Hitler era molto diverso da come si mostrava. Coabitavano in lui due persone opposte. L'una dolce, sentimentale, con scarsa attitudine al comando, l'altra dura, crudele e impositiva. Era il primo Hitler che piangeva per la morte del suo canarino, e il secondo che urlava ai raduni 'Le teste rotoleranno'. Il primo che non se la sentiva di scaricare un assistente e il secondo che poteva ordinare l'assassinio dei suoi amici e dire: 'Non ci sarą pace nel paese fino a quando un corpo non penderą da ogni palo della luce'. Era il primo Hitler che indulgeva in rapporti incestuosi con sua nipote e nella coprofagia, che era stato vagabondo e misero a Vienna, privo di ogni scopo, rifiutato dall'Accademia d'Arte e simpatizzante di omosessuali ed ebrei. Questo Hitler aveva bisogno di una trasformazione per apparire il Führer. Come 'Führer', poteva ignorare tutti i principi etici e morali e ordinare esecuzioni senza la minima esitazione. Ma il 'Führer' era un artefizio, una concezione grossolanamente esagerata della mascolinitą come Hitler la concepiva. Hitler, in realtą, era un insieme di paure.
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