Epifanie e Malebolge: tra cielo e terra

'Le liriche raccolte in questo libro sono come colonne d'aria che si levano uniche e rapinose, facendo vorticare, intorno ad un asse eccentrico, un mondo espressivo ben più ampio di quello che risulta dalla lettera delle composizioni. La loro assoluta compiutezza formale, la loro non comune concentrazione verbale si dispiegano in versi facondi, con il costante ricorso all'enjambement, che permette al pensiero di avvolgersi strettamente per tutta la lunghezza di quella costante emissione musicale in cui consiste la struttura continua e solidissima di ogni poesia. Solo che la facondia del nostro autore si esprime in termini assai introversi e allusivi, a tratti quasi oracolari. In tal modo, la parola rara e preziosa non conferisce alle scritture un sapore di antico, bensì un che di ancestrale e originario.' (dalla prefazione)