Nella Sarajevo assediata del 1992, Goran si guadagna da vivere recuperando i cadaveri per le strade, sotto il tiro dei cecchini, e ne cura la preparazione per il funerale. È il suo modo di espiare il proprio coinvolgimento nella pulizia etnica nella regione di Visegrad. Nella capitale bosniaca, però, scopre che la guerra altera relazioni e valori, rendendo indefiniti i confini tra torto e ragione. E per non perdersi è necessario cercare la bellezza che può essere nascosta in un gesto, in un paesaggio, in una parola, pur nel mezzo dell'orrore del conflitto. Alcuni coleotteri hanno la particolarità di utilizzare i corpi privi di vita degli animali per nutrire le proprie larve: frequentano la morte per rinnovare la vita. Nella Sarajevo assediata del 1992, Goran si guadagna da vivere recuperando i cadaveri per le strade, sotto il tiro dei cecchini, e ne cura la preparazione per il funerale. È il suo modo di espiare il proprio coinvolgimento nella pulizia etnica nella regione di Visegrad. Per questo è soprannominato Buba: il coleottero. Per tutti è il coleottero di Visegrad.

'Gli autori, sommelier, si sono interrogati sulla retorica, sulle convenzioni, sulle storture e sulle frustrazioni del rito della degustazione e del relativo, spesso ipertrofico, stile di comunicazione. Hanno preso in esame un vino, il Barolo, e - tra serietà e ironia, immaginazione e saldezza, rigore e irriverenza - lo hanno descritto in 73 espressioni, tutte possibili, nessuna indiscutibile. 73, nel Simbolismo, è il numero dell'unità sferica, in cui tutte le parti sono in perfetta unione, ma non senza preservare la propria autonomia. Così è per/nell'analisi sensoriale. Il loro è uno scavo linguistico (nella lingua italiana e nel linguaggio enoico) che dell'assaggio porta a luce l'aspetto più attraente: il non detto, il potenziale non colto, l'eccitazione per il non prevedibile, la speranza del non definitivo. Protagoniste le parole. Esercizi di stille può apparire un testo fuori le righe, e un po' lo è, ma la competenza e la leggiadria lo fanno stare molto dentro, sì da renderlo un testo utile e godibile.' (Gian Arturo Rota)

In dodici brevi racconti, l'Autrice tratta in modo specifico una particolarità ortografica (mb/mp, che/chi, ghe/ghi, ce/ci, ge/gi, sce/sci, gli/li, gn/n, qu/cu + vocale/cq, c'è/ci sono/ c'era, c'erano) utilizzando ripetutamente parole che riportano il suono in questione. I protagonisti sono due fratellini che vivono delle semplici avventure e dialogano di volta in volta con un animale diverso. Pur nella semplicità costruttiva e lessicale, ogni racconto propone anche un modello di comportamento e di relazione che può essere adottato nella vita di tutti i giorni. Al termine di ogni episodio sono presentate alcune domande da utilizzare per la verifica della comprensione del testo e, nella seconda parte del volumetto, sono riportate delle schede operative che, utilizzando semplici esercizi, hanno lo scopo di consolidare l'apprendimento dei diversi suoni presentati nei racconti. Età di lettura: da 6 anni.

'Arbeit Macht Frei' è il primo romanzo italiano che ha il coraggio di indagare le frustrazioni dell'era turbocapitalista, che con tripla ferocia mette alla berlina la vita di questi anni sacrificati al denaro, che scava nell'obolo esistenziale per cui 'la morte si sconta vivendo'. In una Torino allucinata da un turbinio di sogni e deliri, un imprenditore ossessionato dal fatturato, in bilico tra morte e salvezza, compie un fugace percorso di redenzione. 'Arbeit Macht Frei' è il '1984' del nostro tempo, Zanin fonde la visionarietà di Orwell alla potenza di Paolo Volponi, compiendo un violento atto d'accusa nei confronti delle ingiustizie sociali.