Il paradosso paterno. Tra metafora e sintomo
Book (italiano):
Il padre, ancora? L'antico ritornello del patriarcato, che ha giustificato un tempo ogni imposizione normativa, non mostra infine i suoi limiti? In un'epoca in cui i paesi più civili hanno rimpiazzato "padre" e "madre" con formule amministrative, come credere ancora a una figura d'autorità, oggi perfino goffa? E, tuttavia, sbarazzarsene sembra non essere semplice per una trasmissione soggettiva. Questo libro propone una ouverture sul tema paterno, che attraversa l'intera elaborazione analitica e in particolare tutto l'insegnamento di Lacan. Certo, Freud ha voluto salvare il padre dall'umiliazione che la fine di un mondo ha imposto alla sua autorità, e forse anche sbarazzarsi del peso delle sue costrizioni, inibizioni, idealizzazioni. Fin dall'inizio, Lacan si interroga sulla funzione del padre e cerca di rispondervi, formulandola subito come paradosso: il padre è colui che enuncia la Legge, che interdice, ma eccettuandosi da questa interdizione, in un paradosso che via via assume nomi diversi, fino agli anni in cui Lacan parlerà di "eccezione paterna". Su questo paradosso il dibattito non riguarda quindi il padre come figura, che assume tratti differenti nelle differenti stagioni, ma ne interroga la funzione, resa ancora più urgente ed essenziale dai rimaneggiamenti contemporanei della sua immagine e dalle loro conseguenze, anche distruttive. La funzione paterna non sostiene idealizzazioni mortifere, le forme ideali non sono tutto, c'è del difetto, ce n'è un resto e - nel sostenere questa parte di insensato dell'esperienza - il padre è modello. Se il suo atto non è interdir
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