Questo libro è un saggio ma non troppo. È un'autobiografia ma non troppo. È una raccolta di racconti ma non troppo. È troppo! Ma anche un po' meno di troppo. Non ha regole precise, ha lasciato spazi e margini d'errore, d'interpretazione. È ripetitivo perché così fanno le maestre non si stancano mai di ripetere. Non è perfetto e non poteva esserlo. Pende un po' da un lato, come sono certi giorni lenti, un po' distratti, un po' sonnolenti. Cambia umore e punto di vista perché ogni strada può essere una conquista. Amerai leggerlo o forse non troppo Ma è un tentativo, un piccolo pronto soccorso. Se non ti piacerà dillo in giro ma... non troppo.

Citando Tiziano Terzani, 'ci vuole coraggio. Ci vuole determinazione. Ci vuole fantasia'. Un mix che porta l'audace a prendere in mano la sua vita e a farne un campo fiorito, restando fedele ai sui principi: umiltà e semplicità. Ma solo tornando alla semplicità del campo, del seme, della terra, ai suoi frutti, alle radici della storia che lo ha determinato potrà ritrovarsi, potrà creare, immaginare, far nascere quel fiore sempre più raro che si chiama futuro. Questo, e tanto tantissimo altro, si leggerà nel libro evento 'C'è un fuori e c'è un dentro', pubblicato dalla SECOP edizioni, su Antichi sapori, la rinomata eccellenza gastronomica pugliese, creata da Pietro Zito a Montegrosso di Andria, trent'anni fa. Scritto da Raffaella Leone che ha raccolto i ricordi e le emozioni di Pietro Zito e narrato attraverso le fotografie dal fotografo minervinese Giuseppe Tricarico, 'C'è un fuori e c'è un dentro' è un viaggio alla scoperta di una vita di sacrifici e importanti successi. Quasi backstage raccontato come una sorta di originale e sorprendente copione teatrale.

'... il cielo colleziona stelle e quando può ne manda alcune sulla terra, dove ci giungono sotto forma di bambini. È per questa ragione che sono diventata maestra e, poi, per poter essere contaminata dal loro splendore, sono diventata anche autrice per l'infanzia. A dir la verità, ciò che mi piace di più è leggere e ancora di più leggere ai bambini, perché mi piace guardare come affiorano le emozioni sui i loro visi accesi di stupore. Essendo un'insegnante di sostegno, sperimento ogni giorno il punto di vista diverso. Quello in cui l'errore è una risorsa; la valutazione, una gratificazione; la seconda spiegazione, una strada di mattoni da costruire uno su l'altro; il risultato, un altro viaggio da dove ripartire. Questo libro è una sfida professionale: volevo avere l'opportunità di avvicinarmi a quello spazio insondabile, che si muove tra l'esistere 'dentro' e l'esistere 'fuori', chiamato autismo.'

La narratrice della storia, alla stazione di Milano, incontra due persone che si rivelano subito molto strane, ma allo stesso modo, molto affascinanti. Si proporrà come guida turistica e vivrà con loro una giornata 'ingarbugliata', vissuta alle prese con un filo di lana rosso 'capriccioso', vero e proprio protagonista di questo viaggio all'interno dei legami affettivi, dei rapporti generazionali, delle differenze di genere, della diversità dei punti di vista, dell'incontro con gli altri. Età di lettura: da 8 anni.