Renato Simoni fu il geniale giornalista e scrittore che, con Giuseppe Adami, fornì a Giacomo Puccini il libretto per la Turandot. Nacque a Verona nel 1875. Fu corrispondente dell'Arena e poi del Corriere della Sera, oltre che critico teatrale. Nel 1939 fu nominato Accademico d'Italia, nel posto lasciato vacante da Pirandello. Morì a Milano nel 1953.Questo libro raccoglie le sue corrispondenze inviate al Corriere della Sera nel 1926. Andò prima in Cina e poi in Giappone per seguire le esequie dell'Imperatore Taisho, padre di Hirohito. Le sue corrispondenze brillano ancor oggi per la profondità delle sue intuizioni e la sua profonda umanità, virtù non comuni in corrispondenti dell'epoca.

La fretta di vivere talvolta ci trascina via, in tensione continua verso un futuro ignoto. Tale corsa folle ci impedisce però di vivere la vita a misura d'uomo. Leggendo le parole di Renato Simoni, si riscopre il piacere di 'ammorbidire i contorni che la fretta di vivere ha reso spigolosi' per creare rapporti trascurati nel frenetico correre verso il futuro. Ciò ci farà sentire in pace, in armonia con noi stessi, aperti al dialogo con gli altri e accolti tra le braccia dell'immensa natura splendida che ci circonda, scaldati da quel sole che al mattino 'entrava a fiotti', e avvolti in quella 'luce ramata di cielo al tramonto che sembra scendere dal campanile ed acquietarsi sull'acciottolato grigio'. Ecco allora che anche i paesaggi sembrano umanizzarsi e la vita riprende il suo corso lento, scandito soltanto da emozioni e sentimenti senza tempo come se il mondo, chissà per quale incantesimo, si fosse fermato.