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2024 |
![]() ![]() Author: Benevieri Iacopo Publisher: Giappichelli-Linea Professionale Gli avvocati devono saper usare le parole. Oggi questa è un'esigenza impellente: il processo 'telematico' richiede concisione e leggibilità degli atti difensivi e anche nell'aula di udienza si esigono interventi brevi e chiari. La Riforma 'Cartabia' e il Decreto del Ministero della Giustizia (n. 110/23) sui criteri di redazione degli atti rendono questa necessità un'urgenza. Dunque, cosa fare per scrivere in modo chiaro e sintetico? Cosa fare per comunicare in aula in modo persuasivo? Spesso è sufficiente usare un lessico diverso e migliorare la composizione delle frasi. Negli atti difensivi scritti è necessario anche saper costruire l'indice, scegliere i titoli dei paragrafi, occuparsi della collocazione del testo nello spazio della pagina. In aula l'intonazione della voce, l'uso di certe figure retoriche, il ricorso ai silenzi possono trasmettere meglio l'argomentazione. Questo libro propone l'analisi di alcuni atti difensivi, scritti e orali, suggerendo le tecniche linguistiche più utili per far sì che la parola 'in difesa' sia più chiara, efficace, persuasiva. € 25,00
Scontato: € 23,75
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2022 |
![]() ![]() Author: Benevieri Iacopo Publisher: tab edizioni Le parole sono lo specchio della società, soprattutto quando descrivono i rapporti tra uomo e donna. Questo accade anche nelle aule di tribunale. Quali stereotipi si nascondono dietro certi termini? Quali concezioni patriarcali sono racchiuse in domande apparentemente cortesi? Il silenzio può essere strumento di dominio comunicativo? Il libro, che indaga alcuni meccanismi di potere linguistico e si rivolge a chiunque usi la parola in contesti istituzionali e professionali, evidenzia l'importanza e la necessità di un utilizzo consapevole del linguaggio, affinché le parole siano strumento di diritti. € 12,00
Scontato: € 11,40
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![]() ![]() Author: Benevieri Iacopo Publisher: Mimesis Il linguaggio nel processo penale è strumento di garanzie o esercizio di potere? A questa domanda tenta di rispondere il libro, confrontando il linguaggio delle sentenze dell'Inquisizione con quello di alcune sentenze penali d'oggi, evidenziandone analogie mai immaginate. Nell'Inquisizione le parole erano quelle del giudizio morale, erano strumento di dominio etico sull'individuo e sulla società. Di questo uso delle parole abbiamo ancora oggi le tracce in non poche sentenze penali, nelle quali l'etica prevale sul diritto, la morale sul fatto, lo stile soggettivistico su quello impersonale. L'analogia tra i linguaggi rileva analogie nei possibili destinatari immaginari delle parole del giudice: allora la comunità dei fedeli, oggi il popolo e i social. La questione è urgente: le parole della giurisdizione non dovrebbero essere garanzia che frena il potere anziché sua sregolata amplificazione? € 12,00
Scontato: € 11,40
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