Diciassette maggio. Pane e spine: è il lavoro senza tutele
Book (italiano):
Lavoratori e lavoratrici sono i protagonisti di una narrazione della quotidianità e dei suoi inciampi: la precarietà, le ingiustizie, la salute cagionevole a seguito di incidenti sul luogo di lavoro, l'occasionale rottura di rapporti affettivi, l'importanza della solidarietà e della condivisione dei problemi, negli affetti e nella sindacalizzazione, la difficoltà a far fronte ai bisogni della vita quotidiana, le forme materiali dello sfruttamento capitalistico a cui soltanto una risposta collettiva può fare da argine. Oltre l'analisi sociale, il racconto si fa toccante, commovente, ma anche capace di generare sdegno e indignazione. In appendice, a completare il quadro, il colloquio con la madre di un lavoratore ventunenne morto sul lavoro, alcune riflessioni e i dati ISTAT su quella che è stata definita la "strage silenziosa". La parola infortuni, etimologicamente derivata da "fortuna", è qui messa in discussione dalla vita concreta: tornare a casa vivi dopo una giornata di lavoro dovrebbe essere un diritto garantito per tutti, non una questione di fortuna.
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