'La gestione del tempo non è una scienza esatta, ma può essere una catastrofe annunciata. Questo libro è per chi, stanco di improvvisare la propria vita, vuole finalmente prendere il controllo del suo tempo. Dimentica i manuali politically correct: qui troverai un mix praticità brutale e verità scomode che fanno più male di un lunedì mattina. Non hai tempo? Non preoccuparti, non ce l'ha nessuno. Ma la differenza tra chi domina il proprio calendario e chi viene schiacciato dai post-it si gioca qui, tra queste pagine. Perché  il problema non è mai stato 'quanto' tempo, ma come lo usi.'

Sbagliare è davvero così sbagliato? E se non lo è, a cosa serve? In questo libro risponderemo a questa domanda e faremo un viaggio che parte dalle nostre paure, passa per il funzionamento del cervello e, attraversando la gestione della complessità e la sfida dell' innovazione, atterra sul tema della cultura aziendale e delle pratiche che la possono sostenere. Perché sbagliare è umano, ma non sfruttare a nostro vantaggio questa inevitabile opportunità è davvero un peccato.

Questa è la seconda edizione riveduta del primo libro sul Fila Brasileiro in lingua italiana, la cui prima edizione uscita nel 2008 è andata esaurita in breve tempo. Il testo descrive ogni risvolto della tipicità di razza non solo esponendo sulla base storica antica e moderna il tema dell'aspetto morfologico, anche potendo confrontare tre standard fondamentali ed integrativi l'un l'altro, ma pure affrontando con cognizione di causa le peculiarità caratteriali dal cucciolo all'adulto, che rendono noto nel mondo questo molosso brasiliano. Il testo è corredato da una serie di foto esplicative, sempre in connessione alle innate attitudini delle funzioni originarie, onde non snaturare la razza, che resta inalterata da oltre quattro secoli come il miglior cane da guardia al mondo.

'Maestra: bambini avete dieci minuti per disegnare quello che volete... Maestra: Evaristo, che cosa hai disegnato? Evaristo (fiero): delle arance! Maestra: ma non esistono le arance blu... Evaristo (disilluso): ma scusi, lei ci aveva detto di disegnare quello che volevamo...' Questa piccola storia riassume il senso di 'Arance blu. Il libro dell'innovazione'. Siamo nati creativi e innovativi, ma la scuola prima e la società e l'azienda dopo hanno con costanza eroso queste qualità, a vantaggio di un'operatività sempre più spinta dove l'errore è punito e uscire dagli schemi deriso. Eppure oggi è sempre più importante saper fare innovazione, perché ne va della sopravvivenza delle aziende e delle organizzazioni, ma soprattutto della possibilità di migliorare un pochino il mondo. In questo libro scopriremo che cosa ci blocca, quali tecniche usare per fare innovazione e come tornare a esprimere liberamente il nostro potenziale innovativo, attraverso semplici esercizi facili da svolgere e nuove abitudini piacevoli da acquisire. Da leggere solo nel caso in cui si voglia - e si creda di potere - fare la differenza nel mondo.

Storia dai risvolti tragicomici di un formatore/giovane precario aziendale, costretto a spacciare valori inesistenti in un mondo lavorativo frustrato e demotivato. Biagio, sebbene tradito dalla compagna e sull'orlo del licenziamento per scarsi risultati nelle vendite, cerca di ricostruire la sua esistenza professionale e sentimentale, impegnandosi a sorridere per essere credibile. La storia scorre veloce tra racconti e dialoghi che il lettore farà propri per simpatia ed empatia. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Oppure no.

Storia dai risvolti tragicomici di un formatore/giovane precario aziendale, costretto a spacciare valori inesistenti in un mondo lavorativo frustrato e demotivato. Biagio, sebbene tradito dalla compagna e sull'orlo del licenziamento per scarsi risultati nelle vendite, cerca di ricostruire la sua esistenza professionale e sentimentale, impegnandosi a sorridere per essere credibile. La storia scorre veloce tra racconti e dialoghi che il lettore farà propri per simpatia ed empatia. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Oppure no.