Finiti i moti del 2008 contro le scelte (e i tagli) del governo
sull'università, la contestazione - l''Onda' - è rifluita. Ne restano le
macerie: accanto a qualche seria preoccupazione per gli investimenti nella
ricerca, tanto estremismo ed egoismo sociale ('La crisi ve la pagate voi') di
gruppi di studenti, sposati talvolta con chiuse posizioni di settori delle
autorità accademiche. D'altro verso, per la prima volta si sono sentite tante
voci, anche di sinistra, insofferenti per gli estremismi dei contestatori e i
conservatorismi accademici. E per una profonda riforma si è espressa parte di
una grande stampa spesso corriva nel passato con il ribellismo giovanile e
compiacente con i baroni. Forse qualcosa sta cambiando. Un analista politico e
un esponente di primo piano della realtà universitaria italiana conversano di
questa opportunità 'riformista', prendendo le mosse dalla storia
dell'università e concentrandosi sui nodi da affrontare oggi: ricerca,
didattica, rapporto con il territorio, internazionalizzazione, autogoverno.
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