In questa opera che esce alcuni mesi dopo la sua morte, Baccolini prende spunto dalle teorie di Sitchin sugli dèi delle antiche civiltà. Ripercorrendo come in un romanzo varie epoche di storia dell'umanità, l'autore arriva a dare le sue personalissime risposte a due dilemmi senza tempo: la ricerca dell'immortalità e le origini della vita sulla terra.

Sulla sommità del Monte della Pietra Ovale, Montovolo, ora sorge un antico santuario la cui cripta altro non è, oltre ogni ragionevole dubbio, che un tempio etrusco, sede di un antichissimo centro oracolare, a custodia del quale era posta una grande pietra ovale con un serpente attorcigliato, simbolo sacro agli Etruschi. Baccolini fa il punto sullo stato delle sue ricerche riguardanti questo luogo misterioso e magico, rivelandoci nuove affascinanti scoperte, tra cui il collegamento tra Montovolo e la Rocchetta Mattei e i risultati dei suoi test sulla prodigiosa Acqua Sterpina che sgorga da quel monte.

Una ricerca storica documentata e rigorosa che rivela l'esistenza remota di un importantissimo centro oracolare etrusco a Montovolo, la cui distruzione, nel quarto secolo d.C., diede origine al potere della dinastia Merovingia. Dal codice arboreo di questo centro oracolare derivarono il giglio di Francia e il giglio di Firenze.