In A Russian Immigrant. Three Novellas (2019, USA), Maxim D. Shrayer, intellettuale, filologo, docente e scrittore ebreo-russo, che aveva già raccontato la propria esperienza di refusenik in attesa del permesso di espatrio dall'URSS, prima, e di ebreo rifugiato in Italia, a Ladispoli, in attesa del visto statunitense per trasferirsi definitivamente in America, poi, decide di mettere in comune con i suoi lettori la sua terza vita: quella negli Stati Uniti, appunto. Le tre novelle sono incentrate sulla figura di un giovane emigrato russo ebreo, Simon Reznikov, che con l'autore ha senz'altro molti tratti in comune. Attraverso i continui cortocircuiti emotivi tra la propria storia e la storia dei suoi antenati, in un andirivieni tra Vecchio e Nuovo Continente, Simon scoprirà che non gli sarà possibile diventare un allegro e spensierato "americano". Il passato pesa, ma rende anche più saggi e consapevoli...

Nel suo primo libro di memorie, Aspettando America, pubblicato in Italia proprio dalla Pisa University Press nel 2017, Maxim D. Shrayer aveva narrato della sua permanenza in Italia nell'anno 1987 in attesa del visto statunitense dopo essere emigrato con la famiglia dall'Unione Sovietica. Ora, in questo secondo contributo, "Fuga dalla Russia", l'autore fornisce un'intensa e viva ricostruzione della sua vita precedente all'emigrazione con uno sguardo attento al destino dei cittadini di origine ebraica costretti a lasciare la Russia. Se ne ottiene un quadro variegato e genuino della società sovietica negli ultimi anni del potere comunista e, allo stesso tempo, un sincero tributo dell'autore alla sua "prima" patria, a un mondo che viene rivisitato con la precisione analitica dello storico della cultura e la sensibilità e la verve affabulatoria dello scrittore. Traduzione di Rita Filanti Postfazione di Stefano Garzonio.

Ambientato nel 1987, pochi anni prima del collasso dell'Unione Sovietica, "Waiting for America" narra la storia di un ragazzo ebreo che lascia definitivamente Mosca alla volta dell'Europa e degli Stati Uniti. Scritto in prima persona dal protagonista allora adolescente, il libro descrive tre mesi della vita di una famiglia ebrea russa di 'ex refusenik' moscoviti. L'autore, accolto a Vienna insieme ad altri rifugiati ebrei, in seguito si trasferisce con la famiglia a Roma, dove trascorre circa due mesi in un centro profughi della vicina Ladispoli. Nella trepidante attesa del visto per gli Stati Uniti, la sua voce appassionata ci racconta il trauma che l'esperienza dell'esilio porta con sé, dalle ineliminabili trappole e legami familiari, al dolce peso della memoria. La voce narrante vive in prima persona la fatica di cercare un'identità stabile in un mondo che si trasforma di fronte a lui troppo in fretta. Postfazione di Stefano Garzonio.

Eight stories explore how religion often affects personal relationships. By the author of Waiting for America: A Story of Emigration. Reprint.

€ 15,60

Raised as both a Russian and a Jew in the former Soviet Union, Shrayer (Russian and English, Boston College) presents this major effort toward a canon of Russian-language writings by Jewish writers as "simultaneously a Jewish-Russian literary history, an encyclopedic compendium, and a collection of individual literary works." He introduces the pivotal issue of dual identities, which remains a challenge for Diasporic writers, reflected in this prolific literature, and supplies introductory essays to each of the volume's 11 chronological sections. Authors covered range from Leyba Nevakhovich (Lament of the Daughter of Judah, 1803), to post-Soviet poet Yuri Leving. V.1 contains a historian's concise survey of Jewish-Russian history, 1772-1953, and a corresponding bibliography organized by era up to the postwar Stalinist period. V.2 continues this history and references to 2001. Indexing is by translator, author, and names, works, and subjects. Annotation ©2007 Book News, Inc., Portland, OR (booknews.com)

The voice of David Shrayer-Petrov's immigrant fiction blends Russian, Jewish, and American traditions. Collecting an autobiographical novel and three short stories, Autumn in Yalta brings together the achievements of great Russian masters Chekhov and Nabokov and of the magisterial Jewish and American storytellers. Bashevis Singer and Malamud. Shrayer-Petrov's ficiton examines forces and contradictions of love through different ethnic, religious, and social lenses.
Set in Stalinist Russia, the novel Strange Danya Rayev revolves around the wartime experiences of a Jewish-Russian boy evacuated from the besieged Leningrad to a remote village in the Ural Mountains. The young protagonist returns to his native city in 1944 only to confront the devastation of family and the bitter and harsh realities of anti-Semitism.
In the title story "Autumn in Yalta," the idealistic protagonist, Dr. Samoylovich, is sent to a Siberian prison camp because of his ill-fated love for Polechka, a tuberculosis patient. Returning to reform-era Moscow from Siberia, he seeks to settle scores with his ruptured past. In "The Love of Akira Watanabe," once again unrequited love is the focus of the central character, a displaced Japanese professor at a New England university. A fishing expedition and an old Jewish cooking recipe make for a surprise ending in "Carp for the Gefilte Fish," a tale of a childless couple from Belarus and their American employers.
Love and memory, medicine and healing, dual identity and the experience of exile are the chief components. This book will appeal to a wide audience - the general reader and especially those interested in ethnic and immigrant literature.