Un'Emilia rurale, spazio geografico e luogo dell'anima, avvolta in una nebbia "perfetta" che diventa metafora di una condizione esistenziale e filtra i rituali quotidiani, gli incontri al bar del paese, il rapporto con gli animali, i ricordi di una infanzia al tempo stesso innocente e consapevole e i flash di una giovinezza "fragile e splendente come vetro appena soffiato". I racconti, in una lingua precisa e mimetica, danno vita a un mosaico di memoria e futuro nel quale i pioppi cipressini, i canali di bonifica, le strade bianche, le case colorate e le biciclette compongono un paesaggio interiore dove l'umanità resiste, nonostante tutto.

Pesce rosso. La storia, ambientata in un paesino a ridosso di un lago in un'epoca imprecisata dopo una grande catastrofe, parla di Primo, ragazzino diventato in fretta adulto. Orfano di padre il ragazzo passa le sue giornate quasi sempre in solitudine in riva al "suo" lago dove pesca e cerca di imparare quanto più possibile sulle tecniche della pesca e della vita da nonno Penna, un uomo anziano dal passato misterioso. Primo è preso di mira da alcuni compagni di scuola che lo insultano e lo deridono fino all'incontro, che cambierà la storia, tra Primo e Natalina, una ragazzina arrivata in paese anch'essa figlia del dopo catastrofe che ha dovuto crescere in fretta.