Scritti dal basso. Dieci bassisti tra jazz e letteratura
Book (italiano):
"Scritti dal Basso" racconta il contrabbasso e il basso elettrico dal punto di vista di dieci tra i bassisti più influenti della storia del jazz, e non solo, se si pensa al lavoro svolto da Jaco Pastorius o Melvin Gibbs o Eberhard Weber in ambito pop e world, al bassismo postpunk di Mick Karn e al lavoro in ambito contemporaneo di Barry Guy, Mark Dresser e Stefano Scodanibbio. Questo libro tesse una storia del contrabbasso e del basso elettrico in ambito jazz e avant, in cui il basso viene letto e scritto attraverso diverse prospettive e pensato in termini necessariamente intermediali (a partire dalla vicenda del grande Charles Mingus). Fondamentale nella scelta dei musicisti è stato il rapporto di ciascuno di essi con la scrittura e in particolare con la letteratura, sia in quanto lettori, che autori/scrittori; ossia l'aver composto delle opere di omaggio o in collaborazione con alcuni scrittori (è il caso di Steve Swallow, Bruno Chevillon, Dave Holland, Charlie Haden, Guy, Dresser,) o l'aver composto brani o album che sanno di letteratura (come nel caso di Pastorius, Weber e Gary Peacock). Ogni capitolo mette in rapporto specifiche composizioni di ciascun bassista con opere di scrittori quali Oscar Wilde, Thomas Hardy, James Joyce, Virginia Woolf, Samuel Beckett, Pier Paolo Pasolini, Kamau Brathwaite, Robert Creeley, Paul Auster e Yvone Vera. Per poi scoprire - attraversando i vari capitoli del libro, basati nella maggior parte dei casi su interviste esclusive realizzate nel corso degli ultimi dodici anni - come ogni bassista rimandi ad altri bassisti, secondo un'idea di
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