'...questi versi sono legati in qualche modo all'idea della gestazione, della maternità. In molti testi c'è riferimento a Po - abbreviazione di Pollicino - nome con cui avevo ribattezzato il mio futuro primogenito concepito proprio in quei mesi e nato il 10 maggio del 2013 laddove si chiude questa raccolta - l'ultimo testo è datato 05 maggio 2013. Dunque gli azzimi dal becco sono un po' i grani di un rosario - il mese di maggio, quante coincidenze! - che portano al miracolo della natalità. Gli haiku in fondo sono piccoli congegni nati per testimoniare le stagioni della natura, la sua sempre nuova rinascita e vitalità. ...' (Dalla prefazione dell'autore)

Prefazione di Gaia Giovagnoli.

Questa nuova raccolta di Alessio Alessandrini prende spunto da un verso di Paolo Volponi: urlo giusto di pacificazione e gioia, di svelamento e risarcimento. 'Somiglia più all'urlo di un animale' è una raccolta che si colloca nel cantiere ancora apertissimo della lirica contemporanea con un proprio stile e una voce che riesce a fondere e, in qualche modo, rinsaldare fra loro modelli apparentemente lontani: dal raziocinante verso magrelliano a certi lacerti prosastici alla Milo De Angelis, con una vena metafisica, soprattutto nella sezione centrale, che rimanda a poetiche affini come quella di Tomas Tranströmer o Yves Bonnefoy.