La scoperta di una corrispondenza inedita tra il leccese Gaetano Brunetti - figura risorgimentale di primo piano, più volte deputato al Parlamento nazionale - ed Oronzo D'Astore di Casarano (LE), di professione notaio, ha permesso di allungare lo sguardo su un arco temporale che, sia pure con numerose lacune, va dal marzo 1859 al dicembre 1872: quattordici anni molto intensi per la vita politica e sociale del nostro Paese, che vede - grazie anche alla spinta rivoluzionaria di G. Garibaldi - la fine della monarchia borbonica nel Mezzogiorno e la proclamazione del Regno d'Italia sotto il piemontese Vittorio Emanuele II. Vengono fuori alcune pagine di un Risorgimento di provincia certamente, ma tutt'altro che provinciale; come dire che se gli uomini, gli attori pensano e agiscono generalmente in un ambito geografico limitato e ristretto (grosso modo la provincia di Lecce), il loro sguardo è nazionale, attento ed operante in funzione di ciò che accade, o si vorrebbe accadesse, nell'ampio versante dell'intero Paese; i protagonisti, infatti, partecipano attivamente alle iniziative che di volta in volta gli eventi offrono loro.

Lo studio parte dal vissuto di una piccola comunità di A.C. declinata al femminile in circa quarant'anni del suo sviluppo, vale a dire dalla sua nascita (1929) agli anni del Concilio Vaticano II e dell'emanazione del nuovo Statuto (1969). Il volume ne esamina il percorso, le ricadute su di essa dei grandi avvenimenti storici (ventennio fascista, guerra mondiale, prime consultazioni elettorali democratiche, rivoluzione conciliare), le modalità di collaborazione con la gerarchia ecclesiastica, il contributo di questo gruppo di donne al fine della maturazione nella società, ma soprattutto nella stessa donna, di una reale coscienza democratica. La base documentaria è costituita fondamentalmente dai verbali delle adunanze della Gioventù Femminile e dell'Unione Donne di A.C. Qui confluivano, insieme ai percorsi di formazione spirituale, anche discussioni e iniziative, problemi e difficoltà, talvolta contraddizioni, di un gruppo impegnato in un personale progetto di vita; ma anche la costante aspirazione a rendersi utile alla comunità sociale in cui aveva scelto di operare secondo il dettato evangelico, al fine di costruire gradualmente una società autenticamente cristiana.

La 'microstoria' non è necessariamente legata alla piccolezza dell'oggetto studiato, quanto piuttosto alla generalizzazione, alla visione particolareggiata delle cose per arrivare ad avere uno sguardo d'insieme. È questo il percorso seguito dall'autore del volume che mette insieme sette diversi argomenti 'minori', ma al tempo stesso essenziali per la profonda comprensione di uno dei periodi più studiati, eppure ancora poco conosciuti, della nostra storia. I temi spaziano dai libri per la casa di Lidia Morelli, ai quaderni di Tato e Rigorini, dal Dante a scuola agli annulli postali, dal Corriere dei Piccoli alla corrispondenza degli alunni di una scuola elementare di Alba con i soldati e alle loro iniziative per rendere meno dura la vita al fronte.