L'oscurità ti avvolge, senza avvisare. Un secondo e poi, il buio. In un anonimo giorno di marzo, Gloria aspetta che il suo amore esca dall'ospedale, ma questo non avverrà mai e lei, con un buco nel petto grande quanto una voragine, dovrà ricostruire una vita basata sui sogni infranti. Gloria è cresciuta, diventa mamma, ma il destino è beffardo e durante un'ultima ecografia scopre che il secondogenito soffre di una malattia genetica rara. Il dolore, la disperazione già vissuti riemergono con la forza di un uragano in una vita ricostruita a fatica. Ad aggravare la situazione, il primogenito si ammala gravemente e tutto esplode, tutto perde il suo senso, e Gloria è costretta a compiere delle scelte drammatiche. Non chiamatela sopravvissuta, semplicemente mamma.

Il dolore di una donna che scopre la malattia nel figlio, che lotta contro il sistema, contro tutto ciò che dicono i medici, contro i cambiamenti che questo male porta nella sua vita e in quella della sua famiglia per rivendicare il proprio ruolo di madre. Un racconto che vuole essere messaggio di speranza e di incoraggiamento. Per non mollare mai, per trovare la forza nel sorriso del proprio bambino.