Luciano Cirillo, affermato pittore professionista, si ripresenta al pubblico nelle vesti di poeta con questa raccolta di poesie accompagnate da alcune sue suggestive opere artistiche. All'interno di questo volume si passa dal 'privato' all'universale, da poesie dedicate a persone care all'autore a componimenti sui grandi temi che interessano l'umanità intera, primo fra tutti: la pace.

Al termine del primo ciclo di incontri presso il Circolo Filologico Milanese, una serata dedicata ai sottili confini che intercorrono tra filosofia, linguaggio e arte durante la quale sono intervenuti Luca Guzzardi (che dopo un breve percorso storico racconta come la 'grande filosofia' oggi si specializzi declinandosi in filosofia della scienza, del linguaggio, del diritto, cognitiva, quasi che l'unità si ritrovi nel frammento), Roberto Cirillo (che ripercorre le tappe fondamentali della linguistica in un racconto entusiasmante che da De Saussure a Chomsky ce ne svela il ruolo fondante nella cultura contemporanea), e Luciano Tellaroli (il curatore della rassegna con cui entriamo nelle opere di artisti - da Paolo Uccello sino alla postmodernità di Kossuth - in cui i confini tra filosofia, arte e linguaggio si fanno sempre più esili).

Forse non ce ne sono più come lei. Forse è una razza in via d'estinzione. O magari no, è solo un modo di dire e le brave ragazze esistono ancora. Normali adolescenti che vanno a scuola, escono con gli amici, vivono in famiglia. Ester è così: buffa, lunatica; ha una famiglia di matti, studia ed esce con amiche di cui a volte è invidiosa e altre no. S'innamora e il suo primo bacio assume quel sapore particolare che non dimenticherà più. Si guarda allo specchio: all'inizio quel che vede non le piace, poi comincia a conoscersi e accettarsi, a ricevere attenzioni dai coetanei, a capirsi. Ester sogna ad occhi aperti, scrive, piange, ride, litiga, vive la sua età.