Nell'ottobre del 1999, nell'aula magna dell'Universitą di Friburgo, Elie Wiesel pronuncia un discorso incentrato sul rapporto tra passato e futuro dal quale emerge l'interrogativo: come fare i conti con un passato gravido di orrori come quello dell'Europa del Novecento? Che fare dei cumuli di cadaveri, dei bambini assassinati, della complicitą silenziosa di chi sapeva ed č rimasto a guardare? Questo discorso di Wiesel, rappresenta un appello a resistere alla tentazione della violenza e alla banalizzazione della memoria. E sullo sfondo Wiesel ci pone una domanda sempre attuale: se Auschwitz non č riuscito a eliminare l'ingiustizia, cosa potrą riuscirci? Postfazione di Daniel Vogelman.
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