'Tutto è il contrario di tutto a Corigliano di Sessa Aurunca [...], «mbacci», non c'è niente: «ce sta ru mare. Ce sta niente». Tutto. E dunque? [...] in un ancestrale ritorno al sé, percepire un tempo scandito dalla natura che si trasforma, dai suoi portenti, e governato (?) da Carluccio e dalla «ndacca ca ce fotte», che solca il viso suo di rughe e di bestemmie. Chi parla (e chi trascrive) non è «notaro o mast' 'e scola», ma ha visto, conosce, ha appreso da qualcuno o da qualcosa una téchne da torcitore del verbo, che chi ascolta (e chi legge) può comprendere, ma non necessariamente. «Si nu' me vuo' crére, fatti nculo»: con amabile sincerità al suo interlocutore, nipote.' Dalla Postfazione di Ciro Perna
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