Un racconto che parte dal nulla e dall'assenza di unità della protagonista, alla ricerca del proprio passato e del proprio presente. Storia senza storia, nella sola certezza di quell'unica crepa che divide in due la sua vita e il suo tentativo di capire. Un breve viaggio nei meandri dei segreti della memoria che a volte cancella ciò che deve per permetterci di andare oltre, ma che al momento opportuno ci regala lo svelamento del perché di un dettaglio, che pare essere poi la salvezza. Dall'imperfezione alla perfezione: da una crepa nasce la bellezza dell'essere in profondo ciò che siamo destinati ad essere, e una volta accettato e accolto quello spiraglio di luce, emerge dal proprio vaso ciò che c'è dentro e che ci salva dall'omologazione e dall'appiattimento. Per Isabel, la ragazza che non aveva un nome, passato, presente e futuro si uniscono per creare una nuova unità, rotta all'origine come un uovo che si schiude, ma nata di nuovo dalle proprie ceneri a vita nuova.

Gabriele è un bambino indaco dotato di particolari sensibilità e con un'indole difficile che la madre fa fatica ad accettare, solo il padre sembra capirlo. Il suo destino corre allora sui binari del treno che giunge ogni giorno a Peschici, che il ragazzo vede arrivare dalla sommità di una collinetta - dove, ogni volta, gli pare che un vento sempre nuovo gli raddrizzi la vita e i pensieri. Sarà il breve ma intenso incontro con la ragazza del circo ad aprire i suoi occhi sul futuro. Questo romanzo tratta il tema della diversità, reale o percepita, dell'individuo che si fa largo nel mondo portando la propria magica unicità, qualunque natura essa abbia, a qualunque costo, mai perdendo la bellezza di raccontarsi e di sognare un avvenire migliore.

Dalla Germania alla Sardegna non per scelta, e scoprire che comunque la vita ha dei piani per te. Questa è la storia che Fedra racconta accompagnandoci in punta di piedi ad incontrare la sua vita. 'Il cerchio blu' conclude la trilogia dei cerchi: tre colori, tre donne, tre modi e tre luoghi diversi per dire la stessa cosa: omaggio alle donne che cambiano i destini, la storia, l'amore, la vita e il sogno.

Perù, Argentina e Spagna: tanto è lungo il viaggio di Silva prima di trovare se stessa e mettere da parte quell'infanzia così fragile che non smette di tormentarla. È ancora una ragazza quando, rannicchiata nella sua stanza, impotente, è testimone dell'uccisione della madre, a causa di alcuni debiti del padre. Incapace di reagire, attrice di una vita che non le appartiene, decide di prendere servizio come spogliarellista nello stesso locale in cui questa lavorava. Saranno Blanco e la danza a dare la svolta a una routine alienante che sembra interminabile...

Stella si racconta dall'inizio alla fine, parlandoci dei suoi sogni, delle sue speranze e del suo presente, a partire dal suo matrimonio poco soddisfacente, piatto, che lei definisce 'bianco', che la porta a cercare disperatamente qualcosa o qualcuno a cui aggrapparsi per sentirsi viva. Per questo forse intraprende il viaggio che la porta dal Trentino Alto Adige, fino a Londra, dove vive l'amica Anne, per frequentare un importante tirocinio Reiki per un semestre nonostante la contrarietà del marito Edoardo. La vita trascorre a grandi balzi, verso un futuro che crede di pienezza e libertà, senza voltarsi indietro, nonostante un umore sinusoide, che le lascia la sensazione che il proprio destino sia altrove. Già, ma dove? E con chi?