Privacy e lavoro
Book (italiano):
Ogni lavoro è digitalizzato. A dispetto di coloro che vaticinavano la "fine del lavoro" a seguito della progressiva digitalizzazione della società, il lavoro è tutt'altro che scomparso e le due dimensioni, digitale e reale, si alimentano a vicenda. La differenza rispetto al passato è che ogni lavoro ha fasi di maggiore o minore digitalizzazione, e comunque viene svolto in un contesto che è ontologicamente digitale. Digitalizzazione significa necessariamente raccolta di dati, loro comunicazione, commistione, elaborazione. Dunque, anche senza considerare coloro la cui attività lavorativa è governata da processi digitali, è davvero difficile immaginare attività lavorative nelle quali la prestazione non richieda momenti di connessione digitale, inevitabilmente controllata. Nei contratti di durata, di cui il rapporto di lavoro è il migliore modello, le parti costantemente si scambiano dati, così come se li scambiano i soggetti variamente coinvolti nell'attività lavorativa. Il datore di lavoro "controllerà" senz'altro il lavoratore, ma questo al tempo stesso "controlla" i suoi colleghi e in ultima analisi il datore di lavoro stesso (si pensi all'universo delle PMI in cui la figura apicale è un soggetto fisico sempre presente ed individuato). In un mondo di dati "comuni" diventa estremamente complesso escludere dall'accesso chi vi è giuridicamente parte. Di fronte a tale fenomeno, planetario, una normativa nazionale è non solo obsoleta, ma soprattutto inattuabile, se non in maniera puramente formalistica. Se si punta ad una disciplina sostanziale che abbia come obiettivo primario
|
Quantity
|

|
|