Il protagonista, un docente universitario di storia dell'arte sulla quarantina, è immerso in una crisi di mezza età segnata da apatia e insoddisfazione. Le sue giornate scorrono tra lezioni in aule semivuote e rapporti sessuali privi di passione, alimentando un profondo senso di fallimento. In un contesto sociale che esalta il successo economico, si sente sempre più alienato, incapace di attribuire un significato autentico alla propria esistenza. Il suo ultimo libro, un progetto ambizioso cui lavora da tempo ma che non riesce a concludere, riflette fedelmente questa paralisi interiore. Un viaggio in Giappone per ritrovare Sophie, la sua migliore amica e artista di fama internazionale, apre uno spiraglio inatteso: quello dell'immaginazione, della memoria, della possibilità. Potrebbe questa vacanza essere l'occasione per riscoprire se stesso e riaccendere la sua creatività? E riuscirà, altrove, a trovare un nuovo modo di abitare il mondo?

Come comprendere l'arte, in particolare quella contemporanea? Questa è la pulsione del signor Binetto, ipocondriaco paziente della dottoressa Huxley, psicanalista cinica e poco deontologica, che apprezza l'arte quanto umilia i suoi pazienti. Attraverso dialoghi che riecheggiano il teatro dell'assurdo, l'autore Nicola Bigliardi ripercorre alcune tappe della storia dell'arte.