Trenta giorni in Grecia
Book (italiano):
Gustavo Brand non è mai esistito. Almeno non è esistito quel Brand svizzero, come egli si dichiara, che risulta autore del libro Trenta giorni in Grecia uscito nel 1829 a Lugano, presso la tipografia Valadini & C., e che qui viene ripubblicato. Il libro parla di un viaggio («lungo e non fausto viaggio») durato un mese nella Grecia da poco liberata dalla dominazione ottomana e compiuto da un italiano, non solo di lingua e cultura invero, con la speranza di trovare in terra ellenica una occupazione, in campo militare o amministrativo. Il viaggio dello pseudo-Brand si svolse appena pochi mesi dopo l'ascesa al potere di Capodistria (gennaio 1828). Il percorso del viaggiatore lombardo nel Peloponneso iniziò da Navarino e proseguì da Methoni - che era insieme con Koroni uno degli "occhi della Repubblica Serenissima" - attraverso la Messenia, sufficientemente ben coltivata (vide Nissi, Messene, Forciala). Seguì in quel tragitto l'Arcadia: la sua principale città, Tripoli o Tripolitza (dove incontrò il sindaco o astinomo), il villaggio di Leondari, pressocché distrutto, nel luogo dove era in antico la città di Megalopoli, il villaggio di Mylos, presso l'antica Mantinea ormai scomparsa. Proseguì quindi per Nauplia; si recò, poi, a Egina, passando per il villaggio di Liguriò e soprattutto per Epidauro. Tornato a Nauplia, sulla via del ritorno in patria, si indirizzò nuovamente verso Tripolitza e l'Arcadia, puntando a Methoni dove si imbarcò per Trieste il 23 di novembre su un brigantino di passaggio. "Trenta giorni in Grecia" costituisce ancora per gli studiosi un ottimo mezzo di con
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