgressivi. Immaturi. Le ricette salva figli sono ormai
diventate argomento quotidiano di discussione e confronto fra genitori in
crisi e insegnanti rinunciatari. C'è chi grida alla sconfitta
dell'antiautoritarismo. Chi invoca un ritorno alla disciplina tra le mura
domestiche. Chi accusa la scuola di aver abbandonato il suo ruolo pedagogico.
Per Vittorino Andreoli, da sempre attento osservatore del disagio psicologico
degli adolescenti e dei loro compagni più adulti, invece il fallimento
educativo è un malessere profondo che riguarda tutti, genitori e no, e che può
essere risolto solo con uno sforzo comune. Il primo sintomo va ricercato
senz'altro nella morte della famiglia tradizionale. I bambini avrebbero
bisogno di un'unica figura che si occupi di loro: la madre. L'aumento delle
figure di riferimento - necessario, per molte ragioni, nella nostra società -
crea un disaccordo educativo, ed è la vera causa della loro inquietudine e
disobbedienza. Cosa dovrebbero fare, allora, i genitori per far crescere
meglio i loro figli? Dovrebbero ritrovare un punto d'unione con tutte le
figure che li affiancano: i nonni, le babysitter, le insegnanti dei nidi e
delle scuole per l'infanzia... Educare vuol dire trasformare un figlio in un
uomo o una donna capaci a loro volta di diventare padri e madri. E per farlo
dobbiamo tenere conto dei sentimenti che sono parte indispensabile di ogni
processo di crescita.
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