Due racconti: Un caso di coscienza-Ho sognato l'ospedale
Book (italiano):
"Un caso di coscienza": «Io chiedo soltanto di contemplare in pace la bellezza del mondo». Tale è il mio grido del cuore, che viene chiarito qui appresso: «rifuggo dal "troppo umano". Le storie non mi interessano. Eppure so che solo le piccole storie esistono». E allora? Come posso aver avuto a che fare con un caso di coscienza? Trovare le parole per raccontarlo è stato il mio compito, intorno al «caso» che mi coinvolse tanti anni fa. La sorte - la mia, naturalmente - mi ha offerto una circostanza, per cui ho potuto abbinare i due impegni: indagare - dentro la mia coscienza - sulla piccola storia, e nello stesso tempo (in senso letterale, cioè negli stessi giorni, nelle stesse ore) contemplare la bellezza del mondo, per di più nella forma che per me è di massimo conforto: una vista di montagne in un amplissimo giro d'orizzonte, e, vicinissima, intrigante, la vita minuta degli insetti: cavalette, grilli, api. La contemplazione, in alternativa, ha certo favorito la concentrazione, ma questa soltanto è creativa. La mia memoria è sapiente; è fedelissima, però solo per rari momenti, così che il passato è insieme presente: in quanto essa non crea flusso, ma rivela (inventa). Il tutto è anche confessione? Necessariamente. (Lalla Romano) "Ho sognato l'Ospedale": Le cliniche sono alberghi di lusso; l'Ospedale è un'altra cosa. Il compito dell'Ospedale è di natura primaria: l'esame del corpo, il controllo delle sue funzioni. Tale compito è sorretto da una disciplina ferrea, attenuata magari dalla gentilezza degli addetti. Punte di grottesco, di comicità involontaria, ma anche incontri
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