Casa di carte. La letteratura italiana dal boom ai social
Book (italiano):
Moribonda è la critica letteraria. La sua è un'agonia loquace, che si esprime in una querula corrente di elzeviri, recensioni e monografie, su siti e social network, tra le pagine di libri, quotidiani e settimanali. Pagine che, analizzate come un unico testo, assomigliano sempre più a un certificato di morte, o meglio, all'autocertificazione di un decesso. I luoghi del delitto sono facoltà umanistiche divenute conventicole di iniziati, dediti a riti vacui espressi in gerghi oscuri; sono redazioni di giornali troppo vicine a redazioni editoriali, in cui è decaduta la pratica essenziale della stroncatura. Tra i congiurati, oltre ai critici stessi, i lettori poco inclini ad aprirsi a un rapporto vitale con l'opera, e assai più disposti a trattarla come un orpello. Matteo Marchesini si muove da intruso tra le figure umbratili dell'«industria culturale». È critico, poeta, narratore. Affronta i libri altrui senza la fatua enfasi del giornalista, ma non è neppure un accademico: è uno scrittore che parla di letteratura e, attraverso la letteratura, del mondo. Pratica con pungente intelligenza l'arte della stroncatura e della satira, destinate a scagliarsi contro lo status quo, ovvero contro gli autori-monumento; ed è questa la ragione per cui Casa di carte ha incontrato grandi ostacoli prima di essere pubblicato. I saggi che lo compongono sono una reazione chimica al presente, un presente che affonda le sue radici nella metamorfosi del boom economico, di cui Marchesini analizza gli esiti letterari più emblematici: da Bassani che visse quegli anni come un tramonto a Pasolini che li
|
Quantity
|

|
|