Come progettare spazi urbani che consentano esperienze di qualità per corpi in movimento? Dentro le cornici di un'urbanistica ancora radicata a una conoscenza strettamente razionalista, i corpi destinatari dei progetti degli spazi pubblici contemporanei sono trattati per lo più come oggetti funzionali a un sistema governato da logiche economiche. Coreografare esperienze urbane diventa allora l'invito a una progettazione spaziale che integra gli approcci tecnicisti dell'urbanistica con quelli più sensibili delle arti performative: una progettazione dinamica, praticata nella forma di corprogettazioni da corpi intesi come soggetti attivi e vivi, che tornano a sentire e a sentirsi. Perché "solo sentendoci vivi nei luoghi possiamo ricreare, molecola per molecola, una città abitabile". Postfazione di Pietro Gaglianò.
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