Il romanzo "I cerchi della solitudine" è un susseguirsi di riflessioni del protagonista Adriano che si interpongono tra dialoghi che sostiene con gli altri personaggi: la fidanzata Giovanna, la quale gli recrimina il suo distacco; l'editore, presso la cui casa editrice lavora con disinteresse; la madre di Marcello - suo caro amico, suicidatosi un anno addietro; il fratello Bruno e la fidanzata di questi, Endrina, con i quali dibatte fino allo stremo di temi esistenziali, quale la morte, le proprie convinzioni, i sogni, quale sia la filosofia di vita più irreprensibile a cui ispirarsi. Attraverso il concatenarsi degli eventi, il tema cardine del libro affiora per ogni dove: quanto la fermezza nel difendere le proprie convinzioni, non si dimostri, in questo caso, essere altro che un dogmatismo caparbio e cieco. Da qui l'impossibilità di ognuno dei personaggi di uscire dal proprio piccolo mondo in cui versano, che li circoscrive, di comunicare e di sottrarsi alla propria amara solitudine.

A seguito di una decisione di un amico - lungi dalle grandi città, in un modesto albergo -, in svariati si trovano a dover passare in rassegna e far fronte a ciò in cui realmente credono. Per essi, tale circostanza si rivela un pretesto per riflettere sull'idea di conformarsi, su cosa essa possa significare e comportare, tanto a livello ideologico come pratico. Su quanto l'ipotesi di essere se stessi possa essere un qualcosa di pervenuto, o se, al contrario, qualunque scelta innovativa e originale non sia altro che un'illusione che l'odierna società ci ha messo a disposizione per compiacerci, e che ha già classificato come tale.

Il romanzo breve "Gli Eletti" si propone di ritrarre, con uno stile agevole e ironico, uno scorcio della nostra società. Se essa generalmente tende ad essere uniforme, non lo è qualora si tratti delle convinzioni delle persone e delle ragioni su cui esse si sostentano. Possono essere convincenti, possono essere mera fantasia. Ed è per questo che nella vita quotidiana vengono a crearsi delle situazioni che suscitano ilarità per la loro goffaggine. I protagonisti del romanzo interagiscono costantemente con la società, vi prendono parte, la giudicano, ma al contempo non permettono che abbia influenza alcuna su di loro. Vivono in un mondo appartato. Ci si domanda se sarebbero capaci di affrontare situazioni complesse e reali della vita, oppure se sono condannati a rimanere delle persone dissimili da tutte quelle che li circondano e ad autodefinirsi superiori.