I racconti di Lucio Fiorillo sono dolci stilettate al cuore. Nel crudele abbraccio del destino, due anime si specchiano nel riflesso distorto della perdita. Il mare inghiotte e restituisce, come il ricordo di un amore reciso che continua a sanguinare nel tempo. Un uomo e una madre, diversi eppure affini, si trovano soli davanti all'ineluttabile, tra le onde che sussurrano assenze e il dolore che si fa carne. In questo viaggio senza ritorno, il cuore si sfalda come un frutto marcio, mentre l'anima affonda, senza lacrime, in un abisso da cui non esiste redenzione.

Radio Ombra è un romanzo in cerca di esorcismo. La storia gravita attorno a Daniele e al suo ritorno, dopo anni, verso il paese natio. Qui inevitabilmente affiorano ricordi e se ne creano di nuovi, così come vecchi e nuovi sono i volti e le storie di vita che Daniele incontrerà lungo le pagine del romanzo. Ed è negli incontri che l'ombra del paese si addensa, un'ombra ancorata alle proprie origini, un'ombra che vorrebbe impedire qualsiasi forma di cambiamento, un'ombra pronta ad annullare chi, come Daniele, vorrebbe mollare le cime di un passato sempre meno sostenibile. Luca, Irene, Sergio, Niccolò... sono soltanto alcuni tra i personaggi che dialogheranno col protagonista, ma durante la lettura si potrà percepire come ognuno di loro - e forse anche lo stesso Daniele - sia un tramite per dare voce al paese. Radio Ombra è un romanzo ed è un paese, Radio Ombra è un urlo in cerca di una voce.

Nel racconto 'Eteranima', ispirato ai grandi della letteratura mondiale del calibro di Antonio Tabucchi e Fernando Pessoa, Fiorillo introduce il concetto di 'sogno lucido'. Il sogno lucido è un'esperienza unica, in cui si può avere il controllo di tutto ciò che accade; non si subiscono passivamente gli eventi, ma si creano. È in questo contesto che si muovono i personaggi di Eteranima (neologismo creato dall'Autore per definire l'eternità dell'Anima?), Isabel, José, il dottor Ortega, lo stesso io narrante/sognante Antonio Tabucchi e Fernando Pessoa, avvolti nella nebbia e nella pioggia di una Lisbona apparentemente dormiente.

In 'Una storia', Lucio Fiorillo, confortato dalla filosofia di Albert Camus - una delle figure più complesse e interessanti del Novecento - e dalle concezioni esistenzialistiche di filosofi del calibro di Sartre, Cioran, Heidegger e altri, elabora una personale visione della vita: 'Accettare se stessi attraverso la vita che si sceglie, dimenticare gli eccessi che hanno anticipato i drammi, sognare... Forse... O basterebbe, semplicemente, scegliere la sofferenza più adatta a ognuno di noi e imparare a gestirla... ho pensato che non esiste esperienza senza dolore e che nessun dolore ha la capacità di lasciarti come sei. Se ci riesci, hai vinto il dolore, ma hai corrotto la tua vita'. Con una nota di Antonio Dellisanti.